Francesco Bonini, La democrazia non è mai conquistata per sempre
LA DISABILITA' TRA LETTERATURA E FILOSOFIA
rappresentazioni e percorsi per una antropologia interale
A cura di Calogero Caltagirone e Fabio Pierangeli
Calogero Caltagirone, Introduzione, La disabilità come “strutturale” antropologico
Marianna Gensabella Furnari, Disabilità e vulnerabilità: un approccio bioetico
Federica Millefiorini, La poesia di Pierluigi Cappello tra disabilità, ansia di conoscenza, viaggio letterario e riuso dei classici
Cecilia Spaziani, Casa Landau (1990) di Carmelo Samonà. Disagio mentale e dinamiche di relazione Io-Altro
Letteratura
Itala Tambasco, «Egli aveva creduto e credeva». La redenzione di Giuda in un racconto inedito di Joseph Tusiani
Storia
Antonio Scornajenghi, Il Partito Popolare Italiano e le elezioni del 1924. La candidatura di Giuseppe Spataro in Abruzzo-Molise
Filosofia
Lourdes Velázquez, La discriminazione di genere si riflette anche nell’intelligenza artificiale
Fabrizio Arena, Il problema dei modelli: André Gide e Friedrich Nietzsche
La ParoLa ai CLassici
Aldo Onorati, «Voi cittadini mi chiamaste Ciacco…»
Anniversari
Alberto Fraccacreta, Nell’opera di Paolo Volponi. Intervista a Salvatore Ritrovato
In ricordo di Romano Guardini
Raffaele Vacca, La solitudine di Romano Guardini
Rassegna bibliografica - teologia
Pasquale Bua, Ancora e ancora sinodalità: il punto sul cammino in corso
Recensioni critiche
Fabio Pierangeli,Calvino mai visto. Il catalogo della Mostra della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, “Penetrare i misteri della gioia”. accabò di Isabella Becherucci
Chiara Ferri, Il tempo presente è “essere altrove”. Mutamenti e sfide del mondo digitale
La nostra biblioteca
Aldo onorati
Francesco Bonini, Tre chiavi per il Duemila ITALO CALVINO. A cent'anni dalla nascita A cura di Fabio Pierangeli Fabio Pierangeli, Introduzione. Italo Calvino: il segno dei tempi Raffaele Manica, L'ultimo Calvino e la politica Roberto Carnero, Italo Calvino e la critica alla società dei consumi Maria Panetta, Imporre un'idea di letteratura: considerazioni sul Calvino critico/consulente e sui suoi dinieghi al Morselli romanziere Alberto Fraccacreta, Il guidatore notturno di Calvino, ovvero l'indecifrabilità del segno storia Federico Mazzei, Cattolicesimo e libertà: approssimazioni di De Gasperi alla storia del Belgio ottocentesco Letteratura Gabriella M. Di Paola Dollorenzo, Teologia e spiritualità di Dante Raffaello Palumbo Mosca Flaiano e il realismo delle idee ricevute 637 Alessandra Pantano, Moravia "illuminista": analisi dell'impostazione razionale moraviana attraverso il confronto tra "Un'idea dell'India" e il "Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni" Anniversari Fabio Pierangeli, «L'incompiutezza non ci esime dal desiderare di compierci. Anzi». Intervista a Marco Belpoliti Rassegna bibliografica-Filosofia Angelo Tumminelli, L'etica delle tecnologie digitali (2018-2022) Recensioni critiche Giuseppe Balducci, Roma di Aldo Palazzeschi: un viaggio nelle contraddizioni della città eterna fra tradizione e modernità Pierluigi Valenza, Esplorazioni sul sacro tra cultura, storia e arti La nostra biblioteca Rocco Pititto - Fausto Gianfreda S.J. - Francesca Petetta.
Francesco Bonini, L'Universitad del Sentido CHARLES PÉGUY. A 150 anni dalla nascita A cura di Massimo Borghesi Prima parte: Un cristiano sulla soglia Introduzione Massimo Borghesi, Péguy, il laico, il cristiano Ubaldo Casotto, Péguy al Meeting 2023 Pigi Colognesi, La lettura ben letta Giuseppe Frangi, Péguy a Chartres. La soglia all'altezza del gradino Agostino Molteni, Péguy e il pensiero di Gesù Antonio Socci, Péguy e Orléans Seconda parte: Giaime Rodano lettore di Péguy Giaime Rodano, Péguy e la sinistra italiana. Intervista a cura di Pina Baglioni Alessandro Banfi (a cura di), Il fazzoletto di Veronique. Colloquio al Centro Culturale di Milano (23-02-2021), con Massimo Borghesi, Pigi Colognesi, Giaime Rodano, Alessandro Tombolini Massimo Borghesi, Postilla. Lettere con Giaime Rodano su Charles Péguy Letteratura Lorenzo Blasi, In che rapporto con l'eterno? Note di lettura su Dissipatio H.G. di Guido Morselli Tamanta Angelini, Desiderio e volontà in Dante Storia Angelomichele De Spirito, San Menna. Primo eremita e apicoltore del Sannio
Francesco Bonini, Per un giudizio autenticamente storico L'8 settembre fra polemiche e rimozioni Il dibattito storiografico e le narrazioni pubbliche A cura di Paolo Carusi Paolo Carusi, Introduzione. 8 settembre 1943: Morte della patria o morte della nazione fascista? Mario Belardinelli, Per una riflessione storica sull'8 settembre 1943 Paolo Carusi e Francesco Bonini, La "morte della patria": una questione ancora aperta. Dialogo con Ernesto Galli della Loggia Rocco Melegari, Una memoria spezzata. L'8 settembre 1943 nelle relazioni degli ufficiali italiani Letteratura Roberto Carnero, Pasolini e l'eclissi del sacro Silvia Lilli, Pasolini e Testori: due idee di teatro Storia Antonio Scornajenghi, La sinistra giolittiana dalla guerra all'avvento del fascismo (1914-1922) Luigi Picardi, Molise: questione demografica, questione democratica Anniversari Silvia Lilli, Giovanni Testori, il prima e il dopo. Dialogo con Giuseppe Frangi In ricordo di Gennaro Savarese Nicola Longo Gennaro Savarese, Professore e Maestro rassegna bibliografica-storia Alberto Barzanò Novità nella bibliografia scientifica di storia antica 316 interventi critici Annamaria Pertoldi, Esperienza di Dio e ricerca razionale. Nuovi percorsi di riflessione e di dialogo tra fede e ragione attraverso la fenomenologia Roberto Mosena, Due note sulla poesia degli anni Ottanta e Beppe Salvia La nostra biblioteca Marcilio Franca - Roberta Colombi - Claudio Cherin - Francesca Petetta
Francesco Bonini, Un nuovo inizio Ripensare il modernismo A cura di Emilia Di Rocco e Iolanda Plescia Emilia Di Rocco, Iolanda Plescia, Premessa Vaclav Paris, L'atavismo di Joyce e la Nuova Irlanda Davide Crosara, Dismembering Theatre: Happy Days' Late Modernism Federica Coluzzi, Becoming Lecturer: Women's Patronage of Dante Studies between Modernist Fiction and Historical Modernity Letteratura Fabio Pierangeli, «La speranza è il fiore delle anime». Dopo il carcere (1858), romanzo sociale di Vittore Ottolini Valeria Merola, Drammaturgie del reale Storia Gaga Shurgaia, I volti della tolleranza nel regno di Davit IV il Ricostruttore (1089-1125) ANNIVERSARI Carlo Macale, Tiziana Iannone, Don Lorenzo Milani (1923-1967). Dialogo con Eraldo Affinati Raniero Fontana, Tommaso Federici e l'ebraismo. A vent'anni dalla sua morte Rassegna bibliografica-letteratura Roberto Carnero, Sguardo di sintesi sulla produzione narrativa italiana del 2022 Recensioni critiche Angela Ales Bello, Il filosofo e la fede La nostra biblioteca Marco Camerini - Silvia Lilli - Biancamaria Di Domenico.
Francesco Bonini, L'ermeneutica dialettica di Benedetto XVI
SEZIONE MONOGRAFICA
Innamorato di Cristo e del mondo Don Luigi Giussani a 100 anni dalla nascita A cura di Massimo Borghesi Massimo Borghesi, Introduzione Don Giussani nella biografia di Alberto Savorana Alessandro Banfi, Don Giussani e Il Sabato. Ricordi di un ex direttore Lucio Brunelli, Giussani come l'ho conosciuto io Monica Della Volpe, Da CL al monastero trappista di Vitorchiano. Il mio incontro con don Giussani Alver Metalli, La terra del futuro. Don Giussani in America Latina (1973-1984) Don Giacomo Tantardini, Ricordando don Luigi Giussani. Memoria di incontri
Filosofia
Leonardo Messinese, Una discussione con Carlo Rovelli su scienza e filosofia Luigi Magarotto, Il concetto di verità nella povest' Kotlovan di Andrej Platonov
Storia
Marta Busani, Pio XII e il laicato internazionale cattolico
Arte
Valerio Ciarocchi, Musica e liturgia. Il fondamento teologico e le ricadute operative di questo rapporto
Anniversari
Massimo Borghesi, Dio nella letteratura. Ricordo di Charles Moeller
Rassegna bibliografica-teologia
Pasquale Bua, La riforma sinodale della Chiesa interpella la teologia
Francesco Bonini, 1922: la violenza tra il radicalismo politico SEZIONE MONOGRAFICA Luigi Gui, la DC e il Centro Sinistra A sessant'anni dalla nascita della scuola media unica A cura di Francesco Gui Francesco Gui, Introduzione Francesco Gui, L'edizione delle attività parlamentari di Luigi Gui a cura della Biblioteca della Camera dei deputati Renato Moro, La formazione di una generazione di leader cattolici democratici Daria Gabusi, La politica scolastica del ministro Gui (1962-1968) Filosofia Raniero Fontana, Il tema della "Casa" nel pensiero di Andreé Neher Alessandro Borghesi, La democrazia in America. La dialettica polare nell'opera di Alexis de Tocqueville Storia Liliosa Azara, Alle origini della polizia femminile. Prospettive storiche transnazionali Giuseppe Ghini, Il tesoretto di Salvatore Minocchi Anniversari Antonio Scornajenghi, Marcia su Roma e dintorni... Rassegna bibliografica-storia Alberto Barzanò, Novità nella bibliografia scientifica di storia antica La nostra biblioteca R. Regoli, S. Bocchetta.
Massimo Borghesi Pasolini e Del Noce. Il '68 al potere SEZIONE MONOGRAFICA Pasolini a cento anni dalla nascita, a cura di Fabio Pierangeli Fabio Pierangeli Introduzione. L'interrogazione del sacro. Pasolini a cento anni dalla nascita Raffaele Manica L'epigramma di Pasolini per Chiaromonte Roberto Chiesi L'acqua delle origini e il ritorno al Mare: la storia di Yùnan ne Il Fiore delle Mille e una notte Fabio Moliterni «Però vorrei ricominciare da capo». L'ultimo Pasolini e il Volgar'eloquio Arte Sara Damiani «Visibilità esacerbata»: il miracolo della gamba nera dei santi Cosma e Damiano Filosofia Riccardo Saccenti, Una totalità vivente. Bonaventura e il Medioevo nella lettura di Romano Guardini Camilla Della Giustina, L'individuo dopo la catastrofe nel pensiero di Capograssi Storia Antonio Scornajenghi, Qualche osservazione sul sistema politico italiano dall'Unità alla prima guerra mondiale Parola ai classici Aldo Onorati, «Più lieve legno convien che ti porti» (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inf., III, 93) Dialoghi e anniversari Stefano Pignataro, Conversazione con Filippo La Porta. Omologazione, ideologia e linguistica in Pasolini nell'anno del centenario Rassegna bibliografica-letteratura Roberto Carnero, Viaggio in Italia alla scoperta di Pier Paolo Pasolini: un'inchiesta a cent'anni dalla nascita Interventi critici Vincenzo Di Marco, Dialoghi di profughi.
Francesco Bonini, La tradizione cattolica di Studium SEZIONE MONOGRAFICA In ricordo di Francesco D'Agostino A cura di Laura Palazzani Laura Palazzani, Francesco D'Agostino: maestro della bioetica e della biogiuridica Raccolta di saggi e scritti di Francesco D'Agostino Oltre la confusione dei personalismi. Impariamo a dire fratelli Troppi silenzi «laici». Ma sull'aborto è l'ora d'un dibattito nuovo Una stringente questione antropologica. Come fronteggiare l'aborto «dilatato» Pericoloso effetto-Covid anche sui paradigmi bioetici Paradigmi rimossi. La maternità fonda il mondo (amore, non solo rispetto) Meglio andare alle radici del consenso per Putin Bioetica e biogiuridica Il Pluralismo in Bioetica L'identità del medico tra scienza ed etica Letteratura Alberto Di Franco, «Una piccola Italia pellegrinante a traverso l'Impero dei Sceriffi!». Edmondo De Amicis in Marocco Storia Alessandro Ferioli, La buona battaglia dell'Argine, periodico della Diocesi di Ravenna-Cervia (1945-67) Alessio Leggiero, Il colera al tempo di Vincenzo Gioberti Damiano Lembo, Il governo Fortis. Genesi, sviluppi, crisi (1905-1906) Dialoghi/anniversari Francesco Bonini, Matteo Negro, Fabio Pierangeli, Intervista a S.E. Mons. Giuseppe Baturi Rassegna bibliografica-filosofia A cura di Massimo Borghesi Interventi critici Andrea Bixio, Francesco Paolo Casavola: sapientiae doctor La nostra biblioteca Daniel Ruffini
Francesco Bonini. Per una riflessione prospettica. Sezione monografica. Il mondo cattolico italiano tra i due secoli. Una lettura prospettica In ricordo di Giuseppe Dalla Torre Giuseppe Tognon, Giuseppe Dalla Torre, cattolico romano. Una biografia esemplare Andrea Riccardi, Lo sguardo romano nella prospettiva del cattolicesimo Monica Lugato, Chiesa e comunità internazionale Vincenzo Buonomo, Chiesa e comunità politica Paolo Cavana, I rapporti tra lo Stato e la Chiesa Benedetta Papasogli, Testimonianza Laura Palazzani, Le responsabilità nelle istituzioni Lorenzo Ornaghi, La cura delle istituzioni Angelo Rinella, A proposito di sussidiarietà Stefano Zamagni, Principio di sussidiarietà e pensiero cattolico tra i due secoli Matteo Truffelli, L'impegno laicale Michele Rosboch, L'associazionismo. Letteratura Greta Gribaudo, Leggere e scrivere le immagini. Le Quattro favole d'Esopo per Valerio Adami di Italo Calvino. Storia. Mario Belardinelli, Riflessioni sulla "finanza cattolica" a Roma dopo Porta Pia Luigi Picardi, Tra «macroregioni» e «intese interregionali». La Regione Molise e il Report Svimez 2021 anniversari Fabio Pierangeli, Dialogo con Raffaele Manica su Nicola Chiaromonte (1905-1972). Rassegna bibliografica storia contemporanea: A cura di Damiano Lembo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
"La consueta parte monografica della nostra rivista è forse il modo più adeguato per introdurci nel nuovo capitolo della campagna elettorale permanente che caratterizza oggi la nostra e le maggiori democrazie avanzate. Le lezioni del Parlamento europeo in calendario nel prossimo maggio saranno un appuntamento importante. Anche perché questa Europa non va. ma quella europea è l'unica prospettiva possibile per tutti i paesi dell'Unione (Gran Bretagna compresa) oltre che per il futuro della democrazia..." (Francesco Bonini)
In questo numero contributi di: Francesco Bonini, Giuseppe Dalla Torre, Roberto Cipriani, Federico Lombardi, Lorenzo Ornaghi, Marco Paolino, Francesca Petrocchi, Rosita Boschetti, Antonella Cavazza, Giuseppe Ghini, Massimo Borghesi, Claudia Villa, Tito Forcellese.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.