Il testo rappresenta il testamento spirituale che il cardinale lascia alla diocesi ambrosiana dopo ventidue anni di intenso servizio pastorale.
La linearità del percorso esegetico e spirituale proposto dall'arcivescovo dà modo di ancorare le problematiche vocazionali al terreno solido e fecondo della Parola di Dio. Questo testo del Cardinale C.M. Martini è stato tradotto in più lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, ungherese, slovacco e coreano.
Il testo è legato a uno dei temi più cari all'episcopato martiniano: la comunicazione. In queste pagine Carlo Maria Martini sceglie di riflettere sui sacramenti per cogliere la relazione tra diversi modi con cui Dio si comunica. Egli infatti si comunica nella creazione, nella redenzione, nella Parola, nel magistero, nelle grazie particolari che fa a ciascun fedele e soprattutto si comunica nella persona stessa di Gesù, specialmente nelle sue parole e nei suoi sacramenti. Il tema delle conversazioni porta dunque a riflettere su uno dei modi fondamentali della comunicazione divina, che ci aiuterà a capire anche quelli più marginali.
Fedele al principio della Parola, il cardinale C.M. Martini offre alla Chiesa Ambrosiana e a tutti i fedeli che si mettono in comunione d'ascolto con lui, una risposta dalle molteplici sfaccettature alla domanda aperta con la lettera pastorale 'Quale bellezza salverà il mondo?', associando ad ognuna delle cinque "bellezze" individuate la figura di una Santa. Cinque capitoli che mettono a fuoco, di volta in volta, cinque bellezze che salvano il mondo: la bellezza della Croce, della Parola, della Preghiera, della Ascesi e della Trinità.
Il testo presenta uno dei punti più delicati della formazione cristiana: il rapporto tra il regno di Dio e la Chiesa. In questo equilibrio teologico e pastorale la Chiesa è segno e inizio del Regno. Quale Maestro autentico per la sua Chiesa, Martini richiama nel presente testo non solo alcuni temi essenziali del ministero della Chiesa - scandendoli e approfondendoli attraverso i passaggi che la definiscono "una, santa, cattolica e apostolica" -, ma anche alcuni concreti orientamenti pastorali.
Il brano evangelico che ci propone le "beatitudini" è una specie di "carta programmatica" offerta da Cristo al discepolo che voglia entrare realmente nelle sue intenzioni e nel suo cuore. Il cardinale C.M. Martini infatti dichiara che lo scopo delle meditazioni è precisamente quello "di apprendere la sublime scienza di Gesù, di conoscere il cuore di Cristo", per partecipare più da vicino al suo modo di vivere e di agire. Questo testo del Cardinale C.M. Martini è stato tradotto in più lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, ungherese, slovacco e coreano.
Nella Bibbia il cuore sta a indicare l'interiorità della persona, la sede dei sentimenti, delle emozioni profonde, dei pensieri, delle decisioni. Per capire il senso degli alti e bassi dell'anima, che si alternano dentro di noi, il cardinale scruta i sentimenti di Maria, creatura capace di vita interiore, di riflessione profonda, di penetrazione nel mistero di Dio a partire dal cuore. Questo testo del Cardinale C.M. Martini è stato tradotto in più lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, ungherese, slovacco e coreano.
Meditazioni che aiutano a entrare nel cuore del mistero cristiano a partire dalla preghiera del Padre nostro, contestualizzata in luoghi diversi a seconda dei contenuti sottolineati. "... Le parole del Padre nostro sono correlate con la nostra esperienza di figli di Dio. Ogni volta che pronuncio il nome 'Padre' sento pronunciare l'appellativo 'figlio, figlio mio, figli miei'. La mia invocazione è risposta alla parola di figliolanza che Dio proclama su di me, ciascuno di noi. Possiamo allora intuire quali sensazioni suscita il nome 'Padre' quando lo diciamo con intensità. La sensazione di essere capiti a fondo; lui sa ciò di cui ho bisogno. La sensazione di essere importanti davanti a Dio, come si è ritenuto importante il figliol prodigo della parabola nel momento in cui, tornato a casa, è stato abbracciato dal padre. Se Dio ci permette di chiamarlo Padre, significa che abbiamo grande valore per lui. Da qui anche la sensazione di non essere abbandonati nei giorni della prova, ma di essere capiti, sostenuti, accompagnati. E poi la sensazione di poter rivolgerci a Dio con audacia; se è Padre, siamo liberi di parlargli con franchezza".
Il testo nasce da Esercizi spirituali che propongono un intenso percorso di ascolto, di meditazione, di contemplazione che passi poi nell'azione, a partire dal capitolo 21 del Vangelo secondo Giovanni, dove viene data testimonianza a Gesù risorto insieme con Pietro. Queste catechesi, occasionate da una visita del Santo Padre Giovanni Paolo II alla diocesi di Milano, sono volte ad approfondire il senso di Chiesa e la coscienza di Chiesa che c'è in ciascuno per arrivare ad una sorta di "esame di coscenza ecclesiale". Questo testo del Cardinale C.M. Martini è stato tradotto in più lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, ungherese, slovacco e coreano.