
Il presente lavoro di ricerca apre il pensiero e l'agire dell'aver cura della vita e della salute all'analitica della relazione fondamentale tra essere e speranza nella dimensione della cura. Attraverso l'analisi del rapporto tra “cura”, limite e speranza nel tempo della tecnica, si sono ricercate le condizioni ermeneutiche di uno sguardo rinnovato verso l'essere della cura, orientato dalla possibilità della speranza. A partire dal confronto con la concettualizzazione heideggeriana dell'aver cura, dalla ricomprensione della nozione jaspersiana di situazione limite e dalla possibilità dell'apertura” marceliana alla speranza nelle pratiche concrete della cura, la ricerca si è indirizzata verso la valutazione di un'analitica della cura alla luce della speranza e l'indicazione della trascendenza valoriale della cura. La speranza emerge infatti quale fondamento originario e originante della cura, radice di un con-essere curante comunionale proteso tra situazionalità limite dell'esistenza e apertura trascendente della speranza. In tale orizzonte si sono scorti gli apporti alla filosofia ed etica della cura, alla luce della speranza di bene che apre e illumina la dimensione ontologica, esistenziale e trascendente della cura.