Attraversando le vie misteriose della storia e della preistoria, gli autori cercano di reperire tracce significative del desiderio umano dell'Assoluto. Scandagliando le fonti storiche e archeologiche che parlano di religiosità, e cercando di non separare mai questi due ambiti, si tenta di verificare con i dati dell'archeologia quanto attestato dalla scrittura e con la scrittura quanto attestato dai dati dell'archeologia. Così, prendendo le mosse dai primi segni evidenti di religiosità, gli Autori procedono lungo il percorso del tempo, individuando di volta in volta i più salienti sviluppi di quell'innato senso dell'Assoluto che conduce l'umanità a confrontarsi, fin dal Paleolitico, con le domande più profonde della vita, sino ad elaborare vere e proprie forme di religiosità tendenti ad una spiegazione del Divino in attesa della Sua piena manifestazione. Al culmine di questo percorso risalta la considerazione dell'approdo dell'umanità alle religioni monoteistiche e in particolare all'accoglimento dell'inaudita rivelazione Ebraico-Cristiana, l'unica che parla di Incarnazione di Dio e di Risurrezione. «... Riassumo così la bellezza del testo: "il dopo morte è il caso serio del vivere", che inquieta e libera allo stesso tempo» (dalla Prefazione del cardinale Edoardo Menichelli).
Un lavoro che ripercorre la storia dell'Azione Cattolica Italiana, dai suoi esordi come Società della Gioventù Cattolica nel 1867 fino ad oggi facendo emergere un tessuto associativo caratterizzato da uomini e donne che hanno lasciato un'impronta socio-ecclesiale significativa nel tempo. Una ricerca che riserva attenzione in particolare ai documenti, alle pubblicazioni e ai sussidi più attuali.
Un vescovo caparbio, lo Scarampo, l'aiuto del santo metropolita Borromeo, gravi difficoltà economiche, una certa disorganizzazione nella scelta della sede, il nodo dei benefici ecclesiastici e il grande investimento nella formazione umana, intellettuale e spirituale al ministero, sono, in sintesi, il contenuto di queste pagine.