"Che cos'è l'uomo?". Questa domanda fondamentale dell'antropologia di tutti i tempi guida anche Edith Stein nei suoi numerosi studi negli ambiti della fenomenologia, della pedagogia, dell'antropologia cristiana e della spiritualità. Già la vita di Edith Stein (1891-1942) e il suo martirio, nel lager di sterminio ad Auschwitz, è una eloquentissima risposta alla domanda antropologica: l'uomo è un cercatore di Dio, è un pellegrino, che parte dal mondo con tutti i suoi limiti e le sue oscurità, per giungere a quella vita, che non ha più né limiti, né oscurità. E lo è come persona e come comunità. Leggendo e scoprendo in Cristo la verità essenziale sull'uomo, Edith Stein sviluppa una visione cristiana sull'uomo, rilevando il senso ultimo dell'esistenza umana e la via per realizzare questo senso. L'autore ha cercato di articolare la ricchezza apportata al tema trattato da questa grande filosofa e carmelitana, poi martire nel campo di concentramento di Auschwitz. Dal confronto con alcuni autori contemporanei emerge l'attualità della Stein in questioni relative all'antropologia, all'educazione, alla cultura e alla vita personale e sociale. Il testo di questa seconda edizione è in diversi punti emendato e corretto rispetto alla prima, dell'ottobre 2005, ma il tempo trascorso dalla prima edizione sembra confermare l'attualità di molte proposte della Stein nei campi della spiritualità, dell'antropologia e dell'educazione.
Nell'età pre-nicena della Chiesa e del pensiero cristiano, Tertulliano svetta, insieme a pochi altri, nell'orizzonte della latinità. Don Samuele Cecotti si concentra sul Tertulliano esegeta autore dell'opera polemica Adversus Marcionem, individua tutte le tipologie sviluppate nel testo tertullianeo e ne offre breve ma efficace trattazione. Tertulliano adotta la lettura tipologica dell'Antico Testamento, valorizza la natura profetica della Scrittura ebraica, si spinge sino alle soglie dell'allegoria per una ragione squisitamente teologica: l'unità dei Testamenti, l'unità della Rivelazione, unità in Cristo, unità perché uno e unico è Dio rivelatosi a Mosè e incarnatosi nel seno di Maria.
Il presente studio individua l'originalità della dottrina di Giovanni della Croce nel fondamentale rapporto tra le facoltà antropologiche, memoria, intelletto e volontà, e le virtù teologali, speranza, fede, carità nel percorso di santità di Giovanni della Croce Mistico e Dottore della Chiesa. Per lui, l'anima, creata da Dio e unita al corpo fin dal primo istante dell'esistenza, è Sposa di Cristo e chiamata a rispondere a questo amore lungo tutto il cammino della vita fino alla santità, quando l'unione diventa piena e perfetta, e la Luce vince la notte.
Lo studio, che si colloca nell'area epistemologica della teologia spirituale, accosta il vissuto mistico di Divo Barsotti alla luce della categoria della "presenza". Epigono di una grande tradizione mistica, soprattutto carmelitana, della "Presenza", il sacerdote toscano ci lascia una dottrina che fugge dalla sola tentazione investigativa per ricadere nello spazio dell'esperienza, offrendoci per di più una sintesi capace di riconsegnare al mistero celebrato il suo ruolo proprio: quello di essere fonte di spiritualità.
Questo volume analizza e approfondisce il significato della formula "Stare davanti a Dio per tutti" usata da Edith Stein in una lettera a Fritz Kaufmann, allo scopo di comprendere la spiritualità di Edith Stein e di autori a lei vicini. L'espressione, infatti, dice non solo la centralità dell'orazione nella visione che ella ha del Carmelo ma, innanzitutto, il fatto che l'orazione è ai suoi occhi inseparabilmente unita alla funzione di intercessione ed espiazione, a quella via crucis cui ogni vita carmelitana in particolare, e religiosa più in generale, è chiamata a seguire. Il libro è un invito alla lettura diretta dei testi di Edith Stein e un richiamo al "lieto messaggio della Croce" di cui ella è annunciatrice: la sofferenza ha un senso e una fecondità.
Il libro analizza il problema del rapporto tra io e mondo, tra essere personale e Essere eterno, mostrando come la questione permetta a Edith Stein di conciliare tradizione e filosofia moderna, teoria gnoseologica e visione metafisica.
Frutto di una ricerca condotta in anni di lavoro, il volume nasce con l’intento di rintracciare nel pensiero della Stein i nessi che intercorrono tra la fenomenologia della persona e la teologia della Chiesa. A tale scopo, vengono presentati i tratti costitutivi del suo percorso filosofico e spirituale: da un lato la Chiesa, evidenziata come Corpo di Cristo, luogo dove la comunione empatica ha la sua massima realizzazione, frutto della vita di grazia, porta d’accesso all’accoglimento della verità di fede; dall’altro l’essere della persona, che è capacità di donarsi, conformemente al darsi dell’amore agapico del Dio trinitario.
La prospettiva di lettura scelta privilegia aspetti e motivi che conducono la Stein a una concezione della Chiesa profondamente in sintonia con le intuizioni che andavano maturando nella vita ecclesiale, e che avrebbero poi trovato compiuta espressione nella ecclesiologia del Concilio Vaticano II.
Merito di questo studio è l’aver saputo mostrare quale ricchezza generi nella vicenda della Stein l’incontro tra filosofia e religione, un incontro che è sperimentato da lei in termini di vita vissuta, prima ancora di essere reso oggetto di formulazione teorica.
L'Autrice, analizzando l'opera steiniana e servendosi di un'ampia bibliografia di studi steiniani, si sofferma sulle dimensioni del finito nel pensiero di Edith Stein.
Un itinerario profondo ed accurato nella filosofia e nella spiritualita steiniana.
Che cosa e l'uomo? La risposta di Edith Stein.
La filosofia delle religioni e il grande ambito in cui si colloca l'indagine dell'Autore. Il percorso si fonda sul connubio tra filosofia e ragione.
L'Autore offre l'analisi di tutto l'itinerario antropologico di Edith Stein, seguendo la sua evoluzione attraverso le diverse tappe che portano ad una sintesi davvero interessante,sia sul piano filosofico che teologico.
Viaggio sul senso e sulla funzione della vita consacrata, dal Concilio Vaticano II all'Esortazione Apostolica Vita consecrata". " La forma di vita religiosa ha significato e ragion d'essere in quest'epoca di post-modernita? Gli sforzi di rinnovamento che si portano avanti da molti anni sono sufficienti o e necessaria una rifondazione? In riferimento a questa rifondazione qual e o deve essere cio che realmente definisce lo stato di vita dei religiosi? Lo studio, alla luce del Vaticano II del Sinodo dei Vescovi e dell'Esortazione Apostolica Vita consecrata, cerca di rispondere nella maniera piu esauriente possibile, a queste domende, proprio per riscoprire il significato e il posto della vita religiosa nella societa odierna.