Ci sono mondi che da lontano sembrano tristi e grigi. Realtà povere, in cui cibo e libertà scarseggiano, in cui la fatica sembra non finire mai. Eppure, paradossalmente, proprio di questi mondi, pur ricordandone tutte le ombre, decenni dopo si avverte la mancanza. Attraverso le testimonianze di donne e uomini che hanno attraversato e creduto alla Perestrojka, Svetlana Aleksievic? ci racconta l'utopia di un mondo finito, che non ha saputo restituire al suo popolo l'orgoglio di un tempo. Uno spaccato della tramontata civiltà sovietica, quasi un'enciclopedia dei sogni dell'uomo rosso, fecondata dal dono che ha l'autrice di saper penetrare l'anima di coloro che hanno vissuto quell'epoca anche esaltante e stentano oggi ad adattarsi a un "tempo di seconda mano.