«Guardare Gesù Bambino illumina. Nell'impotenza c'è tutto l'orizzonte della divinità, dell'infinito...». Scoprire nella debolezza del Bambino l'infinito di Dio... Il beato Mario Eugenio ci consegna il frutto della sua meditazione del Vangelo. Egli contempla il mistero del Figlio di Dio fatto uomo. Mistero di gioia che rivela la vocazione divina dell'uomo. Mistero anche di abbassamento, che incoraggia e trascina: la povertà attira la Misericordia debordante di Dio. Introduzione di Jean-François Galli, Responsabile dei Figli di Notre-Dame de Vie.
L'insegnamento, che il beato Mario Eugenio impartisce in questo libro, è al cuore della sua esperienza personale e della sua dottrina spirituale. Egli è amico dello Spirito Santo, insegna la via della preghiera silenziosa che ci consegna all'azione trasformante dello Spirito. Lo stesso Spirito, del resto, è sempre pronto ad afferrare una persona per donarla alla Chiesa. Prefazione di François-Marie Léthel.
Il beato Maria Eugenio di Gesù Bambino, carmelitano scalzo, è il fondatore dell’Istituto Notre-Dame de Vie. Affascinato dal mistero della maternità di grazia di Maria, Madre della Vita, è vissuto nell’irradiazione della sua presenza vivente. Da lei catturato per la detta fondazione, ha sperimentato lo zampillio della sua “fecondità inesauribile” e si è abbandonato totalmente a lei per tale opera.
Le preghiere e meditazioni raccolte in questo libro nascono dallo sguardo contemplativo e filiale del beato Maria Eugenio di Gesù Bambino. Permettono di scoprire l’interiorità della Vergine Maria e le danno il giusto posto di Madre nella vita cristiana.
Prefazione di padre Camilo Maccise ocd e Introduzione di padre François-Marie Léthel ocd.
Non si tratta qui di riconoscere la rilevanza di Anastasio Ballestrero per i "ruoli" ricoperti nel corso dei decenni, ma di non dimenticare il valore imprescindibile della sua testimonianza, in particolare in casa carmelitana. Gli esercizi spirituali e gli incontri tenuti ai Carmelitani in varie parti d'Italia sono un banco di prova che il Carmelo fu la sua casa e che conosceva molto bene la porta d'ingresso di questa casa: la Regola. L'equilibrio tra contemplazione e apostolato che vi trovò espresso e che egli incarnò costantemente,è ciò che chiedeva al Carmelitano del suo tempo, e questo libro oggi insieme a lui ai suoi discepoli.