La collana «Voci dal Carmelo» fa un salto indietro nel tempo. Proponiamo un testo medievale: una raccolta di «esempi e miracoli» che hanno per protagonista la Vergine Maria, patrona, madre e sorella dei Carmelitani. Ci si apre un mondo inatteso e sconosciuto, in cui forme e stili narrativi lontani dai nostri esprimono una profonda percezione capace di cogliere l’irruzione e il passaggio, pur delicato e silenzioso, del divino, del soprannaturale nel quotidiano. Le leggende intendevano accendere la curiosità negli uditori, invitandoli ad approfondire nella meditazione il significato suggerito dai fatti narrati. Sollecitano anche noi ad aprirci alla dimensione contemplativa della vita.
Il vescovo carmelitano Donal Raymond Lamont fu un importante testimone di una stagione di conflitti razziali, che condussero a odiose e terribili sofferenze numerose popolazioni dell’Africa meridionale. A tale visione disumana e ingiusta, Lamont si oppose con la forza del Vangelo. Anche la sua partecipazione al Concilio Vaticano II fu assai significativa per il rinnovamento della visione missionaria della Chiesa. P. Fernando Millán Romeral, O.Carm., tratteggia il profilo di questo frate carmelitano divenuto primo vescovo di Umtali in Rhodesia del Sud, oggi chiamata Mutare nell’attuale Zimbabwe, mettendo in evidenza la sua sensibilità ecclesiale, l’impegno per la giustizia e la pace, la grande spiritualità.
Un libro su Maria Maddalena Mazzoni (1683-1749) e la sua risposta a Cristo che le si rivelava come Amore misericordioso e attento. Madre due volte: di sei figlie naturali (delle quali solo tre sopravvissero) e di molte altre spirituali, che la seguirono nel cammino di conversione e adesione al Vangelo; madre perché capace di generare, in chi la conobbe e in noi, il desiderio di assomigliarle nella scoperta dell’amore di Dio, nel dialogo intimo con Lui e nella carità fraterna. Maria Maddalena Mazzoni seppe vivere il proprio tempo consapevole di non poter fare tutto, ma solo quel poco, necessario, che le veniva concesso di compiere, insegnandoci che se vogliamo rispondere con serietà ai problemi del mondo dobbiamo prendere in considerazione ogni piccola sfida locale e particolare. La sua vicenda somiglia in ciò a quella della più giovane consorella, santa Teresa di Gesù Bambino (1873-1897): rispondere nel quotidiano e nel poco è il primo modo per avere un cuore libero e obbediente a ciò che il Signore chiede.
Una biografia divulgativa del beato Tito. La figura del beato – carmelitano frisone, professore universitario a Nimega, strenuo difensore della dignità umana e dei diritti di Dio di fronte al nazismo – viene illustrata in senso cronologico fino al martirio di Dachau (26 luglio 1942).
«Sacerdote carmelitano, giornalista, professore di filosofia e di storia della mistica, interessato al dialogo ecumenico, ecclesiastico con importanti responsabilità… un lungo elenco che fa della biografia di p. Tito una delle più appassionanti del secolo XX». (dalla Introduzione di P. Fernando Millán Romeral, O. Carm. – Priore Generale)
«Donna dalla personalità ricca e brillante, percorre con slancio la via della fiducia e dell’abbandono, sulla scia di santa Teresa di Gesù Bambino. Madre Maria Angelica sa scorgere la volontà di Dio nelle difficoltà dell’esistenza, nei doveri del proprio stato e della vita comunitaria, nella malattia e nelle sofferenze. Se il tratto di nobiltà e di finezza che la sua persona lascia trapelare può, per certi versi, apparire di ostacolo, si rivolge alle “sue figlie” e alle persone che si accostano alle grate del monastero con innata maternità ed estrema dolcezza» (dall’Introduzione).
Suor Maria Sabina dell’Eucaristia (Sabina Berneschi) è nata a Roma nel 1974. In possesso della maturità linguistica, ha conseguito il diploma di violino presso il Conservatorio «G. Rossini» di Pesaro e intrapreso la carriera concertistica nell’Orchestra Giovanile Italiana.
Nel 2000 è entrata nel Carmelo di Vetralla, dove, nel 2006, ha emesso la professione solenne. Attualmente svolge i servizi di maestra delle novizie e archivista; ha già pubblicato per le Edizioni Carmelitane una biografia documentata di M. Maria Angelica, Il canto della Speranza (Roma 2010).
«Risuona ancora con forza il richiamo che la vicenda umana e di fede di questo gigante dello spirito può offrire alla nostra considerazione. San Nuno, infatti, fu una persona fedele, impegnata con responsabilità e in prima persona nelle vicende del suo tempo, affrontate con rettitudine, coraggio e giustizia. In tutta la sua esistenza e nelle varie circostanze risplendette sempre la sua fede genuina: fu un uomo capace di mettere la propria vita nelle mani di Dio e di accogliere ogni situazione come vocazione. Come diceva Sua Santità il Papa Benedetto XVI nell’omelia per la canonizzazione: “San Nuno si sente strumento di questo disegno superiore e arruolato nella militia Christi, ossia al servizio di testimonianza che ogni cristiano è chiamato a dare nel mondo”» (dalla Presentazione di José Card. Saraiva Martins)
Si chiamava Padre Angelo Paoli, ma era conosciuto dalla gente come «Padre Carità». Un uomo che ha tradotto la propria consacrazione religiosa nel Carmelo e la propria vocazione al presbiterato nel servizio ai più poveri, agli ammalati, ai carcerati. Un uomo che ha fatto della propria esistenza un dono, fi no anche a togliersi la camicia per rivestire un fratello senza abiti, che non temeva di compiere gesti di penitenza, oggi per noi inconsueti e lontani, ma non faceva mancare nulla a chi era malato nel corpo e nello spirito. Un uomo capace di sollecitare i ricchi e i potenti a donare non solo denaro e beni materiali, ma anche tempo e disponibilità personale per nutrire e assistere chi ne aveva bisogno.