Ispirandosi alla celebre opera di San Giovanni della Croce, questo volumetto raccoglie alcune toccanti e drammatiche testimonianze di preti che sono passati dall'inferno degli abusi che deturpano "il corpo mistico di Cristo, sfigurandone in profondità il volto", alla progressiva risalita e rinascita spirituale. Come è possibile tornare ad essere testimoni del Dio di misericordia e di perdono dopo essersi macchiati di questi crimini? Un libro dedicato alla cura pastorale, a partire dall'ascolto del dolore insostenibile delle vittime, passando dalla dolorosa tempesta interiore, fino a sentirsi peccatore pubblico, alla faticosa e consapevole risalita verso una vocazione in vasi di creta e la struggente nostalgia del servizio a Dio. Alla prima parte del libro che raccoglie queste intense testimonianze di perdono e di rinascita si aggiunge una seconda parte di preziosi contributi di alcuni tra i più autorevoli pastori, psicologi e teologi che non si sono limitati all'aperta condanna contro gli abusi all'interno della Chiesa, ma hanno cercato di comprenderne le cause e di accompagnare queste persone lacerate e ferite verso una guarigione interiore, che apre alla speranza.
Lo scandalo degli abusi emersi in questi ultimi anni all'interno della Chiesa ha squarciato come un fulmine la sua identità e struttura, aprendo una dolorosa ferita nel suo corpo. Ripartendo dalla gravità di questi crimini è iniziata una profonda opera di riparazione al suo interno che impone l'attraversamento di questo dolore alla ricerca dell'anima evangelica. Il volumetto raccoglie tre preziosi contributi di alcuni tra i più autorevoli pastori, psicologi e teologi che, dall'interno della Chiesa, hanno avviato una lotta aperta contro gli abusi. Da questi tre acuti sguardi, differenti e complementari, affiora una limpida presa di coscienza ecclesiale della gravità del fenomeno aprendo un confronto sincero, onesto e coraggioso sulle motivazioni più sotterranee, offrendo nel contempo prospettive concrete per sanare le ferite e aprire nuovi orizzonti di speranza. Introduzione di Card. Pietro Parolin.
Riflessione filosofica, esperienza politica e cultura estetica si intrecciano anche in questo libro di Cacciari sulla storia della città. Dalla pólis greca alla civitas romana, dalla città europea alla metropoli e alla odierna postmetropoli: uno sguardo appassionato e insieme disincantato, una difficile lezione della storia da cui trarre qualche saggio consiglio per il futuro prossimo. La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione.
"La cospirazione cristiana" è la trascrizione dell’incontro tenutosi a Camaldoli nel maggio 2002, preparato da una Lettera aperta, “La terza via”, una visione etica antica e nuova oltre le ideologie della destra e della sinistra che hanno monopolizzato le idee politiche per oltre due secoli. Il dialogo di Camaldoli, coordinato da Giannozzo Pucci, ha il suo centro nelle relazioni di Giuseppe Sermonti sulla scienza e di Ivan Illich sulla tecnica. L’incontro di Camaldoli è stato l’ultimo avvenimento pubblico di più giorni a cui ha partecipato Ivan Illich prima della sua morte, nel dicembre del 2002. Dialogo coordinato da Giannozzo Pucci. con interventi di Paolo Blasi, Giovanna Carocci, Fabrizio Fabbrini, Domenico Galbiati, Francesca Garavini, Antonio Martino, Giosuè Mursia, Sergio Paderi, Giorgio e Anna Tavecchio in appendice: Giorgio Campanini, don Carlo Cappi, Ernesto Burgio, mgr. Franco Gualdrini, Muska von Nagel (mother Jerome)
Un libro profetico perfettamente adatto all'epoca che stiamo vivendo e che richiede un cambiamento profondo in tutti gli aspetti della società.
Il problema della fame è presente molto spesso nelle nostre vite di occidentali indaffarati solo come una cattiva coscienza un po’ vaga. Eppure non si pensa che la fame nel terzo mondo è divenuta endemica a causa della colonizzazione da parte dell’Occidente e che tutte le politiche e le tecniche usate per combatterla non hanno fatto altro che incrementarla. La grande industria ha infatti esteso la propria produzione espropriando i piccoli contadini, mentre la liberalizzazione dei prodotti agricoli è andata di pari passo con il protezionismo delle grandi multinazionali e una progressiva chiusura verso le piccole produzioni agricole e i loro coltivatori. “La fame: perchè?”, traduzione italiana dal francese dell’agronomo e studioso François de Ravignan, ripercorre i dibattiti cui l’autore ha partecipato e fornisce un quadro esaustivo sui caratteri della fame nel mondo d’oggi, i rischi gravi che fa correre e, di fronte a questi, le capacità fisiche del pianeta di rispondere ai bisogni della sua intera popolazione, oggi e in futuro. In particolare, l’autore si sofferma sul ruolo essenziale dei contadini, dei più poveri, nell’affermare la loro dignità facendo regredire la fame. “I contadini poveri - afferma de Ravignan - hanno enormemente innovato, moltiplicando le loro associazioni, precisando le loro rivendicazioni, rendendo efficaci le loro azioni. (...) Sicchè ci si può chiedere se non siamo già all’alba di un risveglio politico dalle conseguenze impreviste”.