«Lo Spirito Santo attira alcune persone a vivere il Vangelo in modo radicale e a tradurlo in uno stile di sequela più generosa. Ne nasce così un’opera, una famiglia religiosa che, con la sua stessa presenza, diventa a sua volta esegesi vivente della Parola di Dio». Con queste parole Benedetto XVI si è rivolto a migliaia di consacrate e consacrati riuniti nella basilica di San Pietro il 2 febbraio 2008, ed è sulla traccia di questa intuizione che si è dipanata la riflessione del Convegno annuale dell’Istituto “Claretianum”. È così emersa una particolare responsabilità dei consacrati nei confronti della Parola di Dio. Il loro compito è di indicare Cristo, non solo con le parole ma in forza della propria scelta di vita, della forma della propria esistenza. Essi sono memoria vivente della forma di Cristo, epifania del suo volto nel tempo, rappresentazione viva della Parola di Dio.