Le centurie sulla carità sono 400 brevi massime sulla virtù per eccellenza, l'amore di carità che procede da Dio Padre, si manifesta storicamente in Gesù Cristo e ci trasforma interiormente. Ci rende nuove creature: ci divinizza e ci introduce nella familiarità con Dio. Sono un testo classico della spiritualità cristiana. San Massimo suggerisce al suo lettore molti consigli pratici per disporsi a ricevere al meglio questo regalo di Dio, per combattere i vizi opposti all'amore, e per vivere la carità fraterna con la pazienza e la misericordia. Testo greco critico di Aldo Ceresa-Gastaldo. Introduzione, note e traduzione di Maria Benedetta Artioli. Saggio sull'apátheia di Giorgio Maria Carbone.
Sperimenta la luce del Tabor, che emana dal volto di Gesù, e condivide la gioia e lo stupore di Pietro, Giacomo e Giovanni, chi si dedica alla preghiera dell'esicasmo. L'esicasmo spesso è identificato con la preghiera continua, a sua volta identificata con la cosiddetta "preghiera di Gesù", a tutti nota soprattutto dal libro del Pellegrino russo. Per certi aspetti questa identificazione è anche vera. Ma di fatto l'esicasmo è un movimento vastissimo di ordine non solo spirituale, ma anche filosofico-teologico. Comporta una concezione antropologica biblica, e non tanto umanistica. Il vocabolo greco esichia significa calma, quiete, silenzio, raccoglimento, un significato sempre troppo ricco per poterlo tradurre in italiano. Il termine può riferirsi all'aspetto spirituale o alle condizioni esteriori che lo facilitano, o anche a tutt'e due. I monaci e i laici greci per favorire l'esichia iniziarono a praticare la preghiera "monologica", una sola preghiera contenente il nome di Gesù. Dopo il XIII secolo grazie all'influsso dei monaci del Monte Athos l'esichia indica uno stato di raccoglimento, solitudine e silenzio interiore, ricercati non solo con la vita di ascesi e di preghiera, ma anche con l'aiuto di situazioni esteriori (dato che l'uomo non è fatto di solo spirito), come tecniche psicosomatiche che mirano a facilitare la concentrazione. Gregorio Palamas, in questo testo classico dell'Ortodossia, illustra la bellezza e l'utilità dell'esicasmo. Prima edizione italiana con testo critico greco e traduzione a fronte. Testo critico di Jean Meyendorff. Introduzione, traduzione e note di Maria Benedetta Artioli.