Questo lavoro mette a tema il cristomorfismo come sviluppo di una impostazione cristocentrica della teologia. Lo scopo viene perseguito attraversando e oltrepassando la produzione critica di David Tracy, teologo statunitense nato nel 1939. All'interno della sua variegata e incompiuta riflessione, Tracy, in maniera ancora germinale, propone il cristomorfismo come chiave in grado di aprire le molteplici porte della sapienza cristiana. Tale categoria emerge come una prospettiva capace di cogliere la corrispondenza tra la figura di Gesù Cristo e quella della realtà. Il Risorto non è 'solo' il centro del cosmo e della storia, ne è anche la forma perché tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui. Questo paradigma rimodula la riflessione teologica e sostiene uno sguardo fiducioso capace di cogliere lo Spirito santo nella filigrana dell'esistenza ecclesiale e di percepire la vita quotidiana come 'luogo' abitato dalla presenza trinitaria.