Con questo saggio il linguista e critico Gian Luigi Beccaria conduce il lettore attraverso tutti gli strati della nostra lingua, ricostruisce storie di parole, smaschera la retorica di molti gerghi invadenti, fornisce gli strumenti per orientarsi in una selva sconfinata e piena di insidie. L'italiano è considerato come una somma vitale e conflittuale articolata in varianti geografiche, sociali e culturali. Il volume, tascabile, riproduce la seconda edizione (1992) del testo di Beccaria.
Oggi abbiamo quasi dimenticato il significato originario di espressioni come "capire l'antifona", "in camera caritatis", "refugium peccatorum", "avvocato del diavolo", "bacucco" o "repulisti". In tutta l'era cristiana la pratica religiosa ha intriso con i propri lasciti il linguaggio quotidiano: esclamazioni, intercalari, proverbi, massime, metafore, similitudini. "Sicuterat" è un vero e proprio catalogo ragionato alla ricerca di questo passato da disseppellire, in cui Beccaria si addentra passeggiando tra le parole che hanno accompagnato i discorsi dei nostri padri.