I monaci comprendono il mondo e le cose “altrimenti”
e siccome le comprendono “altrimenti”
vivono “altrimenti”
I monaci e i religiosi sono dei battezzati come gli altri, chiamati alla santità e alla carità come tutti i cristiani, ma nel contempo impegnati a testimoniare la radicalità del Vangelo nel celibato e nella vita comune. Da queste pagine, frutto anche di un intenso ministero di predicazione in comunità monastiche maschili e femminili, emerge una visione rinnovata della vita religiosa, nutrita alle sorgenti della tradizione del primo millennio cristiano e abitata da una lettura pregata della Parola di Dio: una vita fraterna chiamata a divenire autentica parabola dell’amore di Dio, uno spazio di libertà e di amore a servizio della chiesa e del mondo. Il presente volume è uscito anche in francese con il titolo Si tu savais le don de Dieu, Lessius, Bruxelles 2001.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa. Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, collabora a diversi quotidiani nazionali. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l’altro, Adamo, dove sei? e Aids: vivere e morire in comunione. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Le parole della spiritualità (Rizzoli 1999), giunto già alla terza edizione, e I Salmi (Mondadori 2001). Per la collana “I Millenni” di Einaudi ha inoltre curato la raccolta Regole monastiche d’occidente.
Anche un cristiano non conosce alcuna strada che aggiri il dolore,
ma piuttosto una strada – insieme con Dio – che lo attraversi.
Le tenebre non sono l’assenza ma il nascondimento di Dio,
in cui noi – seguendolo – lo cerchiamo e lo troviamo nuovamente.
L’Apocalisse non è certo un testo che si presti a una facile lettura: è cibo solido per credenti adulti e non per lattanti. Questo commento, giunto alla terza edizione e frutto di numerosi corsi biblici tenuti dall’autore ai destinatari più diversi, vuole essere una lettura spirituale che aiuti la comprensione del testo per la preghiera e la contemplazione: appunti per penetrare più in profondità nello spirito che anima uno dei testi più commentati e illustrati dell’intera Bibbia.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa. Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, collabora a diversi quotidiani nazionali. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l’altro, Adamo, dove sei?, Non siamo migliori e Dare senso al tempo. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo I cristiani nella società (Rizzoli 2003) e Le parole della spiritualità (Rizzoli 1999), giunto alla quarta edizione e tradotto in numerose lingue. Per Einaudi ha inoltre curato le raccolte Il libro delle preghiere, Poesie di Dio, Regole monastiche d'occidente e Regole monastiche femminili.
Celebrare l’anno giubilare è vivere un tempo forte è impegnarsi tutti insieme, ecclesialmente ad accogliere la misericordia del Signore è rinsaldare la vita cristiana unica vera testimonianza a Cristo. Le riflessioni contenute in questo volume sono state proposte dall’autore alla 50 Settimana Liturgica Nazionale del cal a Mantova, alle usmi di Roma e della Toscana, al Cottolengo di Torino e, su invito dei vescovi, alle diocesi della Basilicata, di Torino, Firenze, Forlì, Ivrea, Biella, Crema, Cuneo, Tortona e Casale Monferrato.
ENZO BIANCHI (Castel Boglione, Monferrato, 1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. Direttore di «Parola, Spirito e Vita», membro della redazione della rivista internazionale di teologia «Concilium», è autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora a «La Stampa», «Repubblica», «Avvenire», «Luoghi dell'infinito» e, in Francia, a «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Tra i suoi libri ricordiamo Adamo dove sei? (1994), Apocalisse di Giovanni (1990, n.e. 2000); Pregare la Parola (1974, n.e. 1994), Il radicalismo cristiano (1980), Vivere la morte (1983, n.e. 1996), Da forestiero (1995), Altrimenti (1998), Non siamo migliori (2002), Dare senso al tempo (2003), Le parole della spiritualità. Per un lessico della vita interiore (1999, n.e 2003), Cristiani nella società (2003, n.e. 2007), Vivere la domenica (2005), Una vita differente (2005), La differenza cristiana (2006), Ero straniero e mi avete ospitato (2006), Vivere è Cristo (2006).
Questo libro nasce dall’esigenza di restituire alla bellezza la centralità che le compete nella vita cristiana. La bellezza è infatti, come ricordava Hans Urs von Balthasar, “la manifestazione immediata di quel qualcosa di irriducibile che si scopre in tutto quanto è rivelato, di quell’eterna gratuità che abita l’essere di ogni esistente”. La poesia veicola nelle nostre vite la bellezza della parola, che possiede un’energia capace di trasformare il nostro cuore, facendoci penetrare nel suo intimo, fino a ravvivare quell’invisibile fiamma che attende soltanto di ardere nella pienezza della vita. Alcune tra le più belle poesie religiose del Novecento, disposte in modo da accompagnare la meditazione del mistero cristiano lungo i vari tempi dell’anno liturgico, sono così offerte a ogni lettore, vicino o lontano che sia dalla vita cristiana, per aiutarlo a penetrare i più profondi interrogativi su Dio, sull’uomo e sull’indicibile bellezza che sgorga dal loro incontro.