La recezione dell'antichità classica nella cultura tedesca a partire dalla seconda metà del Settecento è un fenomeno mediale particolarmente complesso, non privo di aporie e paradossi, che nasce principalmente sotto il segno del confronto con il patrimonio artistico e iconografico del mondo greco. In quanto oggetto di ricezione, l'antico non è infatti percepito come un'entità statica e immutabile, codificata una volta per sempre, ma viene costantemente generato e ricreato, sotto alcuni aspetti anche reinventato, dai media della sua ricezione, acquisendo così una pluralità di sfaccettature e implicazioni che in origine non gli erano propri. Ricezione significa quindi anche costruzione dell'antichità nonché del soggetto che compie questa operazione. L'immagine, come fondamentale elemento di archiviazione, mediazione e trasmissione di una civiltà in un'altra, consente di scendere nei recessi profondi di una cultura, nelle sue stratificazioni più nascoste e complesse. Il volume analizzerà il processo di ricezione attraverso l'indagine di alcune figure liminari come quelle della ninfa o della statua di marmo in autori come Schiller, Goethe, Brentano, Eichendorff, Jensen e Ransmayr.