"Le fiabe sono vere. Sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino". A metà degli anni '50 Calvino raccoglie e riscrive completamente le più belle fiabe di tutte le regioni italiane, preservando così la tradizione orale.
Venti racconti d'amore, storie di coppie che si incontrano ma, soprattutto, di coppie che non si incontrano. Il rapporto amoroso visto come gioco combinatorio.
La storia di Pin, bambino sbandato, passato, come per caso, dai giochi violenti dell'infanzia alla dura realtà della guerra partigiana.
«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'autore del libro non ha fatto che sviluppare questa immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza.»
"Quando ho cominciato a scrivere "Il visconte dimezzato", volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente per divertire gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell'uomo tagliato in due, dell'uomo dimezzato fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra".
C'era una volta una bambina golosa... Così inizia la favola di Zio Lupo, in cui una scorpacciata di frittelle causa grandi pericoli. E c'era una volta Giovannin senza paura, piccolo ma coraggiosissimo, che teme l'unica cosa da cui non potrà mai allontanarsi. Poi c'è l'uomo dal Naso d'Argento, con le tre sorelle che prende in moglie una dopo l'altra, curiose, sì, ma molto astute. Nelle Nozze d'una regina e d'un brigante, una principessa capricciosa fa una scelta sbagliata e rischia la vita. La voglia di viaggiare del Fiorentino gli fa scoprire il mondo, ma è la curiosità, ancora una volta, a salvarlo. Però è nel Braccio di morto che, tra castelli neri, scheletri e stregoni, la paura fa novanta! Sei fiabe che fanno paura, ma non troppo, da leggere con la luce accesa, illuminate dal tratto intenso e originalissimo di Pia Valentinis. Età di lettura: da 6 anni.