L'attuale "normalità" della presenza, in diversi contesti, del soggetto con disabilità e con problemi pone alla nostra attenzione un elemento di riflessione: occorre una più diffusa competenza professionale sulle tematiche educative speciali per preparare meglio alla vita. La pedagogia speciale può rispondere a questa esigenza e merita di essere assunta alla base di ogni percorso di formazione dei formatori. Di più: può contribuire a nutrire la cultura dell'attenzione alla persona più debole, la sola in grado di portare benefici duraturi per tutti coloro che, a causa di condizioni esogene ed endogene, non riescono a stare al passo con i ritmi cognitivi e le esigenze di un mondo sempre più complesso e difficile. Per preparare alla vita non basta l'amore, ma occorre, unita ad esso, la competenza.
E' innegabile che la costruzione della classe, ben più della competenza disciplinare, sia il fattore che più influenza l'apprendimento e la maturazione degli allievi: il volume passa in rassegna i guadagni dei diversi modelli di ricerca in proposito, indicandone le possibili applicazioni in situazione.
"Motivare i demotivati": sembra quasi uno slogan pubblicitario. Riflette, invece, una necessità ed un auspicio. La prima è relativa al fatto che non si possono ottenere risultati nell'apprendimento senza occuparsi dei processi motivazionali; l'auspicio è che tale attenzione si focalizzi soprattutto nei confronti di quei soggetti che sembrano demotivati a scuola. Gli allievi fortemente interessati, vogliosi di apprendere e guidati da una vivace curiosità personale per le cose che si presentano in aula sono rari; aumentano, invece, gli studenti che dimostrano un marcato disinteresse per i processi d'insegnamento-apprendimento, i ragazzi apatici, con poca voglia di fare, fisicamente presenti in classe, ma mentalmente assenti. Questo volume rappresenta uno strumento a supporto del faticoso lavoro degli insegnanti e degli educatori che lottano quotidianamente con una realtà giovanile sempre più difficile da gestire.