L'uomo grassocio che sbarca, nel maggio 1814, all'isola d'Elba sembra un commerciante qualsiasi: è Napoleone Bonaparte. Tra gli elbani che lo accolgono diffidenti e curiosi c'è Martino Aquabona, un letterato che non si rassegna all'inumanità degli uomini e che da anni cerca di decifrare il mistero dell'Eroe, o dell'Orco, che ha sconvolto l'Europa. Nominato bibliotecario dell'Imperatore, Martino diventa testimone e interprete dello strano interludio dei 300 giorni e dell'intera parabola napoleonica, di cui cercherà di deviare il percorso con un gesto estremo. Le sue memorie sono il dialogo su due modi di vivere: modificare il mondo attraverso l'azione eroica, o cercare di dargli un senso attraverso la scrittura. Da questo romanzo è stato tratto il film di Paolo Virzì N (Io e Napoleone).
Dopo diciannove secoli, torna alla luce uno straordinario papiro dalla storia avventurosa. Destinato a ospitare un libro di geografia di Artemidoro di Efeso, già andato perduto, un papiro diventa un album da disegno utilizzato nelle botteghe d'arte dell'Alessandria di Cleopatra, e finisce in una maschera funeraria che lo conserva fino a noi. Questa scoperta emozionante offre ad Ernesto Ferrero l'occasione di un romanzo storico che ci restituisce vivacemente la vita quotidiana di due secoli, tra Efeso, capitale della provincia d'Asia, la Roma repubblicana e imperiale, la Spagna, Alessandria e i mari del Mediterraneo.
La storia degli anni d'oro della casa editrice Einaudi attraverso il racconto di uno dei suoi più prestigiosi collaboratori. Una sequenza di ritratti di figure come Natalia Ginzburg, Cesare Pavese, Italo Calvino, Davide Lajolo, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia, Primo Levi, Gianfranco Contini, Delio Cantimori, Carlo Dionisotti. Le speranze, le ambizioni, le passioni di un editore. "I migliori anni della nostra vita" è a suo modo un libro epico, e come tutti gli epos si porta appresso un valore di esemplarità cui le nuove generazioni hanno diritto di accedere. Ferrero, saggista e scrittore, è stato direttore editoriale di Einaudi e Garzanti, e direttore letterario di Mondadori. Dal 1998 è direttore della Fiera del Libro di Torino.
Ma siamo proprio sicuri che i nani di Biancaneve siano sette? C'è chi dice che in realtà sono otto... Un giorno Dondolo, l'Ottavo Nano, sbuca nel giardino dell'orso Giacomone e decide di andare a cercare la sua famiglia che non vede da anni. Riuscirà a farsi riconoscere dai suoi fratelli e dall'amata Biancaneve? Età di lettura: da 7 anni.