
Giovanni Paolo I è passato alla storia come il "Papa del sorriso". Assieme al suo sorriso spontaneo, non studiato né di circostanza, egli manifestava anche un'altra dote preziosa: la semplicità. Come emerge dalle tante testimonianze di quanti lo hanno conosciuto, riportate in questo volume, ... Albino Luciani aveva fatto della semplicità evangelica un programma di vita sin dai tempi del Seminario, a cui non aveva rinunciato né da vescovo di Vittorio Veneto né da patriarca di Venezia, pur essendo un uomo di grande cultura e un fine teologo. Ma è soprattutto nei suoi 33 giorni di pontificato che il mondo intero ha avuto modo di apprezzare la semplicità di questo Papa, in modo particolare durante le catechesi del mercoledì, dove egli si rivolgeva ai fedeli con un linguaggio semplice e fuori dai rigidi schemi protocollari. L'allora cardinale di Milano, Giovanni Colombo, di lui ebbe a dire: «Il nuovo Papa è un uomo colto assai più di quanto lascia scorgere. Il suo magazzino è incomparabilmente più fornito della sua vetrina». Questo libro, grazie anche ai ricordi personali dell'autore, Ponente della causa di beatificazione di Albino Luciani, ci fa toccare con mano la santità umile e semplice di questo Papa che, nonostante la brevità del pontificato, ha scritto una pagina importante nella storia della Chiesa.
Il tema della Tradizione, oggi sottovalutato, è uno dei riferimenti più importanti nella teologia e nel Magistero. Bisogna però riconoscere che si tratta di un concetto poco chiaro, soprattutto quando si devono determinare i suoi contenuti. In che cosa consiste la Tradizione? Come la si interpreta? ... A quali condizioni può essere modificata? A tutte queste domande, che appartengono alla vita quotidiana della Chiesa, vuole rispondere il presente volume, che intende proporre delle linee orientative per comprendere come accostarsi alla Tradizione e come interpretarla. Un contributo significativo in tal senso, per l'autore di questo libro, è costituito dal Commonitorio di Vincenzo di Lérins, un'opera del V secolo, il cui pensiero fondante è che la sacra Scrittura vada inserita, letta e interpretata alla luce della Tradizione. Questa profonda intuizione, dimenticata per secoli, è stata riproposta dal Vaticano II, nella Dei Verbum, anche se fino ad oggi solo in parte compresa e attuata. In quanto fa da eco al Vangelo del Verbo fatto carne, la Tradizione allora, a dispetto del nome, è quanto di più dinamico ci possa essere, una realtà tesa sempre verso il futuro in forza del suo inscindibile legame con il passato. Per riprendere un fortunato aforisma medievale, se oggi riusciamo a vedere più lontano e in profondità è perché «siamo come dei nani sulle spalle dei giganti» che ci hanno preceduto.
Uomini e idee che hanno segnato una tappa della teologia nel suo intento di scrutare il mistero dell’uomo nel mistero di Cristo
La Rivelazione di Dio diventa punto di incontro e sintesi del rispettivo cammino che fede e ragione compiono nel loro indagare e ricercare la verità. Non illudendo ... l'uomo che lo si potrà liberare dai suoi condizionamenti e dalle sue paure.
Da più di duemila anni la Chiesa, grazie ai sacerdoti, vive del comando di Gesù Cristo di fare memoria della sua morte e risurrezione. Eucaristia e sacerdozio sono, infatti, il cuore della fede cristiana. Per questo è necessario, come fa l'autore nel presente volume, contemplare con occhi sempre ... nuovi quello che possiamo definire il "mistero dell'altare". Tra le tante formulazioni con cui la Chiesa ha dato voce alla sua fede nell'eucaristia, l'antica espressione "pane della vita" più di ogni altra sintetizza le riflessioni contenute nel libro. I due termini rimandano a quanto di essenziale la mente coglie per esprimere il significato profondo di questo mistero: il desiderio di vita e il mezzo per raggiungerla. Come il profeta Elia anche i credenti sono chiamati a nutrirsi di un po' di pane per essere capaci di addentrarsi nel deserto della vita. Se questo richiamo a lasciarsi sorprendere sempre dal mistero eucaristico vale per ogni credente, a maggior ragione deve essere ribadito per il sacerdote. Il mistero che la sua vocazione rappresenta diventa comprensibile solo alla luce dell'eucaristia, dono supremo che Cristo ha fatto di sé alla sua Chiesa.
«La nostra parola iniziale si chiama bellezza». È con questa espressione che Hans Urs von Balthasar, unico nel suo secolo, ha dato inizio a una vera e propria rivoluzione teologica. In quella che può essere considerata la sua opera più significativa, Gloria, egli infatti ha ripercorso la via ... della bellezza come forma della rivelazione dell'amore trinitario. Riscoprire l'impronta profonda che ha lasciato nella teologia del XX secolo, potrebbe contribuire a un reale progresso del pensiero oltre ogni schema confessionale. È questo l'obiettivo del presente volume, in cui l'autore, "discepolo" di von Balthasar, propone delle interessanti chiavi di lettura dell'intera opera teologica di questo «grande figlio della Chiesa», come lo ha definito Giovanni Paolo II. Von Balthasar non ha fatto altro che ripristinare quella lunga e feconda tradizione patristica che si immergeva nel mistero attraverso la meditazione della sacra Scrittura. Le sue opere esprimono la ricchezza dei due Testamenti ritrovata nel commento dei Padri e dei grandi Maestri. Non solo la teologia, ma la cultura in genere può trovare in lui una pietra miliare per comprendere quanto un cattolico non lasci nulla di insperato nel dare voce alla propria intelligenza e nel saper comporre una sinfonia con gli strumenti più disparati.
Presentare tutto il magistero di Giovanni Paolo II non è impresa facile. Nell'arco di quasi ventisette anni di pontificato questo grande Papa santo, infatti, ha lasciato ben quattordici Encicliche e tantissimi altri documenti, costituiti da Esortazioni apostoliche, Lettere, Motu proprio, catechesi ... e omelie... Questo volume, per la prima volta, propone una sintesi, chiara e completa, dell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Lo fa essenzialmente a partire dalle Encicliche che l'autore, all'epoca uno dei collaboratori più vicini a Karol Wojty?a, rilegge da un'originale e interessante prospettiva. Come ben espresso in un verso, «dentro di me il tuo nome», di una delle sue ultime opere poetiche, Trittico romano, Giovanni Paolo II era convinto che nell'intimo di ognuno, credente o meno, ci sia una presenza familiare che suscita curiosità, desiderio, nostalgia... il nome di Dio. Per questo egli ha indicato sempre «Gesù quale via principale della Chiesa e di ciascun uomo», perché Cristo è l'uomo nuovo a cui guardare. Un volume che si pone come un prezioso contributo per ripercorrere le tappe salienti del lungo pontificato di Karol Wojty?a, in cui questo Papa santo ha saputo cogliere le grandi sfide, culturali e sociali, del mondo contemporaneo.
Tre pontefici in settantuno giorni raccontati da una cronaca mozza ato che conserva ancora intatto tutto il suo interesse: eventi sacri e profani, gioie e dolori, sorprese, interrogativi, personaggi noti e meno noti dei giorni che gettarono le basi del traghettamento della Chiesa verso il terzo ... millennio.
Un libro per rivivere un momento epocale per la cattolicità e per il mondo intero, un lungo racconto giornalistico, quasi quotidiano, dalla scomparsa di Paolo VI, la sera del 6 agosto, no alla sorprendente elezione di Giovanni Paolo II il successivo 16 ottobre, arricchito da episodi inediti attraverso i racconti di alcuni testimoni d’eccezione: i segretari personali di Karol Wojtyla e Albino Luciani, il teologo Gianni Gennari, amico personale di Albino Luciani, o Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI, uno dei grandi elettori dei due Conclavi del 1978.
Inevitabile, quindi, ricordare nel suo quarantennale il 1978 come l’anno choc della moderna cristianità, quando la Chiesa universale all’improvviso venne scossa dal repentino alternarsi al suo vertice di tre uomini, no a scoprire
nel polacco Wojtyla la svolta storica che diede forma al cammino della Chiesa fino a oggi.
Il nome e la persona di Paolo VI sono fortemente legati al Concilio Vaticano II: per condurlo a termine e introdurre la Chiesa nei primi passi di attuazione di quel magistero era necessaria una personalità come papa Montini. Era lui, in quel momento, la persona che più di ogni altra avrebbe ... potuto attuare un disegno così impegnativo e determinante per il rinnovamento della Chiesa. Queste pagine non sono una biografia di Paolo VI: nei decenni passati la sua personalità, il suo insegnamento e il suo pontificato sono stati ampiamente studiati dagli specialisti. Ciò che queste pagine descrivono è, piuttosto, il risultato della sua causa di beatificazione, di cui l'Autore è stato ponente. Questo testo, breve e ricco, è insieme testimonianza personale e frutto dei numerosi documenti che costituiscono la positio della causa di beatificazione.
L'annuncio di Papa Francesco di indire un Giubileo della Misericordia ha colto tutti di sorpresa. Un Anno Santo straordinario sulla misericordia, tuttavia, non poteva essere una sorpresa conoscendo il pensiero del Papa. La misericordia è un punto di riferimento permanente per Papa Francesco. ... L'indizione di un Anno Santo straordinario, quindi, è la felice conseguenza di questa attenzione e della testimonianza che quotidianamente egli offre alla Chiesa e al mondo. Il Giubileo è un'occasione straordinaria per dare forza e vigore a ciò che costituisce la vita ordinaria della Chiesa e di ogni cristiano: essere segno della vicinanza e della tenerezza di Dio. Il Giubileo intende ricordare ad ognuno la bellezza della fede che pone al suo centro l'amore misericordioso del Padre reso visibile nel volto di Cristo e sostenuto dallo Spirito che guida i passi dei credenti nelle vicende della storia.
Il nome e la persona di Paolo VI sono fortemente legati al Concilio Vaticano II: per condurlo a termine e introdurre la Chiesa nei primi passi di attuazione di quel magistero era necessaria una personalità come papa Montini. Era lui, in quel momento, la persona che più di ogni altra avrebbe ... potuto attuare un disegno così impegnativo e determinante per il rinnovamento della Chiesa. Queste pagine non sono una biografia di Paolo VI: nei decenni passati la sua personalità, il suo insegnamento e il suo pontificato sono stati ampiamente studiati dagli specialisti. Ciò che queste pagine descrivono è, piuttosto, il risultato della sua causa di beatificazione, di cui l'Autore è stato ponente. Questo testo, breve e ricco, è insieme testimonianza personale e frutto dei numerosi documenti che costituiscono la positio della causa di beatificazione.