Nei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza è celata una gioia singolare che mi raggiunge ogni giorno con soavità e senza frastuono. Sono convinto che la riforma della Chiesa, di cui oggi tutti sentiamo un impellente bisogno, passi prima di tutto attraverso una fede in Gesù capace di spingersi verso quella santità che i consigli evangelici veicolano. Siamo troppo poco poveri: diciamo di non volere privilegi ma poi li cerchiamo; siamo troppo poco casti: ci scandalizziamo della decadenza dei costumi, ma poi leghiamo le persone ai nostri carismi o alle nostre idee; siamo troppo poco obbedienti: predichiamo il vangelo, ma non siamo disposti a convertire ad esso le nostre strutture. Senza santità i nostri programmi (la cui elaborazione occupa tristemente la maggior parte della vita della Chiesa), parafrasando Paolo, appaiono fugaci “cembali che tintinnano”. Eppure Gesù al giovane ricco non ha chiesto di “organizzarsi”, ma di vivere come Lui!
L'autore
Giuseppe Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Ha insegnato mariologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, la Pontificia Facoltà Teologica Seraphicum e teologia spirituale presso la Scuola di Teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater
di Roma. Attualmente è docente incaricato di mariologia presso la Pontificia Università Gregoriana. È membro dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI). Tra i volumi pubblicato presso le Edizioni San Paolo ricordiamo: L’irruzione della grazia. Per una rilettura ecumenica del dogma dell’Immacolata (2010) e In questo mondo benedetto (2011). Ha redatto le voci «Europa» e «Movimenti Ecclesiali» per il dizionario Mariologia (San Paolo, 2009). Ha curato, insieme a Daniele Libanori s.j., l’edizione italiana del Trattato sul sacerdozio di San Giovanni d’Avila (Bologna, 2010).
In queste pagine l’Autore, con rara capacità, offre una attenta «lettura» dell’esperienza spirituale di Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, racchiusa nel libro Donec formetur Christus in vobis..., cogliendone le linee essenziali e ricavandone una «rielaborazione intelligente», così da poterla porgere al lettore come invito persuasivo a entrare più profondamente nel cuore di questa eredità.
Don Alberione, come ebbe a dire Paolo VI nel 1969, «sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime, ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi...» e compiere la sua missione nel mondo moderno.
Nella convinzione che le opere di Dio si fanno con gli uomini di Dio, a fondamento di una fervente e organizzata attività apostolica, il Beato Don Alberione ha posto – per lui e per i membri delle sue varie Istituzioni religiose – la sequela di Cristo MaestroVia,Verità eVita e una intensa vita spirituale.
Il cristiano non deve avere paura di pensare alla morte, anzi deve preparar- si con la vita e pregare perché la sua sia una buona morte, ossia avvenga nella riconciliazione piena con Dio. L’anima e la carne alla luce della risurrezione: l’uomo è un essere composto, e la sua vita per l’eternità non sarà pienamente felice se il suo essere non sarà al completo.
Destinatari
Rivolto in particolar modo a studenti e sa- cerdoti.
Autore
Giuseppe Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Ha insegnato mariologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, la Pontificia Facoltà Teologica Seraphicum e teologia spirituale presso la Scuola di Teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater di Roma. Attualmente è docente incaricato di mariologia presso la Pontificia Università Gregoriana. È membro dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI). Tra i volumi pubblicato presso le Edizioni San Paolo ricordiamo: L’irruzione della grazia. Per una rilettura ecumenica del dogma dell’Immacolata (2010) e In questo mondo benedetto (2011). Ha redatto le voci «Europa» e «Movimenti Ecclesiali» per il dizionario Mariologia (San Paolo, 2009). Ha curato, insieme a Daniele Libanori s.j., l’edizione italiana del Trattato sul sacerdozio di San Giovanni d’Avila (Bologna, 2010).
Maria di Nazaret, per la sua prossimità a Cristo, è l’esemplificazione della chiamata a coniugare l’amore per la storia e la condivisione radicale del progetto di Gesù, la fedeltà alle vicende umane e la consacrazione totale al compimento del Regno. Proprio a questo il Padre celeste chiama gli uomini e le donne, a seguire dentro la creazione lo stile di vita del Figlio, l’unico obbediente, il vero casto, l’autentico povero.
Tramite i consigli evangelici, il battezzato consacrato, che rimane nel «secolo» – al pari della generalità dei cristiani –, è scelto per far emergere da un mondo benedetto da Dio il vero senso dell’esistere e del gustare la vita, fuggendo non le relazioni con le cose o con gli altri, bensì la mentalità mondana che piega ogni cosa al profitto, al piacere che non diventa mai amore, alla sottomissione esclusiva al proprio ego.
L’autore
Giuseppe Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Ha insegnato mariologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, la Pontificia Facoltà Teologica Seraphicum e teologia spirituale presso la Scuola di Teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater di Roma.Attualmente è docente incaricato di mariologia presso la Pontificia Università Gregoriana. È membro dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI, Roma). Tra i suoi volumi ricordiamo: L’irruzione della grazia. Per una rilettura ecumenica del dogma dell’Immacolata (San Paolo 2010); Quello che so di Lei. Piccola mariologia per continuare a credere (2010). Ha redatto le voci «Europa» e «Movimenti Ecclesiali» per il dizionario Mariologia (San Paolo, 2009). Ha curato, insieme a Daniele Libanori s.j., l’edizione italiana del Trattato sul sacerdozio di San Giovanni d’Avila (Bologna, 2010).
L’Autore dedica queste pagine ai lontani, ai “vicini lontani”, ai “cristiani che vanno in chiesa solo a Natale”, a chi vorrebbe riavvicinarsi a una fede cui era stato iniziato da bambino ma che le vicissitudini della vita hanno allontanato. Pur ricco di continui rimandi scritturistici che tradiscono la profonda conoscenza teologica dell’Autore, il linguaggio scelto è amicale ed esperenziale e porta con sé il contributo della fatica e delle lotte interiori del vissuto particolare del servizio cui era impegnato don Giuseppe al tempo della gestazione del presente volume: cappellano in carcere. Scrive:“Posso raccontare quel che certi incontri mi hanno dato da pensare; incontri con chi vive una fede difficile o con chi non crede per niente, con chi si sente sconfitto dalla vita o dal male che non vuole, ma che non può fare a meno di compiere”.
Tre sono i nuclei tematici attorno a cui si sviluppano gli argomenti: Le cause della lontananza di Dio La scoperta del nuovo volto di Dio Il rapporto tra dolore e fede
Punti forti
Una scrittura immediata, che si avvale della freschezza del parlato, un dialogo con un amico che mette a nudo la propria ricerca interiore verso Dio Padre.
La grande onestà intellettuale e di fede dell’Autore.
Destinatari
Per i “cercatori di Dio”, per chi, pur allontanatosi dalla Chiesa, vorrebbe riavvicinarsi alla fede. Per chi opera in parrocchia, per chi segue gruppi di adulti desiderosi di riavvicinarsi alla Chiesa.
Autore
Giuseppe Forlai è specializzato in teologia dogmatica presso la Pontificia facoltà teologica Marianum di Roma. Ha unito all’impegno accademico (ha tenuto corsi di mariologia presso presso la Pontificia facoltà teologica San Bonaventura) un’intensa attività di catechesi e di predicazione. Dal 1999 al 2003 è stato cappellano negli istituti penitenziari di Roma. Oggi, come membro della famiglia paolina, è vicario parrocchiale presso la parrocchia di San Giovanni Crisostomo, Roma.
La grazia giustificante irrompe nella vita di ogni essere umano in maniera inaspettata, per trasfigurare progressivamente la creatura a immagine dell’Uomo nuovo. In Maria di Nazareth l’irruzione della grazia accade fin dal concepimento, rendendola santa e immacolata, capace di rispondere all’invito del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Tutti i cristiani, anche i fratelli delle confessioni originatesi dalla Riforma, possono rimirare in Maria il paradigma e la manifestazione dell’iniziativa sovrana e misericordiosa del Dio di Gesù Cristo.
DESTINATARI
Sacerdoti, insegnanti e studenti di teologia.
L'AUTORE
Giuseppe Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Ha conseguito il dottorato in teologia con specializzazione in mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum e in seguito ha studiato filosofia politica ed etica. Ha insegnato mariologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto e la Pontificia Facoltà Teologica Seraphicum. Attualmente è docente di teologia dogmatica e teologia spirituale presso la Scuola di Teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater di Roma. È membro dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI, Roma). Ha redatto le voci «Europa» e «Movimenti Ecclesiali» per il Dizionario di Mariologia (Edizioni San Paolo 2009).
Maria, profetessa del regno e custode della realtà storica dell'evento dell'incarnazione, si fa continuamente presente nella vita della comunità cristiana tramite una sorta di sinergia misteriosa con lo Spirito che tutto opera ed edifica. Anche le apparizioni mariane moderne sono il segno della cura fedele di Dio per la chiesa di oggi chiamata a smascherare l'apostasia silenziosa di «anticristi» e «ciarlatani del vangelo». La vicenda esemplare di Maria, allora, assume proprio questo significato: suscitare nei cristiani di oggi una fede intrepida e fortemente ancorata alla purezza del messaggio evangelico custodito dalla tradizione vivente della Chiesa.