È con un vero e proprio tonfo al cuore che María José alza la cornetta quando la segretaria le dice che un certo Jaime González la cerca. Benché sia passato tanto tempo, la voce di Jaime, il compagno dell'Accademia delle Belle Arti, la avvolge in una morbida sensualità. La notizia che lui ha da darle è dolorosa: Marcos, un loro compagno, si è suicidato. Le ventiquattro ore che vanno dalla telefonata di Jaime al momento in cui si ritrovano uno di fronte all'altra, al funerale dell'amico, offrono a María José l'occasione per ripercorrere la storia degli anni della gioventù all'accademia, dell'incontro con Jaime e Marcos, di un'amicizia a tre che dalla complicità è, quasi naturalmente, sfociata in un legame erotico tanto disinibito, quanto tormentato.
Juan Olmedo e Sara Gómez sono due vicini di casa in un complesso residenziale a Rota, un paese sulla costa di Cadice. Entrambi vengono da Madrid e si sono lasciati alle spalle un passato di amori contrastati, di sofferenza, che a poco a poco riaffiora. Juan ha vissuto un amore impossibile per la donna che ha sposato suo fratello, e dalla quale ha avuto una figlia. Sara, a sua volta, sottratta bambina ai suoi genitori per essere prima adottata da una famiglia dell'alta borghesia e poi rispedita nella casa natale, in cui è ormai un'estranea, è animata da sentimenti di vendetta, consapevole dell'impossibilità di fuggire al proprio destino. Ma tutto può cambiare.