
Il Credo è la professione di fede dei cristiani, ciò che li unisce nella fede e nella vita.
Il Credo o Simbolo di fede viene espresso in due formule: - il Simbolo Apostolico, così chiamato perché è ritenuto il riassunto fedele della fede degli apostoli, è l’antico simbolo battesimale della Chiesa di Roma; - il Simbolo Niceno–Costantinopolitano (quello che di solito si professa nella celebrazione eucaristica) è frutto dei due primi Concili Ecumenici (325-381), e quindi di grande autorità.
Il paginone centrale del poster illustra il Simbolo Apostolico, più adatto alla presentazione catechetica. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: «Recitare con fede il Credo significa entrare in comunione con Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed anche con tutta la Chiesa».
Il Credo, che abbiamo professato per la prima volta nel nostro Battesimo, è quindi il sigillo della nostra comunione con Dio e con i fratelli. Va recitato, di conseguenza, in spirito di comunione, con attenzione alle parole che pronunciamo ma soprattutto alle Persone a cui ci rivolgiamo.
Nella vita umana segni e simboli occupano un posto importante, e così anche nella liturgia. Anticamente, i simboli cristiani, in una società dove pochi sapevano leggere e scrivere, erano "il primo libro della fede". Ancora oggi, essi ci mettono in comunione con la Chiesa delle origini, ci aiutano a "vedere", a "sentire" il mistero attraverso gesti e atteggiamenti. Nel testo, diviso in tre sezioni, vengono presi in considerazione i simboli e i segni dell'arte cristiana, della liturgia e del tempio. Un piccolo manuale per capire il loro messaggio e viverlo.
Poster di R. Lupi che presenta il sacramento della riconciliazione nelle sue linee essenziali, Il paginone centrale, corredato da disegni, illustra la parabola del figlio prodigo presentando la conversione come una inversione a U e aiuta nel cammino di riconciliazione.
L'Eucaristia è il vertice della vita cristiana e il centro della vita della Chiesa, poiché è il memoriale, cioè la riattualizzazione del mistero pasquale cioè della passione, morte e risurrezione di Gesù, culmine del piano salvifico di Dio. Tutti gli altri sacramenti, le iniziative di apostolato, le opere di carità convergono verso l'Eucaristia, perché è il sacramento che edifica la Chiesa, mettendoci in comunione con Dio e con i fratelli.
L'Eucaristia è stata istituita da Gesù per donarci la vita eterna e per rimanere con noi, accompagnando il nostro cammino fino alla sua venuta finale: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,54). È una buona sintesi che viene utilizzata in catechesi.
Il sussidio di R. Lupi propone il rosario, preghiera mariana per eccellenza e "preghiera della famiglia", come ha ricordato il Papa nella Rosarium Virginis Mariae, per favorire la comunione tra tutti i componenti della comunità parrocchiale. Per incrementarne la partecipazione e la collaborazione, ogni singolo mistero viene animato da coloro per i quali si desidera pregare: il primo mistero dai bambini e dai ragazzi, il secondo dai giovani, il terzo dai papà e dalle mamme, il quarto dalle religiose o dai religiosi, il quinto dai nonni o dalle nonne, o da qualche ammalato. Alcune brevi citazioni bibliche e le successive concretizzazioni nella realtà parrocchiale fanno da introduzione alle quattro parti del rosario, mentre dopo l'annuncio del mistero e l'intenzione di preghiera, viene evidenziato un segno. Seguono un commento, la preghiera del Padre nostro, dell'Ave Maria ecc. recitata da chi anima il mistero. Alla fine, due brevi invocazioni mariane e un canto. Il sussidio presenta in appendice tre proposte differenti di litanie e due preghiere, Preghiera della comunità e A Maria, Regina della famiglia e della parrocchia, che possono venire utilizzate a discrezione di chi presiede il momento di preghiera comunitario.
Quattordici stazioni che offrono di spunti per la riflessione e di preghiera per la preghiera personale e comunitaria. Le icone raffigurate sono opera dell'iconografo, Antonio Bongiorno e si trovano presso la Chiesa S. Maria del Pozzo, Ostuni (BR). La Via Crucis è una delle forme più popolari e tradizionali della pietà cristiana ed è una scuola di vita che insegna, sull'esempio di Gesù, a dare valore alla sofferenza e alla prova. È la strada percorsa da Gesù, e che ognuno è chiamato a ripercorrere, per giungere alla gioia della risurrezione. Soltanto l'amore, infatti, dà significato alla croce. Possiamo trovare, dunque, in questa forma di preghiera un grande sostegno nel cammino della vita e diventare, grazie ad essa, segni luminosi per l'umanità. Le preghiere sono tratte da Remo Lupi, Lungo il cammino della vita. Via crucis, Paoline, 2002.
Il volume presenta i misteri del rosario meditati con l'ausilio dei testi patristici. A fornire spunti per la meditazione sulla vita di Gesù sono brani di: Ambrogio, Leone Magno, Romano il Melode, Cromazio di Aquileia, Agostino, Origene, Giovanni Crisostomo, Cirillo di Alessandria, Rufino di Aquileia, Giovanni Damasceno. Il curatore motiva così la sua scelta di accostare i Padri alla meditazione dei misteri: "I testi patristici potranno essere di grande aiuto per contemplare il volto di Gesù con Maria; infatti, si noterà che, quando i Padri commentano dei passi della Bibbia in cui si parla di Maria, il loro discorso si concentra su Cristo, poiché per loro parlare di Maria significava parlare di Cristo e meditare il suo insegnamento. (...) I Padri sono amici, che ci accompagnano nel viaggio che ci conduce a Cristo; sono testimoni, perché con la loro vita ci insegnano il modo per rimanere fedeli a Cristo, e maestri, dal momento che ci indicano la strada da seguire per arrivare alla Verità. Deve essere proprio questo lo spirito con il quale utilizziamo il sussidio. La meditazione sui testi inseriti a commento di ogni mistero del rosario sarà un'occasione per crescere alla sequela di Gesù e conformare il nostro cuore al suo, attraverso l'intercessione di Maria".