La raccolta de "L'usignolo della Chiesa Cattolica" comprende poesie scritte fra il 1943 e il 1949, ma è stata pubblicata solo nel 1958, dopo una serie di vicissitudini editoriali che vede poeti e critici di spicco impegnati a sostenere le poesie pasoliniane presso editori perennemente titubanti. L'opera, nel suo complesso, mette in campo un conflitto interiore espresso secondo i modi di una sacra rappresentazione. I versi, quasi barocchi, di "maniera", sono tesi a registrare la durezza del mondo e dei rapporti sociali. La confessione della propria omosessualità viene fatta con una voce che Fortini ha definito "di falsetto", una voce cioè povera di armonici e di risonanze, che parla di una seconda, dolorosa nascita nel mondo della razionalità.
I due tomi indivisibili raccolgono tutte le poesie di Pasolini, con diverse novità rispetto all'edizione Garzanti del 1993. Tra queste, la proposta di alcune raccolte del tutto (o quasi) inedite, come l'esperimento "L'italiano è ladro", il lungo poema in forma di sceneggiatura "Bestemmia", i 112 sonetti de "L'hobby del sonetto". Nuova è anche la proposta di sessanta testi del Pasolini traduttore di poesia.
"La nuova gioventù" è stato l'ultimo libro pubblicato da Pasolini prima di morire. Il segno della sua fedeltà alla poesia, e in particolare a quella in friulano. Einaudi la ripropone oggi con la convinzione che questo versante della produzione pasoliniana non vada posposto ad altri più celebrati. Accompagna il volume un saggio di Furio Brugnolo sulla metrica.
Nel 1970 Pier Paolo Pasolini curò personalmente un volume di "poesie vecchie" tratte da "Le ceneri di Gramsci" (1957), "La religione del mio tempo" (1961) e "Poesia in forma di rosa" (1964). Considerava questa scelta come "un atto conclusivo di un periodo letterario per aprirne un altro" e su richiesta di Livio Garzanti ne scrisse l'introduzione, intitolandola "Al lettore nuovo". L'antologia - qui riedita integralmente con l'aggiunta di una breve nota proponeva un volume di poesie a sei anni di distanza dall'ultima raccolta pubblicata.
Sono saggi militanti che permettono di seguire il percorso politico di Pasolini dal giovanile interesse per la l'autonomismo friulano fino al contrastato rapporto con il Pci, sempre da battitore libero o compagno di strada. Molto interessante è anche il Pasolini antropologo o sociologo, attento alle trasformazioni della società di massa, ben prima degli interventi degli "Scritti corsari" Tra gli inediti si segnala un durissimo saggio contro la televisione, che risale al 1966.