Qual è il rapporto tra l’esegesi scientifica e quella ecclesiale? E quale quello tra teologia esegetica e sistematica? I saggi raccolti in questo volume (Sul metodo, Temi generali, Dio, L’uomo, Il mondo) appartengono alla teologia sistematica, ma non corrispondono a nessun trattato tradizionale. In certo senso sono trasversali ai trattati. L’Autore preferisce parlare di teologia ermeneutica nella sua tappa sistematica: ermeneutica nel duplice senso di abbozzo di una teoria dell’interpretazione e di esercizio dell’interpretazione sulle Scritture ebraiche e cristiane. Egli ha l’ambizione di gettare un ponte tra il lavoro dell’esegeta e quello del teologo sistematico. “Pensare dentro la Bibbia” è la sua passione: cogliere la rivelazione di Dio dentro il linguaggio simbolico, narrativo, precettivo, profetico, sapienziale, orante, con la consapevolezza che, a questo fine, il lavoro del biblista è tanto indispensabile quanto insufficiente, se a quella rivelazione si intende dare un linguaggio diverso, che lo faccia passare dall’originaria temperie religiosa a quella concettuale, necessaria anche per la predicazione e la guida spirituale.
Il Concilio Vaticano II ha rappresentato (in particolare con il documento Gaudium et spes) la riconciliazione della chiesa cattolica con il modello contemporaneo, cioè con quel mondo che era nato emancipandosi dalla tutela ecclesiastica e, spesso, dalla stessa fede in Dio. Invece della contrapposizione, il Concilio ha scelto la difficile ma feconda strada del dialogo.
L’immagine di Dio nell’uomo
non è un dato di fatto legato alla creazione,
ma la vocazione costitutiva dell’alleanza,
è la chiamata a essere a imitazione di Dio:
come lui amanti in piena gratuità,
fedeltà e compassione.
Queste pagine scaturiscono da un’idea originale: la teologia biblica deve essere il grembo entro cui cresce la riflessione teologica, poiché quest’ultima non è nient’altro che interpretazione del linguaggio simbolico della Bibbia. Il linguaggio figurato ha un peso determinante nel parlare biblico su Dio: di Dio si dice che ha occhi e mani, che ha passione e tenerezza. E questo ci conduce a un’immagine di Dio del tutto differente da quella del Dio dei filosofi: un Dio soggetto, invece che un Dio oggetto, un Dio persona, invece che un Dio forza, un Dio per l’uomo, invece che un Dio in sé.
Lo scopo di questa lettura del libro di Giobbe è quello di capire e "riscattare" tutte le posizioni dei personaggi in gioco, compresa quella degli amici teologi, per evitare che alla oleografia del Giobbe paziente (e soltanto paziente), prevalente nella tradizione spirituale, si sostituisca quella del Giobbe contestatore (e soltanto contestatore), cara a tanti interpreti del Novecento.
Diverse sono, nelle culture umane, le concezioni della morte, e ognuna di esse contiene una prospettiva di sapienza che merita di essere meditata ed eventualmente accolta. Nella visione biblica, morte non è soltanto l'atto del morire ma quella condizione di vita senza qualità e senza dignità che l'allontana dalla pienezza del progetto creatore di Dio.
Una ricerca vasta e articolata sul tempo, il suo contenuto, cio che lo riempie" e gli da senso. " Il rapporto tempo-senso e la linea portante e il tema unificante della presente raccolta di saggi che non pretende di essere un manuale ma aspira ad essere un vademecum, un compagno di viaggio. L'interesse dell'autore non verte sull'essenza formale del tempo ma sul tempo esistenziale, sui modelli immaginativi secondo cui questo contenuto e stato ed e pensato e rappresentato. Una ricerca che vuole essere insieme storica e teorica, vuole descrivere la situazione attuale delle concezioni del tempo, ma anche offrire elementi di critica e di valutazione.
Uno studio attualissimo sulla riscoperta dell'Etica come responsabilita verso l'altro. Il volume traccia un itinerario ideale e di urgente attualita. Punto di partenza e l'uomo postmoderno descritto secondo quella sovranita dei desideri e dei diritti che ne definiscono il profilo autoreferenziale, sotteso da una esaltazione della liberta individuale diventata vera e propria ideologia. Punto d'arrivo e la riscoperta dell'etica come responsabilita in prima persona" verso l'altro; e la ridefinizione, da questo centro, di che cos'e la liberta, cosa sono i diritti, cos'e l'individuo...Il discorso, di sostanza antropologica, invade, da un lato, anche il campo della politica, dall'altro lo spazio della teologia interrogandosi sul rapporto tra laicita e fede. "
L AUTORE SI INSERISCE NEL DIBATTITO RIGUARDO IL PROBLEMA DELLA SALVEZZA PRENDNEDO IN ESAME VARIE SCUOLE DI PENSIERO.