Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la sua solitudine gelosamente custodita. Il primo è con una giovane coppia alla quale, agendo d'impulso, offre uno scambio di case. Dall'istante in cui la incontra, Zuckerman è attratto dalla sfida erotica rappresentata dalla giovane donna, Jamie, e da tutto ciò che credeva di essersi lasciato alle spalle: l'intimità, il gioco vitalissimo fra il cuore e il corpo. Il secondo contatto lo stringe con una figura della sua giovinezza, Amy Bellette, musa e compagna del suo primo eroe letterario, E. I. Lonoff. Un tempo irresistibile, Amy è ormai una vecchia stremata dalla malattia ma ancora decisa a preservare la memoria dell'uomo che ha mostrato a Nathan la via solitaria per la vocazione di scrittore. Il terzo incontro è con l'aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario pronto a tutto pur di stanare il «grande segreto» del maestro. Di colpo invischiato nuovamente - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell'amore e della perdita, del desiderio e dell'animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità.
Dopo le cupe meditazioni sulla mortalità e la fine in Everyman e Il fantasma esce di scena, e l'amara ironia di uno sguardo retrospettivo sulla giovinezza in Indignazione, Roth aggiunge un altro inquietante tassello all'opera dei suoi ultimi anni.
Tutto è finito per Simon Axler, il protagonista del nuovo conturbante libro di Philip Roth. Simon, uno dei più grandi attori teatrali della sua generazione, ha superato i sessant'anni e ha perso la sua magia, il suo talento e la sua sicurezza. Quando sale sul palcoscenico si sente un pazzo e si vede un idiota. La sua fiducia nelle proprie capacità è evaporata; s'immagina che la gente rida di lui; non riesce più a fingere di essere qualcun altro. «È scomparso qualcosa di fondamentale». La moglie se n'è andata, il pubblico l'ha abbandonato, il suo agente non sa come convincerlo a tornare in scena.
In questo atroce resoconto di un'inspiegabile e terrificante autodistruzione, emerge il contraltare di un insolito desiderio erotico, certo una consolazione in quella vita spogliata di tutto, ma tanto rischiosa e aberrante da frustrare ogni speranza di conforto e gratificazione per puntare dritto verso un finale ancora più cupo e rovinoso. In questo lungo viaggio verso la notte, raccontato da Roth con l'inimitabile urgenza, bravura e serietà di sempre, tutti i mezzi che usiamo per convincerci della nostra solidità, tutte le rappresentazioni che nella vita diamo di noi stessi - talento, amore, sesso, speranza, energia, reputazione - vengono messi a nudo.
Indignazione è il nuovo romanzo di Philip Roth, il racconto dell'educazione di un giovane uomo alle terrificanti opportunità della vita nell'America del 1951.
Al centro del romanzo Marcus Messner, giovane ebreo di Newark come tutti i più noti personaggi di Roth. Nel lungo delirio che precede la sua morte per le ferite riportate combattendo in Corea, Marcus ricostruisce gli eventi che lo hanno condotto lì, tracciando così il ritratto di un'epoca.
Indignazione è una storia di inesperienza, stoltezza, resistenza intellettuale, scoperta sessuale, coraggio ed errore.
È una storia narrata con tutta l'energia inventiva e l'arguzia di cui Roth è maestro, e un ulteriore poderoso tassello nella sua analisi dell'impatto della storia americana sulla vita di individui vulnerabili.
Il nuovo romanzo di Roth è stato accolto con molto favore dai critici italiani. Repubblica del 9 settembre a Indignazione ha dedicato uno spazio in prima pagina e ne ha pubblicato un'anticipazione nelle pagine interne. E ancora Repubblica al romanzo ha dedicato la copertina di cultura del 14 settembre, con un'intervista di Antonio Monda a Philip Roth.
«Negli ultimi tempi ho scritto sempre di persone anziane.», ha dichiarato lo scrittore, «Questa volta ho voluto raccontare una storia di inesperienza e disperazione all'epoca di un periodo storico che tendiamo a dimenticare. Io venni arruolato in quel terribile conflitto [la guerra di Corea, ndr], ma, fortunatamente, la guerra terminò prima della mia partenza».
E al giornalista che gli chiedeva perché avesse scelto di raccontare ancora una volta un'iniziazione erotica e una storia di conflitti con l'ambiente accademico, Roth ha risposto: «Mi interessava raccontare la repressione sessuale precedente agli anni Sessanta. L'ambientazione in un college offre anche altri elementi di repressione e conflitto, anche se devo dire che come docente ho avuto un'esperienza interessante». (leggi l'intervista completa)
«In Indignazione ci sono gli elementi del miglior Philip Roth.», ha scritto Alessandro Gnocchi sul Giornale, «Quel che colpisce è la bravura eccezionale nel cogliere e raccontare temi universali, ad esempio il rapporto fra padri e figli. L'autore evita il rischio di cadere nella banalità con un racconto cinico ma toccante».
E se Francesca Borrelli, su Alias, ha definito Indignazione «la nuova magistrale performance di Philip Roth», Tiziano Gianotti così ha recensito il romanzo su D di Repubblica: «Roth è al suo meglio nel dar figura allo struggimento del giovane maschio alla soglia di un mondo ricco di opportunità, che si scopre frenato dalle pastoie delle convenzioni.[...] Un altro notevole libro di Philip Roth
Il libro, come recita il sottotitolo, è una storia vera. Protagonista è Hermann Roth, il padre di Philip. Hermann è un vedovo di ottantasei anni, agente di assicurazioni in pensione, conosciuto un tempo per il suo genio, la sua forza e il suo fascino, che ora lotta contro un tumore al cervello. Colmo di amore e attenzioni, di ansia e terrore, Philip accompagna il padre in ogni momento di questa enorme esperienza, lungo il calvario di una dilatata agonia. Il figlio condivide l'umore e le miserie che il malato è costretto a subire: consulti medici, l'orrore del decadimento fisico, l'attesa inumana della separazione finale. Gli episodi memorabili si accumulano: il figlio che paragona la fredda tomografia del padre al calore della propria biografia; il confronto del suo lascito patrimoniale con quello di un taxista psicopatico; ma anche il concerto di musica da camera suonato dagli amici per Hermann; o Philip che telefona a Joanna, una compagna d'università, per calmare le proprie angosce.
Questo volume racchiude la prima trilogia e l'epilogo della serie di Zuckerman, la personalissima indagine di Roth sulle conseguenze impreviste dell'arte nel corso della seconda metà del ventesimo secolo, principalmente nell'America libertaria e poi, per contrasto, nell'Europa Orientale soffocata dai sovietici. Nello "Scrittore fantasma" uno Zuckerman ventitreenne, pieno di sacro fuoco per la letteratura, va a rendere omaggio a Emanuel Isidore Lonoff, lo scrittore che considera suo maestro, e in lui non incontra soltanto una figura paterna, un modello a cui assomigliare a tutti i costi. Diviso tra le esigenze della propria arte e le "pretese" della vita, Lonoff è il fantasma dello scrittore che Zuckerman stesso diventerà. In "Zuckerman scatenato" ritroviamo Nathan alla fine degli anni Sessanta, divorziato, ricco, e molto, molto inquieto. Ha pubblicato un libro scandaloso che gli ha fruttato un milione di dollari, ma la sua vita è nel caos. Con "La lezione di anatomia", lo scrittore quarantenne viene colpito da un male misterioso e decide che è venuto il momento di cambiare vita, lasciar perdere i libri e il sesso, e il ruolo del malato, per diventare lui stesso medico e curarsi da solo. "L'orgia di Praga", che riproduce le pagine dei taccuini sui quali Zuckerman annota il suo soggiorno fra gli artisti proscritti nella Praga dell'occupazione sovietica, funge da epilogo alla trilogia e appone un sigillo alla struttura dell'opera magna di Roth sulle conseguenze impreviste dell'arte.
"Bando agli indugi, è venuto il momento di svelare ciò che non andrebbe svelato - la storia del desiderio del professore. Però non posso farlo senza prima chiarire in modo soddisfacente, almeno per me, se non per i vostri genitori, perché ho deciso di eleggervi a miei voyeur, miei giurati e miei confidenti, perché ho deciso di esporre i miei segreti a persone che hanno la metà dei miei anni, e che perlopiù non ho mai visto né conosciuto. Perché voglio un pubblico, quando la maggior parte degli uomini e delle donne preferiscono tenere tali faccende per sé oppure rivelarle solo ai più fidati confessori, laici o religiosi? Cosa rende necessario, addirittura appropriato, che mi presenti a voi giovani sconosciuti in guisa non di insegnante ma di primo dei testi di questo semestre? Sono devoto alla finzione, e vi assicuro che quando sarà il momento vi spiegherò tutto quel che so in proposito, ma a dire il vero nulla vive in me quanto la mia vita».
Nathan Zuckerman ritorna a New York, la città che ha lasciato undici anni prima. Durante quel lungo isolamento sui monti del New England, Zuckerman non è stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. Vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, Nathan Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. Il primo è con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno Manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornerà alla vita cittadina. Ma, dall'istante in cui li incontra, Zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane Jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto ciò che credeva dimenticato. Il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, Amy Bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di Zuckerman, E. I. Lonoff. Amy, un tempo irresistibile, è ormai una vecchia stremata dalla malattia. Infine il terzo incontro, quello con l'aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario. Di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell'amore e della perdita, del desiderio e dell'animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità.
Il destino dell'"Everyman" di Roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturità, fino alla vecchiaia, straziata dall'osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. Pubblicitario di successo presso un'agenzia newyorkese, è padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. È l'amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua più aspra invidia, ed è l'ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. In definitiva, è un uomo che è diventato ciò che non vuole essere.
Il libro, come recita il sottotitolo, è una storia vera. Protagonista è Hermann Roth, il padre di Philip. Hermann è un vedovo di ottantasei anni, agente di assicurazioni in pensione, conosciuto un tempo per il suo genio, la sua forza e il suo fascino, che ora lotta contro un tumore al cervello. Colmo di amore e attenzioni, di ansia e terrore, Philip accompagna il padre in ogni momento di questa enorme esperienza, lungo il calvario di una dilatata agonia. Il figlio condivide l'umore e le miserie che il malato è costretto a subire: consulti medici, l'orrore del decadimento fisico, l'attesa inumana della separazione finale. Gli episodi memorabili si accumulano: il figlio che paragona la fredda tomografia del padre al calore della propria biografia; il confronto del suo lascito patrimoniale con quello di un taxista psicopatico; ma anche il concerto di musica da camera suonato dagli amici per Hermann; o Philip che telefona a Joanna, una compagna d'università, per calmare le proprie angosce.
Il destino dell'"Everyman" di Roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturità, fino alla vecchiaia, straziata dall'osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. Pubblicitario di successo presso un'agenzia newyorkese, è padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. È l'amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua più aspra invidia, ed è l'ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. In definitiva, è un uomo che è diventato ciò che non vuole essere.