La Regola agostiniana e breve ma ricca di contenuto. I suoi precetti danno alla vita religiosa un orientamento forte, sicuro, moderno.
Introduzione di A. Quacquarelli, traduzione, note e indici di M. Recchia.
A differenza di altri Padri, Agostino non ha scritto un trattato sul Sacerdozio. Eppure non manca, soprattutto nel dialogo quotidiano con i fedeli e nei rapporti epistolari, di far conoscere le sue idee intorno all'ufficio, ai compiti, alle responsabilità personali, e comunitarie dei ministri di Dio e della Chiesa. Più ancora, egli ci offre una testimonianza coerente e sofferta del proprio ministero sacerdotale, intendendo logicamente anche l'episcopato in cui questo ministero si realizza nella sua pienezza. Quindi, Agostino parla ed agisce da Vescovo; di qui la difficoltà di separare la dottrina dall'impegno personale, e di conseguenza, la difficoltà di operare una scelta di brani significativi del suo pensiero. A parte tre Discorsi di circostanza sull'Ordinazione e consacrazione episcopale, gli altri scritti scelti vertono sulla fisionomia del Pastore, le sue qualità ed i segni particolari che lo distinguono da chi pastore non è, o è addirittura mercenario e ladro, alla luce dell'Antico Testamento e del Nuovo.
Traduzione e note di P. Bellini, F. Cruciani e v. Tarulli, indici di F. Monteverde.
Le nozze e la concupiscenza, Contro le due lettere dei Pelagiani, Contro Giuliano,
Opera fondamentale per la storia del monachesimo.
Traduzione e note di P. Bellini, F. Cruciani e v. Tarulli, indici di F. Monteverde.
Traduzione e note di L. Carrozzi.
Traduzione e note di L. Carrozzi, indici di F. Monteverde.