Nel Proemio, san Tommaso dimostra una padronanza di sintesi veramente impressionante. Nel giro di strette e dense riflessioni, egli inquadra la natura di questa disciplina scientifica, insieme così particolare e universalissima, dentro il senso più alto e nobile della beatitudine umana. Poiché tutte le arti e le scienze sono ordinate alla perfezione dell’uomo, che è la sua beatitudine, occorre che una tra esse abbia un compito direttivo. Infatti, dove più cose sono ordinate a qualcosa di unitario occorre un coordinatore. E questo coordinatore dirige in quanto vede l’ordine che c’è in questa molteplicità. Per questo lo si chiama sapiente: è proprio del sapiente ordinare. E la disciplina che governa tutte le altre discipline si chiamerà sapienza. Ora, la sapienza, come il sapiente, implica una preminenza nell’ordine intellettivo.
E l’intelligenza si misura sul grado del suo oggetto proprio che è l’intelligibile. Tre sono le caratteristiche dell’intelligibile: la certezza, l’universalità e l’immaterialità.
L’intelligenza cerca la certezza e questa la si possiede una volta che si è conosciuta la causa o perché di un fenomeno: ora, la sapienza è tale in quanto conosce le prime cause.
L’universalità è il carattere che distingue l’intelligibile dal sensibile, che è invece particolare. Ora, la più alta universalità si trova nella nozione di ente e in quella delle sue proprietà, come uno-molti, atto-potenza. Queste nozioni si trovano implicite in qualsiasi altra nozione più particolare o specifica studiata da una scienza particolare, e ne rappresentano il fondamento. La sapienza ha come proprio compito specifico quello di studiare esplicitamente questo universale genericamente e implicitamente presente nelle altre scienze.
L’immaterialità è il carattere in cui intelligenza e intelligibile scoprono la propria omogeneità: l’intelligenza è per se stessa nell’ordine della immaterialità e il sommo intelligibile dovrà essere al sommo della immaterialità. E cioè sarà tale non solo perché separato dalla materia individuale, come la nozione universale degli enti corporei (per es. come la nozione di carne e ossa da questa carne e queste ossa), ma anche da questa stessa nozione astratta di materialità sensibile e persino da quella di materia puramente intelligibile, quale è quella dei corpi matematici. Insomma, sarà tale da essere separato dalla materia anche quanto allo stesso essere: una realtà assolutamente immateriale. Tale è appunto Dio e tali sono le sostanze spirituali.
In quanto considera le cause prime, la Sapienza si chiamerà Filosofia Prima; in quanto considera le realtà universali si chiamerà Metafisica o Transfisica; in quanto considera Dio si chiamerà Teologia.
Ma l’aspetto per il quale questa disciplina è un’unica scienza è il suo soggetto, l’ente comune, che viene esplicitato secondo la celebre formula ente in quanto ente.
Per la prima volta viene presentata una traduzione integrale in lingua italiana dei dodici libri del Commento di san Tommaso alla Metafisica di Aristotele. Il lettore potrà raffrontare puntualmente il testo italiano e quello latino, tanto dell´opera aristotelica quanto del relativo commento dell´Aquinate.
Il 12 libri dell’opera aristotelica commentati da san Tommaso sono distribuiti in tre volumi: il primo volume contiene i libri 1-4; il secondo volume contiene i libri 5-8; il terzo volume contiene i libri 9-12.
I primi quattro libri della Metafisica o Filosofia Prima toccano il tema generale della conoscenza sapienziale: 1) natura e perfezione della sapienza; 2) conoscenza della verità nella filosofia prima, che è questa sapienza; 3) ricerca della verità e metodo dubitativo; 4) l’oggetto della metafisica.
I principi delle cose naturali: materia e forma. I principi della scienza naturale e le quattro cause. Il movimento e la sua definizione, l'infinito e la sua definizione. La Fisica di Aristotele e di fatto un trattato di Metafisica che inizia con l'indagine sui principi del divenire e termina con la dimostrazione di un primo motore. Impegnato nella riabilitazione" del pensiero di Aristotele, che era stato "bandito" dall'Universita di Parigi, dove S.Tommaso insegnava, l'Aquinate commenta gran parte delle opere aristoteliche, tra cui la Fisica con la sua sorprendente lucidita e profondita. Da allora il pensiero di Aristotele si e affermato in Occidente e costituisce ancora oggi un pilastro fondamentale della filosofia, cioe della ricerca umana della verita. "
Il luogo e la sua definizione, il vuoto e il tempo. I tipi di movimento. L'unita. Cio che riguarda la divisione del movimento nelle sue parti quantitative. Se esclude il Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, che aveva una finalita nettamente differente, il Commento alla Metafisica si presenta, nel suo genere, il lavoro tomistico in cui il rapporto tra il testo e il commento registra delle dimensioni notevolmente ampie. Un lavoro impegnativo per San Tommaso d'Aquino.
Volume 8: La beatitudine - Gli atti umani (Prima sezione della Seconda parte Prima Secundae -, questioni 1-21)1: Il fine ultimo dell'uomo - 2: I costitutivi della beatitudine umana - 3: L' essenza della beatitudine - 4: I requisiti della beatitudine - 5: Il conseguimento della beatitudine - 6: La volontarietà e l'involontarietà degli atti - 7: Le circostanze degli atti umani - 8: L'oggetto della volizione - 9: Le cause moventi della volontà - 10: Come la volontà subisce la mozione - 11: La fruizione, atto della volontà 12: L'intenzione - 13: La scelta, atto della volontà relativo ai mezzi - 14: Il consiglio, o deliberazione, che precede la scelta - 15: Il consenso, atto della volontà relativo ai mezzi - 16: L'uso, atto della volontà relativo ai mezzi - 17: Gli atti comandati dalla volontà - 18: La bontà e la malizia degli atti umani in generale - 19: La bontà e la malizia dell'atto interno della volontà - 20: La bontà e la malizia degli atti umani esterni - 21: Le conseguenze degli atti umani in rapporto alla loro bontà o malizia.
E' la prima traduzione completa delle prediche" di S.Tommaso D'Aquino, tenute nelle universita di Parigi, Bologna e Milano. Scopriamo cosi che l'aquinate, oltre che sommo teologo e filosofo, e stato anche un predicatore efficace e appassionato. " S. Tommaso, secondo il carisma proprio del suo ordine, svolse un'intensa e proficua attivita di predicatore. In questo volume sono raccolti i Sermoni chiamati universitari perche furono pronunciati in varie occasioni nelle universita di Parigi, Bologna e davanti alla citta e al clero di Milano". I n queste "prediche" Tommaso analizza alcune parabole come quella del seminatore e quella dell'amministratore, oppure, partendo da frasi significative tratte dai libri dei Profeti e dei Salmi, sviluppa temi a lui cari. Questa attivita di "Predicatore" del grande teologo domenicano non e molto conosciuta, ma e certamente di grande interesse per avere una conoscenza piu completa della personalita del "Maestro" Tommaso d'Aquino. "
Il peccato veniale, i sette vizi capitali, il demonio. In questo secondo volume S. Tommaso d'Aquino tratta del peccato veniale, dei vizi capitali, uno per uno. Nell'ultima questione (la 16) l'Aquinate espone la sua dottrina su un argomento di fondamentale importanza per la teologia: il demonio.Il volume e corredato da un 'Indice delle cose principali' che sono trattate nei due volumi dedicati al De Malo.
La potenza di Dio, la generazione del Verbo, la creazione e la conservazione delle cose nell'essere da parte di Dio. La potenza di Dio nelle sue varie espressioni: la potenza diDio in assoluto, della generazione del Verbo, della creazione, della creazione della materia informe e della conservazione delle cose nell'essere da parte di Dio. Tematiche, come si vede, di grande complessita che permettono al grande filosofo e teologo domenicano di manifestare a pieno le sue straordinarie capacita di indagine metafisica.
I miracoli, la semplicita dell'essenza divina, cio che e detto di Dio fin dall'eternita, le persone divine, le processioni delle persone divine. Le Questioni Disputate si sono formate lentamente, durante 16 anni di magistero, vissuti da Tommaso d'Aquino in piena collaborazione con la vita delle nascenti universita (Parigi in primo luogo). Il presente volume, come il precedente, tratta della potenza di Dio, sviluppando anche temi trinitari. I volumi VIII e IX delle Questioni, insieme formano il trattato De Potentia che e decisivo per la comprensione del pensiero metafisico di Tommaso e che si caratterizza teologicamente per la novita, la solidita e la genialita della dottrina. Le questioni discusse in questo volume riguardano i miracoli, la semplicita dell'essenza divina, le relazioni divine, le persone divine e la processione delle divine persone.
Nelle Quaestiones Quodlibetales S. Tommaso risponde da vero maestro alle domande di attualita del suo tempo. Da questo si scopre che l'attualita teologica medievale e, in fondo, l'attualita di sempre. Fra gli scritti dell'Aquinate le Questioni De quodlibet" rivestono un'importanza particolare proprio a motivo della loro natura. Infatti la loro caratteristica sta nel fatto che mentre nelle normali questioni disputate era il Maestro a fissare in anticipo l'argomento da discutere, nelle questioni "De quodlibet" ( su vari argomenti) il Maestro si metteva a disposizione di chiunque per rispondere ai piu vari quesiti su qualsiasi argomento venisse sollevato. Vediamo cosi un S. Tommaso a immediato contatto con i problemi del suo tempo, immerso nel contesto storico in cui viveva e che ovviamente lo condizionava. "