Le considerazioni che seguono non sono frutto di un ragionamento convincente, né di un motivato atto di fiducia concesso ad una dottrina o ad una Chiesa, ma sono frutto di un incontro con una persona che ha potuto affermare di sé – senza ombra di follia – Io sono la risurrezione e la Vita.
Questo libro non è un trattato di teologia dei “novissimi”. È superfluo dirlo..., ma va detto, tanto per non lasciare dubbi neanche circa le intenzioni dell’autore! Si tratta solo di pennellate, non però tracciate a caso ma nell’intento di ritrarre il volto del Risorto, volto che appare ai suoi oggi, anche se solo in modo confuso, come in uno specchio.
Il mistero pasquale riscoperto dal Vaticano II, non è solo un evento lessicale, ma è la prospettiva giusta, offerta oggi dallo Spirito alla Chiesa, per un approccio corretto alla risposta salvifica di Dio all'uomo. Queste pagine, sono un contributo offerto a chiunque voglia scrutare le Scritture, per avere da esse la vita.
"Ti ho conosciuto per nome" (Es 33,12.17). La Storia della salvezza, quella che ci racconta la Bibbia, non è storia di idee forti, di esemplari comportamenti etici, non è neppure storia di santi se per "santo" si intende persona ineccepibile... È una storia ripiena dei nomi propri di persone, che si potrebbero definire "comuni" se esistessero, per Dio, le persone comuni. La Bibbia ama i nomi. Non manca mai di citarli, ciascuno con il proprio significato e la propria genealogia. "Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso". Se uno legge la Bibbia con l'intelligenza della fede si rende conto ben presto che in essa, tra tanti, c'è un nome non espresso ma continuamente suggerito: il proprio. Il Dio della storia, il Dio che "appare", cioè, in un certo giorno e in un certo luogo, ad un tale anziché ad un altro, è Dio anche delle storie: il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe come ha amato farsi chiamare. E infine, nella pienezza dei tempi è il Dio di Gesù Cristo (Ef 1,17), per poter diventare il mio Dio, il tuo Dio!
Un libro per regalare ai figli un magico Natale, raccontando una storia fantastica, che sia anche vera: la venuta del figlio di Dio. Molti vorrebbero ascoltare quello che ascoltate voi e non possono! I genitori cristiani, tra le altre, hanno la fortuna di avere tra le mani la chiave del dilemma pedagogico, che toglie il sonno ai loro colleghi laici": come raccontare ai bambini qualcosa di fantastico, che sia anche vero? Possono, semplicemente raccontando la verità, regalare ai figli un magico Natale, senza che si insinui in loro il legittimo sospetto di essere oggetto di una penosa presa in giro... "
Un testo su Giuseppe, figlio di Rachele. E' una felice esperienza essere 'di Cristo'! E' quella ben descritta da San Paolo: 'Tutto e' vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo e' di Dio'. Tutto e' vostro! Anche questo antico figlio di Giacobbe. Nella sua vicenda Dio ha voluto disegnare con dovizia di particolari il suo piano di salvezza. Il piano che avrebbe mandato ad effetto nel suo Figlio, sceso prima nella nudita' di Adamo e poi nell'Egitto dell'umanita', dove quest'ultima si trova priva di liberta' e senza futuro, non puo' fare quello che vuole e non puo' andare dove crede. Il lettore e' sprovveduto, ma lasciandosi portare dalla Parola di Dio, scopre che questa storia meravigliosa e' la sua e preme in lui per compiersi...
Una meditazione teologica scritta con un linguaggio leggero" come quello di un quotidiano. " Non conformatevi! Non è una dichiarazione di guerra, né una citazione biblica estrapolata dal contesto ad uso di un cristianesimo intransigente che poco abbia a che spartire con la mitezza di Cristo. E' piuttosto una supplica affinché i cristiani riscoprano la propria fede.
Il volume e nato grazie alla viva sollecitazione delle comunita neocatecumenali di Bologna, desiderose di vegliare piu a lungo nella notte di Pasqua. I fatti riportati nel presente volume, con chiarezza di stile, grazia e sobrieta, si riferiscono alla Veglia Pasquale Diocesana prolungata, istituita a Bologna da un decreto del Cardinale Biffi, Arcivescovo della citta, e affidata all'animazione delle comunita neocatecumenali. Il volume contiene la presentazione di Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare di Bologna.
Il kerigma è oggetto di una duplice azione nella Chiesa: evangelizzare e teologare. Non può essere infatti (il kerigma) soltanto esclamato", ma anche "pensato". " Non vi è chi non riconosca che l'annuncio del kerigma (l'evangelizzare) scaturisce soltanto dall'incontro personale con Cristo: da un incontro storico" e da uno quotidiano... "
Il battesimo è il dono più grande che i genitori possano fare ai figli. Se è già grande il dono della vita terrena, infinitamente più grande è il dono della vita eterna. Come per la vita terrena non ne sono i genitori la sorgente, ma semplici trasmettitori, così per la vita eterna i genitori sono trasmettitori nella fede e nell'amore. Attraverso di loro fluisce la vita e la grazia.