
L'intento di questo manuale è quello di fornire agli studenti una guida lineare e sintetica per una sostanziale comprensione della disciplina canonistica, mettendone in luce, nello stesso tempo, gli aspetti più prettamente socio-religiosi che la rendono di particolare interesse anche ad altri fruitori non specificamente edotti in campo giuridico-teologico.
Partendo dalla constatazione che il contesto operativo delle aziende è diventato sempre più complesso e dinamico che ne ha determinato un generale ripensamento del ruolo e delle finalità lo studio vuole porre analizzare l'importanza di porre l'attenzione verso le problematiche sociali implicate nella responsabilità dell'impresa di oggi. Attualmente, la relazione tra imprese e società è molto più evidente: il dialogo è più aperto e i momenti di scambio, di confronto e di collaborazione molto più numerosi e sotto gli occhi di tutti. Il ruolo sociale dell'impresa appare totalmente cambiato.
L'evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia di memoria e testimonianza infantile ha condotto, nel nostro Paese, alla realizzazione di documenti quali la Carta di Noto, il Protocollo di Venezia e le Linee Guida Nazionali, che costituiscono oggi un riferimento sicuro sia nell'attività diagnostica peritale, sia in quella forense in senso ampio. Il testo tratta, sotto il profilo scientifico e nei risvolti pragmatici, moltissime questioni spinose che si incontrano nella realtà giudiziaria e peritale, quali ad esempio il fenomeno delle memorie "affiorate" in psicoterapia, le false memorie, gli effetti delle domande suggestive etc.. Per ogni aspetto il testo offre una guida empiricamente e scientificamente fondata su come agire in un'ottica forense. Il confronto con la normativa di altri Paesi europei favorisce altresì uno sguardo più ampio che travalicando i confini italiani stimola riflessioni fertili. In un capitolo finale si mostra come le attualità scientifiche possano addirittura condurre alla revisione di un processo in cui il condannato già detenuto in carcere viene scagionato dalle accuse. Un libro che interessa avvocati, magistrati, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, criminologi.
Il presente contributo si aggiunge ai precedenti volumi del Trattato dedicati alle fonti del diritto, dei quali è autore Riccardo Guastini, con riguardo all'evoluzione nel frattempo intervenuta a livello costituzionale, legislativo e giurisprudenziale, oltre che nella discussione dottrinale. Si tratta di linee di tendenza in parte comuni all'esperienza recente degli ordinamenti abitualmente comparati con il nostro, appartenenti soprattutto all'area dell'Europa continentale. Le linee lungo le quali principalmente si organizza la trattazione riguardano aspetti eterogenei, dall'esame dei quali risulta un quadro caratterizzato da una nuova "sistemazione" o da un crescente "disordine" delle fonti. Si allude anzitutto alla sempre più stretta integrazione tra livello statale e sovranazionale, specialmente nella duplice proiezione europea dei rapporti con il diritto dell'Unione e con la CEDU, anche per effetto delle modifiche costituzionali del 2001, dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e in virtù dei numerosi interventi della Corte costituzionale. L'attività di normazione dell'esecutivo risponde altresì all'esigenza di delegificazione e semplificazione, in una situazione nella quale quest'ultima costituisce tuttavia più un'aspirazione che non una tendenza realmente apprezzabile negli esiti, in un quadro che vede evolvere il "policentrismo normativo" ed ulteriormente articolarsi le modalità di regolazione, attraverso prassi eterogenee e inedite.
Il manuale si propone di dare una informazione completa dei principi e delle regole fondamentali del diritto delle assicurazioni, e comprende, quindi, non solo la disciplina civilistica dei contratti, ma anche la normativa sull'esercizio delle attività del settore assicurativo, inclusa la disciplina della intermediazione assicurativa.
Lo stalking è un fenomeno molto diffuso che, purtroppo, nel nostro paese ha avuto un percorso esteso e travagliato prima di essere riconosciuto come reato. La progressiva diffusione e la cronaca hanno permesso l'elaborazione e lo studio dello stalking, fenomeno riconducibile a forme di intrusioni relazionali ripetute ed assillanti, tramite molestie psicologiche e fisiche. Nel corso degli ultimi ventenni questo fenomeno ha raggiunto un'estensione dilagante: gli studi accademici, l'attenzione da parte dei media, la quantità di casi che vengono discussi nelle aule di tribunale, le ricerche criminologiche, hanno messo in risalto che non si tratta di un crimine che coinvolge solo determinate persone o gente dello spettacolo, come si potrebbe ingenuamente pensare, bensì interessa la gente comune. Spesso il motivo scatenante è l'instabilità sentimentale e la rottura del rapporto. Lo stalking pare configurarsi come una specie di lacuna tra le condotte ed i comportamenti tradizionali in declino, come per esempio il matrimonio e i valori storicamente più recenti, come per esempio l'indipendenza femminile. Scopo dell'opera è un'osservazione a 360° del fenomeno: osservando la casistica, riflettendo su come viene visto lo stalking sia all'interno delle aule di tribunali che all'interno di studi professionali, quali quelli di psicologi e medici, e come viene "trattato" durante un'indagine psichiatrico forense.
Cosa decreta il successo di un criterio di liquidazione del danno non patrimoniale? L'oggettività dei parametri su cui si fonda? La razionalità? Così potrebbe sembrare, ma la storia offre risposte più complesse. Non conta tanto l'oggettività in sé dei parametri su cui si fonda il criterio, quanto piuttosto la loro capacità di oggettivarsi, di divenire condivisi. Il criterio tabellare ha avuto successo non perché il valore del punto sia oggettivamente il valore della salute, ma perché abbiamo iniziato a credere che lo sia. Né si deve attribuire un ruolo eccessivo alla razionalità di un criterio. Un criterio di successo viene sovente elaborato ricorrendo ad una logica consequenziale, ma "vince" la gara con gli altri solo quando inizia ad essere applicato perché percepito come appropriato, senza interrogarsi sulla sua maggiore o minore "razionalità", Cosa trame sul piano applicativo? In chiusura del libro si invita a guardare con disincanto alla distinzione tra danno patrimoniale/non patrimoniale (in sé non oggettiva) e ad evitare, nell'elaborazione dei criteri di liquidazione, fraintendimenti linguistici sui concetti di "oggettività" e "razionalità".