
“Ritratto a penna di sorella Chiara” è un ritratto letterario: non una storia, bensì il ritratto di un volto in cui la vita e le virtù diventano fattezze. Si tratta di un libro che si legge tutto d’un fiato, è un libro che rapisce il lettore perchè affascina andare alla scoperta delle meraviglie che il Signore ha posto in una donna così umile e semplice. Meraviglie che il Signore aveva ben nascosto perchè nel nascondimento Egli pone le sue anime elette. L’autore magistralmente svela Chiara e Francesco come due pennellate d’un medesimo quadro e ci lascia gustare, goccia a goccia, l’essenza di questa grande Santa. “Il mondo cerca la sua ‘acqua’ per rifiorire. Sente che Chiara è una risposta alle sue tormentate domande. L’anima moderna ha bisogno di forza morale, come l’Ulisse omerico, per riuscire a tapparsi gli orecchi alle sollecitazioni delle odierne sirene. Chiara è questa forza: un’autentica guerriera dello spirito che sfida gli invasori del suo progetto d’eternità: quelli che tentano di imbavagliare il suo anelito mistico e di paralizzare il suo intimo volo. “ Padre Bruno Giannini
Dalla Prefazione:
«Questa raccolta di preghiere è certamente un’opera preziosa che ci fa entrare nel cuore dei due santi di Assisi. Le loro preghiere sono come delle icone: cioè delle finestre che ci aprono sull’infinito amore di Dio; sono degli spazi nei quali possiamo scoprire le meraviglie che il Signore sa compiere nella vita di coloro che si lasciano guidare e amare da lui. Il dialogo con Dio e il silenzio sono la terra buona dalla quale fiorisce l’ascolto della Sua parola: lì sboccia l’amore che rende bella la vita, che la rende trasparenza di Dio come lo fu la vita di santa Francesco e santa Chiara».
† Card .ANGELO COMASTRI
VICARIO DEL SANTO PADRE PER LA CITTÁ DEL VATICANO
PRESIDENTE DELLA FABBRICA DI S. PIETRO COADIUTORE DELLA BASILICA DI S. PIETRO
La vita di san Gerardo Maiella è costellata di eventi prodigiosi fin dalla tenera età: sin da quando giocava con Gesù bambino! Paziente messaggero di pace, uomo di preghiera, fu caritatevole verso i poveri; obbediente, penitente e profondamente umile anche nel periodo di una infamante calunnia.
Il libro offre delle riflessioni sulle virtù di medico cristiano di Giuseppe Moscati, seguite da una serie di testimonianze su come egli ha vissuto il Vangelo, attinte da quanti l'hanno conosciuto e dai suoi scritti.
Santa Rita è un segno evidente dell'amore di Dio, della santità che può fiorire in ogni condizione sociale, della conformità totale alla volontà di Dio, anche nell'ora del dolore. Come madre e moglie prima e come monaca agostiniana poi, seppe ritrovare nella preghiera il respiro della speranza e nell'abbandono nelle mani di Dio Padre il segreto della serenità in ogni prova. Di fronte all'uccisione del marito e alla tragedia della peste che la privò dei suoi due figli, non perse mai la fiducia in Dio e aderì totalmente alla sua volontà. E anche oggi, continua a essere amata e invocata in tutto il mondo come la santa delle cause impossibili e l'avvocata dei casi disperati. Questo testo è pensato per gli innamorati di santa Rita, ma si può amare chi non si conosce? Allora si tratta di un testo pensato per tutti poiché, anche coloro che non conoscono la Santa di Cascia saranno vittime di un vero e proprio colpo di fulmine, innamorandosene a "prima vista".
Santa Monica non è nata santa, ma c'è diventata, e, Dio solo sa, con quanta fatica, sacrifici, lacrime e preghiere.
Tutti la possiamo imitare, basta essere aperti alla grazia di Dio e volerlo. La sua vita deve essere per tutti noi uno stimolo, perché se lei è diventata santa, anche noi, con il suo aiuto, lo potremo.
Ecco il primo libro interamente scritto pensando ai giovani!
“Si propone un cammino catecumenale che può durare per tutta la vita... Si presentano, innanzitutto, i pilastri: su essi i giovani si interrogano continuamente: Dio, Cristo, lo Spirito nella Chiesa, i Sacramenti, i Comandamenti, la vita nuova nella carità, il futuro, il peccato. Ecco il cammino da percorrere; con Maria Goretti, con il suo esempio e con il suo modello. Ringraziamo l’autore per questo servizio reso a Maria Goretti e ai giovani.”
Don Franco Morico (Rettore del Santuario di Santa Maria Goretti a Corinaldo)
I Fioretti di san Francesco costituiscono una raccolta di “miracoli ed esempi devoti” riguardanti la vita del Poverello, resi in lingua italiana volgare nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano che li ha ricavati dagli "Actus Beati Francisci et sociorum eius", composti probabilmente da frate Ugolino da Montegiorgio tra il 1327-1340.
I cinquantatré capitoli che compongono l’opera coprono un arco di tempo di 110 anni, in cui, oltre a Francesco compaiono alcuni dei suoi primi compagni e anche altri frati marchigiani. Di Francesco viene sottolineata la conformità a Cristo. Questo è il nucleo del messaggio che i Fioretti ripropongono. Nulla si dice della sua giovinezza, del travaglio della conversione, delle lotte e tensioni negli ultimi anni della sua vita. Francesco è l’alter Christus! Ed è alter Christus perché ha fatto del vangelo la sua regola e forma di vita. Questa conformità e sequela definiscono l’esperienza dei suoi primi compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Rufino, Silvestro, Chiara), sono annunciate nei grandi insegnamenti francescani (la vera letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio...) e confluiscono nelle storie e nei racconti di alcuni frati marchigiani (Corrado d’Offida, Giovanni della Penna, Iacopo da Massa...). La sequela di Cristo, povero e crocifisso, accompagna così a mò di sottofondo musicale le storie di Francesco e dei suoi fratelli, i quali, nonostante le fatiche e le lotte del cammino non rinunciano a cantare e lodare l’Altissimo bon Signore, certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”...
Qui è vera letizia!
La vita di San Giuseppe è stata veramente travolta dalle iniziative di Dio, iniziative misteriose, iniziative al di là della possibilità di capire. San Giuseppe si è lasciato condurre perché era giusto e "giusto" è l'uomo che vive di fede. Dove lo porta il Signore? Non lo sa, Dio non glielo dice, non gli spiega niente e lui obbedisce lo stesso. Ha sempre detto di sì con la vita, non con le parole. Non ha mai avuto questioni da sollevare, dubbi da proporre.
San Giuseppe agisce nel silenzio, e come è fecondo questo silenzio! Esso permette che tra la parola di Dio e l'obbedienza di San Giuseppe non ci sia soluzione di continuità. Dio parla e San Giuseppe fa. San Giuseppe non misura la vita di Gesù e della Vergine sulle sue esigenze, ma mette la sua vita a servizio delle loro. Non parte per l'Egitto quando fa comodo a lui, ma quando l'interesse di Gesù lo richiede. San Giuseppe è un uomo coerente: è un laico nel senso più pregnante della parola, è un uomo come tutti, inserito fino in fondo nelle realtà terrene per offrirle come supporto all'Incarnazione.Ha custodito la santità di Gesù e di Maria scomparendo agli sguardi di tutti, fuorché i loro.
Certamente non è facile narrare alla gente la storia di una donna vissuta tanti secoli fa e per di più con una vita insolita e misteriosa. Eppure Chiara della Croce, la santa monaca agostiniana di Montefalco, fu un punto di riferimento straordinario per la società e la Chiesa del suo tempo. Dal chiuso del monastero di Santa Croce di Montefalco, riuscì ad intessere rapporti con personaggi famosi, a riconciliare paesi divisi dall’odio e soprattutto a manifestare grandi doni mistici come quello di saper leggere nel cuore delle persone. La sapienza della Croce la portò incisa fisicamente nel cuore. Con questa sapienza, Chiara da Montefalco è in grado di parlare anche oggi al cuore di tutti perchè è la donna che ha vissuto in pienezza il mistero pasquale del suo Signore. Questo libro ci prenda per mano e, con Chiara della Croce, ci introduca nei misteri del regno dei cieli mentre ci prepariamo a vivere, nel 2008, la memoria della morte gloriosa di questa grande mistica agostiniana. Ho aggiunto alcuni pensieri e alcune preghiere, utili per scoprire e amare questo tesoro nascosto da Dio nel centro dell’Umbria.
Un testo su San Giuseppe che raccoglie e ordina quanto hanno detto di lui, nell'arco di quasi mezzo secolo, due grandi Pontefici: Paolo VI (1963-1978) e Giovanni Paolo II (1978-2005).
Biografia di San Camillo de Lellis.