Già negli anni '50 del Novecento don Oreste Benzi fu un grande innovatore nell'approccio educativo e pastorale nei confronti dei preadolescenti, che già allora tendevano ad abbandonare la pratica religiosa. Intuizioni sul piano psicologico e pedagogico sintetizzate in un obiettivo: «Far fare ai giovani un incontro simpatico con Cristo». Inizia così un'avventura che parte dalle spiagge romagnole e arriva alle vette delle Dolomiti, passando per gli Stati Uniti dove don Benzi va a raccogliere i fondi necessari per avviare la costruzione di Casa Madonna delle Vette, che avrà come primo contabile un giovane ragionere, Stefano Zamagni, divenuto poi economista di fama internazionale. A 50 anni dall'inaugurazione della struttura, un libro ripercorre le tappe di questo percorso, offrendo interessanti spunti anche a chi oggi si occupa di questi temi.
Suor Maria Plautilla ha condotto una vita semplicissima,in due tempi:il primo,di vent’anni, si svolse a Roata Chiusani in provincia di Cuneo e il secondo, di quattordici anni, nella Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità di san Luigi Orione.Questi due periodi sono accomunati da un unico atteggiamento:la ricerca del volto di Cristo,in mezzo alle angustie della vita. Ciò che è stato veramente grande in lei – se l’eco n’è rimasta fino a oggi – è l’atmosfera interiore che colorì di divino la monotonia insignificante del suo lavoro.
Ha operato tra le corsie del Piccolo Cottolengo, servendo gli ammalati in ginocchio, con quella stessa devozione riservata all’eucaristia e si è donata totalmente ai poveri. La sua vita non ha narrato fatti o fenomeni straordinari sotto il profilo ascetico e mistico; è stata piuttosto una testimonianza quotidiana di totale offerta di sé per il bene degli altri, in circostanze difficili, che andavano ben oltre un livello ordinario di impegno nel proprio lavoro. «È morta contenta», hanno detto di lei, «perché non ha
mai detto di no, né a Dio né agli uomini» In poco più di un decennio riuscì a realizzare il tipo di religiosa sognata da don
Orione, vivendo in modo straordinario gli impegni di suora infermiera, affinando e perfezionando quelle innate doti di umiltà, di carità, di bontà e di pietà che già le erano state riconosciute da ragazza al paese nativo.
Punti forti
Una biografia su una grande figura di suora, devota ed eroica, che aiuta a riflettere sulla vita consacrata. La ricostruzione dell’ambiente in cui suor Maria Plautilla è vissuta, specie quello del Piccolo Cottolengo Genovese.
La precisione della ricostruzione storica, grazie all’archivio Don Orione di Roma.
Destinatari
Per chi è vicino al mondo della Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità.
Per chi ama don Orione.
Per chi ha una certa sensibilità verso i poveri e gli ammalati.
Autore Aurelio Fusi è un sacerdote della congregazione di don Orione. Ha conseguito i gradi accademici in Teologia presso le Pontificie Università Lateranense e Gregoriana. Alla ricerca scientifica ha unito l’insegnamento presso l’Istituto Teologico della medesima famiglia. Mentre era parroco a Voghera ha insegnato al SIT, Scuola Interdiocesana di Teologia diAlessandria.È attualmente impegnato come segretario generale e procuratore della congregazione. Con Paoline ha pubblicato: Vogliamo vedere Gesù. Storie di sequela nei Vangeli (2009).
Il volume presenta la testimonianza di vita di padre Marcello Signoretti, ormai per tutti Abba Marcello, per aprire una finestra sul mondo missionario, sulle tante testimonianze di figure che, nel silenzio, si dedicano pienamente ai più poveri e abbandonati.
Ordinato sacerdote all’età di cinquantotto anni – aveva esercitato la professione di ragioniere – e, dopo una vita di sacrificio, di impegno e di fede, sta tuttora dedicando la vita all’Etiopia, in particolare nella regione del Wolayta e nella città di Soddo.
Possiamo così scoprire non solo quanto egli stesso ha operato e sta operando, ma anche l’impegno delle associazioni di volontariato e la vita dei volontari laici.Tra questi conosciamo Attilio e Marian, del Cvm, per tanti anni con i tre figli in Etiopia, e ancora Gianluca e Laura, della Perigeo; Enzo, che dedica alla moglie, scomparsa, il suo impegno per l’Africa; e il grande mondo dell’artigianato, che realizza una Scuola dei Mestieri, inviando a rotazione in Etiopia meccanici, carrozzieri, falegnami e fabbri che formano i giovani del luogo.
Testimonianze di vita, nella convinzione che togliere un po’ del silenzio che le avvolge può aiutare a rafforzare il circuito di solidarietà che anima il tanto impegno.
Punti forti
Forte testimonianza di un sacerdote missionario italiano, tuttora vivente, in Etiopia. Presentazione di associazioni di volontariato laiche e di quanto operano in Africa.
Anno del volontariato.
Destinatari
Chi ama leggere testimonianze e conoscere realtà di servizio agli ultimi.
Educatori, operatori di pastorale e catechisti, missionari laici e religiosi.
Autore Vincenzo Varagona, nato a Lecco nel 1960, è giornalista dal 1982. Collabora dal 1980 con Avvenire. Dal 1987 opera nel Tgr Rai, Marche. Ha realizzato reportage nei Balcani in guerra (Croazia 1993, Kossovo 2001), in Medioriente (2006) e in Africa (1995, 2004, 2009). Nel 2010 la Fondazione Green Accord gli assegna a Pistoia il Premio giornalistico «Sentinella del creato». Ha pubblicato Pollicino nel bosco dei media. Come educare i bambini a un uso corretto dei mezzi di comunicazione (Paoline, 2007); ha curato la pubblicazione di Rai, una per tutti (Edizioni Sigim, 2005) e 50 anni di Ucsi (Edizioni Ucsi, 2010).
Il testo narra il breve arco di vita di Jean-Joseph Lataste (Cadillac-sur-Garonne [Francia] 1832 1869), che da giovane impiegato delle Imposte, dopo ponderata riflessione, entra nell’Ordine dei Frati Predicatori. Divenuto frate domenicano della provincia di Francia, viene destinato come missionario presso le carceri di Cadillac. Lì, durante la sua esperienza missionaria, fonderà l’ordine delle Domenicane di Betania.
Il libro, infatti, racconta come tutta la vicenda umana e spirituale di Padre Lataste lo prepara all’incontro con le detenute del carcere di Cadillac. Incontro che cambierà la vita di quattrocento donne detenute e cambierà anche la vita del predicatore, che diventa testimone delle meraviglie che Dio compie nella loro vita. Ha predicato dentro il carcere un Dio che non giudica, che non guarda al passato, un Dio che non chiede le credenziali, ma che ama e perdona. Loro, le detenute, escluse dalla vita sociale e dalla vita della Chiesa chiedono a padre Lataste di poter dare interamente la loro vita a questo Amore. Questo libro è il racconto di un’avventura iniziata in un luogo di disperazione trasformato in luogo di speranza perché quattrocento donne hanno osato credere che questo amore era possibile anche per loro.
Punti forti
Queste pagine racchiudono il racconto della breve e intensa vita di P. Lataste. Il genio e l’audacia della sua predicazione in carcere sovvertono i canoni della predicazione di quel tempo.
Una vita giocata su Dio e sulla predicazione dell’amore Dio e della speranza sempre possibile.
Destinatari
Semplice e intensa questa biografia, può interessare un vasto pubblico.
Autore Jean-Marie Gueullette, domenicano, è teologo all’Università cattolica di Lione. I suoi lavori sulla storia della spiritualità e su padre Lataste lo hanno portato ad approfondire la questione dell’influsso di Maître Eckhart in Francia nel secolo XVII. Ha pubblicato molte opere con Cerf, fra cui Lascia Dio essere Dio in te (2002).
Con un'avvincente e piacevole scrittura, il racconto di Franco Gàbici prende l'avvio dall'infanzia di Francesco nelle valli del comacchiese fino al suo ingresso nel Seminario di Ravenna dove, nelle pause dello studio, commise i primi "peccati di penna". La biografia del "prete scrittore" prosegue con la prima esperienza pastorale e le successive difficoltà e disagi, personali e familiari, in un dopoguerra e in una parrocchia estremamente politicizzata e che oggi lo venera quasi fosse il suo patrono. Al centro di questa lunga e straordinaria storia, che dal dopoguerra si dipana, attraverso gli anni non facili del Concilio e del Sessantotto, fino ai nostri giorni, troviamo un Fuschini con tutta la sua modestia e timidezza, la sua contagiosa simpatia, le sue amicizie letterarie e il grande amore che lo ha lungamente legato al suo fedelissimo cane, "il fratello Pirro". Prefazione di Walter Della Monica.
Federico Ozanam (1813-1853) fu l'iniziatore di quella che diverrà la "Società di San Vincenzo De' Paoli", che in pochi anni si diffonderà in Francia e in altri paesi. Malgrado il progredire di una grave malattia, Federico continua a impegnarsi instancabilmente per i più poveri e i più deboli della società.
Il prete rosso, il prete di strada, il prete new global. Don Andrea Gallo è il fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, un'isola di solidarietà che accoglie persone in difficoltà: tossicodipendenti, ex prostitute, ex ladri, uomini e donne in transito da un sesso all'altro. E diventato celebre quando ha denunciato i fatti della scuola Diaz e di Bolzaneto in occasione del G8 genovese, diventando un'icona del mondo pacifista. Don Gallo, però, è soprattutto un uomo di Chiesa, profondamente convinto di indossare l'abito talare, e altrettanto convinto di poterlo fare in piena libertà di pensiero e di azione. Un prete angelicamente anarchico, che in questo libro rivela il suo punto di vista rivoluzionario su temi complessi come la lotta alla droga, il new globalismo, la politica, e racconta di incontri straordinari con quell'umanità dolente che bussa alla sua porta e con le tante star del mondo dello spettacolo e della politica, da Vasco Rossi a Romano Prodi, che lo amano e lo sostengono da anni. Ciò che ne viene fuori sono i frammenti di un romanzo verista, qualcosa di simile a quel mondo di "storie dignitose e disperate" messo in musica e parole dal suo concittadino Fabrizio De André. Prefazione di Vasco Rossi.
Tullio Contiero voleva "sprovincializzare l'università". Don Contiero (1929-2006) non ha beneficiato della ribalta mediatica di altri preti di frontiera, ma per generazioni di universitari è stato punto di riferimento, a Bologna e non solo. Ha scosso una moltitudine di giovani e li ha pungolati all'impegno a favore dei poveri: quelli della loro città non meno di quelli del Sud del mondo, vittima dell'Occidente. Li ha provocati a toccare con mano la realtà: dal 1968, ogni anno, per quarant'anni, ha guidato goliardi e dottorini in visita all'Africa. Allo stesso modo in cui, nella Roma del dopoguerra, aveva trascinato nelle borgate i liceali di buona famiglia.
Padre Clemente Vismara è stato missionario del Pime in Birmania per 65 anni e la sua vicenda si intreccia con la convulsa storia del Paese asiatico. Per tutta la vita ha raccolto orfani, bambini abbandonati, disabili e rifiutati dalle famiglie. Una vita spesa per l'educazione condividendo con loro la povertà, la fraternità e la gioia. In questo libro sono raccolti alcuni dei suoi scritti. Padre Vismara è stato proclamato Beato il 26 giugno 2011.
Il libro, sulla traccia di padre Cappellaro, raccoglie riflessioni sul grande fenomeno dell'emigrazione, che ancora oggi muove masse enormi di popoli, da Sud a Nord, da Est a Ovest.
John R. Franke ci traghetta abilmente verso il pensiero di Karl Barth - ormai ritenuto da molti il più significativo e influente teologo del XX secolo nonché uno tra i più grandi della storia -, orientandoci tra il liberalismo teologico, la teologia della crisi, l'opposizione al regime nazista e le posizioni della sterminata opera maggiore, "la Dogmatica ecclesiale", senza dimenticare l'eredità barthiana per il nostro mondo. Nonostante una vita in università, Barth non fu mai, infatti, un teologo chiuso in una torre d'avorio, ma si rivolse alla chiesa come prima destinataria del suo lavoro e considerò con passione le sfide della vita e del pensiero contemporaneo, affermando che l'insegnamento cristiano richiede la Bibbia in una mano e il giornale nell'altra.