Nata nel 1841 a Marsiglia, Maria Deluil-Martiny fondò l'Istituto claustrale delle Figlie del Cuore di Gesù, dedite all'orazione eucaristica e alla preghiera per le missioni e la santificazione del clero. Fu uccisa dal giardiniere di un monastero che aveva in odio la fede. «Maria di Gesù mostra mirabilmente il senso di una devozione eucaristica ben capita, unendo all'adorazione il ringraziamento, la supplica e l'offerta sincera della propria vita» (Giovanni Paolo II, che la proclamò beata nel 1989)
Contenuto
«Che facciamo noi cristiani? Ci siamo forse addormentati? Questa è più che mai l‘ora di rendere testimonianza alla verità e l’ora dell’impegno più generoso per fare di Cristo il cuore del mondo». Dall’Omelia di mons. Antonio Mattiazzo durante la messa del suo ingresso a Padova. Venti anni di storia: quella personale del vescovo Antonio e quella della chiesa di Padova; cammini che si intrecciano, si fondono e diventano l'uno chiave dell'altro. Di tutto questo iil vescovo Antonio è stato ispiratore, sostenitore, protagonista.
Destinatari
Tutti
Autore
Monsignor Antonio Mattiazzo è arcivescovo di Padova dal 1989. Nato a Rottanova di Cavarzere (Venezia) il 20 aprile 1940, ha ricevuto la sua formazione sacerdotale nel seminario vescovile di Padova dove è stato ordinato presbitero il 5 luglio 1964. Inviato a Roma, alla Pontificia accademia ecclesiastica, per il servizio alla sede apostolica, laureatosi in diritto canonico, ha svolto la sua attività diplomatica presso le rappresentanze pontificie di Managua, Brasilia, Washington, Parigi e nella sezione internazionale della Segreteria di Stato. Nominato arcivescovo titolare di Viruno, nunzio apostolico in Costa d’Avorio e pro-nunzio apostolico in Burkina Faso e in Niger, ricevette la consacrazione episcopale nella cattedrale di Padova il 14 dicembre 1985, da Sua Eminenza cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato di Sua Santità. Eletto alla sede di Padova il 5 luglio 1989, diede inizio solenne al suo ministero episcopale in diocesi il 17 settembre 1989.
La vita del fondatore degli istituti e dei centri di assistenza per i bambini orfani e mutilati dalla guerra narrata attraverso il racconto delle persone che gli sono state vicine e che hanno ricevuto il suo aiuto. La testimonianza degli alpini, con i quali aveva condiviso da cappellano militare gli orrori della Campagna di Russia;l’intervista a Silvio Colagrande,che alla morte del beato ricevette in dono la cornea di don Gnocchi che gli permise di ritornare a vedere; la storia di Sperandio Aldeni, il miracolato che, attraversato da una scossa di corrente da 15.000 volt, invocò Carlo Gnocchi ed ebbe salva la vita. Completano l’opera alcune schede:la causa di beatificazione,la Fondazione Don Carlo Gnocchi oggi e una bibliografia.
DESTINATARI: Un libro che interesserà quanti attendono la beatificazione di Don Gnocchi
AUTORE Roberto Parmeggiani è nato a Milano quarantanove anni fa. Sposato, padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica. Giornalista professionista dal 1988, ha lavorato per tre anni al quotidiano «Avvenire» e dal 1990 a «Famiglia Cristiana», dove è caporedattore. Ha all’attivo un altro libro dedicato a Don Gnocchi: Ho conosciuto don Gnocchi. I testimoni raccontano, Ancora, 2000.
San Roberto Bellarmino nacque nel 1542 a Montepulciano in Toscana. Entrò nella Compagnia di Gesù a Roma. Ordinato sacerdote, tenne celebri dispute in difesa della fede cattolica e insegnò teologia nel Collegio Romano. Eletto cardinale e nominato vescovo di Capua, contribuì con la sua attività presso le Congregazioni romane alla soluzione di spinosi problemi. Morì a Roma il 17 settembre 1621. Alla morte fu deposto nella cripta della casa professa e, dopo un anno, nel sepolcro nel quale era stato il corpo di S. Ignazio. Il corpo si venera dal 1923 nella terza cappella di destra di S. Ignazio di Loyola a Campo Marzio. Le ossa ricomposte, legate con fili d’argento, ricoperte da abiti cardinalizi, il volto e le mani ricoperti d’argento,sono visibili sotto l’altare a lui dedicato. L’eroicità delle sue virtù furono decretate nel 1920, dopo tre anni si ebbe la sua beatificazione; fu canonizzato il 29 giugno del 1930 e dichiarato Dottore della Chiesa Universale il 17 settembre 1931. La figura del Santo viene presentata dall’autore nella sua vita e nella sua santità perché possa essere di stimolo a tutti coloro che desiderano farsi santi ispirandosi al suo esempio. Vengono delineati i tratti essenziali nelle tappe della sua vita, da Montepulciano a Roma, da gesuita a cardinale, da predicatore in Belgio a professore di controversie in Roma, da buon pastore a Capua a direttore di anime nel Collegio Romano e nel vasto mondo religioso e politico di tutta Europa.
Nata in Francia (1868) da una distinta famiglia borghese, dopo una giovinezza spensierata entrò nel monastero della Visitazione di Romans (Drôme), dove alimentò la sua vita spirituale. Anima assetata di Dio, Suor Luisa Margherita conobbe momenti di alta contemplazione. Ricca di una profonda vita interiore e di cultura non comune, ebbe pure modo di redigere un "Diario intimo", nel quale descrisse con stupore e gratitudine le esperienze mistiche di cui era favorita. Morì nel 1915 a Vische (Torino), dove aveva aperto un nuovo monastero della Visitazione. È in corso la causa di beatificazione.
Nato a Lecce nel 1872 da famiglia nobile, Michele Ghezzi fin da giovane dimostrò animo sensibile aiutando i poveri e i bisognosi. Divenuto frate minore francescano, visse in diversi conventi svolgendo il compito di questuante, lasciando in tutti coloro che incontrava una testimonianza di fede e di carità. Morì nel 1955. Nel 2000 Giovanni Paolo II gli ha conferito il titolo di Venerabile. Questo libretto illustrato ne racconta la vita e le opere.