Nel 1933 Heidegger aderì al nazismo e assunse la carica di rettore dell'Università di Friburgo con la convinzione di interpretare un preciso "destino" della Germania; si dimise deluso dopo meno di un anno, ma non cessò più di indicare nell'opera di Hölderlin il segno di quel "destino"; nello stesso tempo, ribadì come la sua eredità di pensiero fosse stata segnata in modo indelebile dal "colloquio pensante" con questo poeta d'eccezione sulla situazione storica dell'Occidente. I testi qui tradotti per la prima volta in italiano sono il frutto di un corso universitario su Hölderlin, in cui Heidegger fa esordire pubblicamente il suo colloquio con il poeta.
"La filosofia della mente si distingue dagli altri ambiti filosofici attuali per il fatto che tutte le sue teorie più famose e influenti sono false." John R. Searle, il più autorevole studioso della mente, smonta così le pretese della disciplina a cui egli stesso appartiene. Ma mentre confuta le teorie più accreditate rivela gli aspetti segreti e sconcertanti di quella elusiva entità che chiamiamo appunto mente umana. Comparsa dell'intelligenza, natura della coscienza, possibilità di un libero arbitrio, debolezza della volontà, struttura della decisione: tutto questo e altro ancora è al centro della riflessione di Searle.
Jullien insegna all'università di Paris-VIII e si occupa dello studio del pensiero e dell'estetica della Cina classica in una prospettiva interculturale. In questo volume analizza l'I Ching, il libro-non libro servito da testo fondamentale per tutta una civiltà, come strumento, mettendo a frutto il commento agli stessi Ching di uno dei grandi pensatori cinesi del XVII secolo, Wang Fuzhi.
La riflessione sui concetti fondamentali del pensiero religioso, tradizionale coronamento della metafisica e dell'etica, è tornata oggi al centro della discussione filosofica. Una introduzione chiara e rigorosa, nella prospettiva analitica contemporanea.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione dell'Accademia delle Scienze di Berlino, ricontrollato sulla prima edizione del 1797.
"L'Enciclopedia, o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri" si offre allo sguardo dello storico come una grande "vetrina" delle idee scientifiche e filosofiche dell'età dell'illuminismo. Il movimento dei "Lumi" si presenta, nell'opera di Diderot e D'Alembert, in tutte le sfaccettature che lo contraddistinguono: dalla scienza sociale di Montesquieu, alla cultura delle arti e delle tecniche dei mécaniciens-philosophes, ai campi della nuova fisica newtoniana, della storia dei costumi di Voltaire, fino alle dottrine religiose scolastiche, deistiche e ateistiche (d'Holbach). Dalla "fabbrica culturale" del Dictionnaire raisonné uscirà una delle opere maggiori del libero pensiero e della cultura laica occidentale dell'età moderna.
Il vero rischio della cultura contemporanea è il niente. Opinioni in libertà. Il caos non interpretato, banalizzato. Per opporsi al niente bisogna ricominciare da capo: sapere su cosa possiamo contare, da cosa dobbiamo difenderci, come riconoscere i nemici e gli amici dei nemici. Tornare alla scuola del mondo e delle idee. Filosofo e psicoanalista di origine argentina, da molti anni a Parigi, Benasayag concepisce questo libro come una "scatola degli attrezzi" per i nostri tempi: perché non ci sia più soltanto un feedback individualista ma anche un pensiero favorevole alla creazione di legami.
Trasmesse con enorme successo dalla BBC nel 1952, queste conferenze sono sei ritratti memorabili di altrettanti "nemici della libertà" e al tempo stesso la migliore introduzione al pensiero filosofico di Berlin. In ciascuno dei sei "cattivi maestri" - tutti appartenenti al periodo della Rivoluzione francese Berlin individua un nucleo irriducibilmente autoritaristico o illiberale, che ne offusca la portata teorica o le singole intuizioni. Berlin ci mostra così come le sofferenze individuali e collettive scaturiscano dalla pretesa di intervenire astrattamente sui difetti e sui limiti della nostra specie, di voler raddrizzare con la violenza fredda di un sistema - filosofico, politico o economico - il "legno storto" dell'umanità.
Il pensiero di Heidegger analizzato e descritto in modo sistematico e completo attraverso le singole opere.
L'evoluzione del concetto di uguaglianza nell'analisi filosofica sulla natura degli Stati sovrani, a partire dalle teorie seicentesche fino alle moderne formulazioni del welfare State. Eugenio Somaini è professore ordinario di Politica economica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Parma.
Questo testo, la cui stesura risale a un periodo compreso tra l'ottobre e il novembre 2001 (Pierre Bourdieu è morto il 23 gennaio 2002) ma su cui lavorava da parecchi anni, è stato concepito durante le lezioni al Collège de France. Bourdieu aveva deciso di tenere il suo ultimo corso sottomettendosi in prima persona, quasi un'ultima sfida, all'esercizio della riflessività, che in tutta la sua vita aveva eretto a uno dei preliminari indispensabili della ricerca scientifica. Bourdieu non costruisce però un'autobiografia, genere che aborriva giudicandolo falso, ma un vero e proprio studio delle costellazioni di gusto, delle pratiche culturali e delle strategie professionali che ne avevano formato la traiettoria sociale.
Achenbach presenta una serie di riflessioni filosofiche sul tema della quiete, che consiste sì nella tranquillità dell'animo, ma anche in una certa dose di indifferenza e di leggerezza, in un misurato equilibrio delle passioni e in una consapevole accettazione del proprio destino, così che proprio la quiete interiore, intesa come assenza di turbamento diventa la condizione per la felicità, se non addirittura la felicità stessa. Un pensiero, questo, che ha origine nella Stoa, del cui spirito è impregnato tutto il libro di Achenbach, per il quale la filosofia stoica "è la saggezza di una coscienza che presta attenzione alla vita", "uno sforzo teso alla riuscita della vita", e ancora è "la moderazione degli affetti che solitamente ci spingono di qua e di là".