Le preghiere eucaristiche nascono come "imitazione" di quanto Gesù fece all'ultima cena quando prese il pane e il calice, rese grazie e li distribuì ai discepoli. Tali testi che elevano a Dio un ringraziamento per l'opera della creazione e della salvezza in Cristo, chiedendo la discesa dello Spirito sull'assemblea, sul pane e sul vino, sono stati "riscoperti" e rivalutati solo negli anni '60 del secolo scorso. La riforma liturgica del Vaticano II ha messo in luce l'importanza dei dati storici dimostrando la possibilità di attingere ai testi arcaici delle anafore, soprattutto orientali, per ottenere una rinnovata "attiva partecipazione" all'eucaristia; sono state quindi composte nuove preghiere, rielaborando quelle arcaiche della tradizione, e sono state inserite nel nuovo Messale romano di Paolo VI. La nuova edizione dell'opera di Enrico Mazza, che riunisce in un solo volume il commento alle preghiere eucaristiche e il materiale documentario, si propone di approfondire la conoscenza di una parte fondamentale dell'eucarestia e di accompagnare il lettore alla scoperta di un prezioso capitolo della preghiera cristiana.
Un sussidio per accogliere i principi del concilio Vaticano II e i documenti successivi, relativamente alla preparazione di una mensa più abbondante della parola di Dio, e per scoprirne le innumerevoli potenzialità liturgiche.
Non sembra si possa intravedere un luogo ove l'Eucaristia - pane, alimento e sostegno della vita del credente - possa integrarsi, più autenticamente, come nel pellegrinaggio cristiano, poiché il mistero eucaristico si ritrova in questa pratica devozionale come in uno spazio proprio e, in qualche modo, alla sua sorgente. C'è un'evidente armonia e analogia tra pellegrinaggio ed Eucaristia per il fatto stesso che l'una e l'altra "riuniscono". Infatti, se il pellegrinaggio facilita l'incontro e la fusione ed è sua caratteristica quella di saldare insieme in una stessa esperienza spirituale i pellegrini, dove si completa la pienezza della comunione fraterna se non nell'Eucaristia? Quando il "popolo peregrinante" fa l'Eucaristia, l'Eucaristia fa la Chiesa, la genera, la costruisce, poiché è sorgente dell'unione che Dio offre in Gesù. Solo l'Eucaristia è sacramento del "corpo" del Signore che costituisce il "corpo ecclesiale" del Cristo. È logico, dunque, domandare all'Eucaristia di completare l'opera del pellegrinaggio: quest'ultimo riunisce un popolo; la Messa ne fa il corpo ecclesiale del Cristo. È evidente che il valore dell'Eucaristia è omogeneo (anche se sostanzialmente più ricco) all'efficacia del pellegrinaggio; secondo una logica interna si può dire che il pellegrinaggio, "che riunisce", esige come suo coronamento la "comunione" che è l'effetto tipico dell'Eucaristia.
Il tema di questo Convegno, ha posto la sua attenzione su alcuni fondamenti e dinamiche della celebrazione: dai riti alle persone, dall'esecuzione alla celebrazione, allo spazio celebrativo, dall'animazione al servizio del canto e della musica, riproponendo così alcune istanze dall'attuale riflessione teologica e pastorale.
Scegliendo di trattare della mistagogia nel Convegno, l'APL ha inteso affrontare un tema di grande spessore sul piano liturgico, storico, teologico e, non ultimo, pastorale. Sempre più spesso, infatti, si invoca l'assunzione di un "metodo mistagogico" nelle azioni formative che intendono introdurre e alimentare la vita cristiana dei fedeli. E sicuramente tale indicazione si muove nella direzione giusta, pur senza avere la pretesa di caricare la mistagogia di attese troppo ampie o di farne la risposta unica a tutte le esigenze che la vita di fede pone. Ripensare la mistagogia oggi significa riappropriarsi di un modo adeguato e fecondo di accostarsi alla liturgia, perché si muove dall'interno della liturgia stessa, rispettandone la logica profonda.
Nell'attuale contesto di riflessione e di confronto sulla riforma liturgica, suscitato negli ultimi anni, il testo propone un quadro abbastanza esauriente elle posizioni in campo, facendo riferimenti puntuali ai testi liturgici, ai documenti del Magistero e a recente pubblicazioni. Pagina dopo pagina, l'autore invita e guida il lettore a ricercare e raggiungere un sano equilibrio dinamico fra tradizione e innovazione, tra libro ed assemblea, tra presidenza e ministerialità, tra rito e vita. Papa Francesco, concelebrando ogni giorno a Santa Marta con il novus ordo" e dichiarando "irreversibile" la riforma liturgica, invita a non delegittimarla nè a svuotarla con interventi inopportuni, ma a scoprire e valorizzarne ricchezze ancora inesplorate. "
Istruzioni dottrinali e norme pastorali dell'arcivescovo di Genova sul culto eucaristico e sulla riforma liturgica promossa dal Vaticano II. Scritti e discorsi raccolti e commentati da Antonio Livi. In appendice. "Dogma e liturgia nel dibattito teologico attuale", di Nicola Bux.
Il libretto accompagna i presbiteri ("primo schema") e i diaconi e i ministri della comunione ("secondo schema") a vivere la presenza del Signore accanto ai malati, pregando con loro, portando loro la comunione eucaristica ("testi alternativi"). E realizzando così la bella espressione dell'Apocalisse: "Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". Il testo è pensato per più di una forma di utilizzo: oltre alla visita di un ministro e alla comunione, può aiutare una piccola celebrazione in casa del malato.
Questo saggio si propone di porre in rilievo, attraverso vari testi, tematiche centrali dell'Eucarestia: l'importanza del popolo di Dio che si riunisce a Messa e crede nella novità di vita inaugurata; l'omelia come magistero della Parola; e in modo particolare l'azione di grazie espressa nei Prefazi e le preghiere dopo la Comunione come espressione di vita mistica. Nell'ambito del simbolismo sono evidenziati due riti usuali ma troppo spesso non valorizzati: il gesto di pace e il rito di frazione del Pane. Si intende colmare così un certo vuoto nell'ambito della pastorale applicando quel metodo mistagogico che i padri della Chiesa praticavano nella catechesi dell'iniziazione cristiana.
Questa nuova edizione raccoglie in un compendio organico le proposte di liturgia e di pastorale liturgica condotte sul tracciato della moderna esegesi biblica. E' una sorta di manuale che raccoglie e dispone in un piano sistematico gli elementi portanti della scienza liturgica. Celebriamo con gioia vorrebbe inserirsi nell'impegno ecclesiale di rinnovamento liturgico, che riguarda i principi teologici ispiratori, i libri liturgici, la componente musicale, l'impostazione rituale, gli spazi della celebrazione, il coinvolgimento dell'assemblea nella celebrazione. I 20 capitoli che compongono il libro intendono dare una sintesi unitaria del vasto mondo liturgico, presentando i fondamenti storici, teologici e spirituali della liturgia e offrire indicazioni pratiche, al fine di realizzare celebrazioni belle, cioè vere, gioiose, partecipate e fruttuose.
Il volume propone una preziosa rivalutazione della preghiera rituale e ritmata come orizzonte di ogni parola e di ogni azione umana a partire dalla considerazione che la Liturgia delle Ore ha la capacità di strutturare in modo esistenziale il tempo, di rivestirlo di significato e di farne un'esperienza abitata. Un esordio di carattere filosofico suggerisce una riflessione su tre diverse visioni del tempo che attraversano la cultura attuale; segue una sottolineatura sulla reciproca dipendenza di teologia e antropologia per la piena valorizzazione del rapporto tra tempo e preghiera e per leggere in positivo l'apparente contraddizione tra preghiera rituale e libertà. Il testo si conclude con la spiegazione del significato delle diverse ore della preghiera quotidiana.