Il Convegno MEMORIA FIDEI: Archivi ecclesiastici e Nuova Evangelizzazione, tenutosi a Roma, presso la Sala San Pio X, dal 23 al 25 ottobre 2013, aveva come intento quello di mostrare il ruolo degli archivi ecclesiastici – intesi come luoghi di custodia della memoria della vita della Chiesa – nel contesto delle sfide della Nuova Evangelizzazione. Nei tre giorni di studi, che hanno visto una numerosa e attiva partecipazione di archivisti e studiosi, si è evidenziata la funzione pastorale di questi “giacimenti di testimonianze”, perché la loro fruizione – nella prospettiva della destinazione universale degli archivi ecclesiastici e dell'incomparabile patrimonio storico che custodiscono – permette di attingere alla molteplicità e ricchezza delle esperienze del passato, quali fonti ispiratrici per un nuovo slancio nell'annuncio della “Buona Novella” al mondo contemporaneo. L'appuntamento, organizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede in collaborazione con altri enti ecclesiastici e civili, è coinciso anche con il quindicesimo anniversario dell'apertura alla libera consultazione degli studiosi degli archivi storici del Sant'Uffizio e della Congregazione dell'Indice, avvenuta nel gennaio 1998, per iniziativa e sotto l'impulso del cardinale Joseph Ratzinger, in quel tempo prefetto del suddetto Dicastero. L'iniziativa nasce con vocazione di continuità, come si augurava nel suo saluto inaugurale, S.E. Mons. Carlos Azevedo, Delegato per i Beni culturali del P.C. della Cultura: «Il Pontificio Consiglio della Cultura auspica che la proposta di un foro stabile di collaborazione degli archivi presenti in Vaticano e in Roma diventi realtà e possa servire tutta la Chiesa con atti e orientamenti».
Mons. Alejandro Cifres (Valencia, 1960), è Capo Ufficio e Direttore dell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Dottore in Teologia e Diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica, ha curato e gestisce, da più di vent'anni, l'apertura degli archivi storici del Dicastero alla libera consultazione degli studiosi. Autore di pubblicazioni in area teologica, archivistica e storica, dedica anche i suoi sforzi alla consulenza e collaborazione fattiva con altri archivi ecclesiastici, a Roma, in Italia e all'estero.
Da «agnello» a «volgata», da «catecumeno» a «scisma», da «eresia» a «mistica», da «farisei» a «millenarismo»: questo Dizionario presenta le 200 parole essenziali per comprendere il cristianesimo, spiegato a partire dalle parole basilari che costituiscono il suo patrimonio spirituale, storico e politico, e che sono indispensabili allo studio storico e culturale.
Sul tema dell’integrazione di coloro che praticano la religione islamica assistiamo al confronto tra visioni delle cose radicalizzate: da un lato un superficiale buonismo “ecumenico” secondo il quale non ci sarebbe alcuna sostanziale differenza tra cristianesimo e islàm, religioni accomunate da un’identica discendenza “abramica”.
Dall’altro canto la politica del muro contro muro che ci spinge a individuare nel musulmano il nemico sic et simpliciter.
L’opera propone di andare a leggere (o a rileggere) i documenti fondanti delle due religioni per cogliere la dimensione effettiva, storicamente fondata dei loro rapporti; di recuperare un minimo di conoscenze dei realia del problema.
Questo libro è dedicato, tra gli altri, ai cristiani d’Oriente che ogni giorno mettono a rischio la loro esistenza a causa della loro fede e della feroce intolleranza propria del loro contesto.
Il Dalai Lama e l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, entrambi vincitori del premio Nobel per la Pace, sono sopravvissuti a oltre cinquant'anni di esilio, oppressione e violenza. Ma nonostante queste difficoltà, o forse proprio grazie a esse, sono senza alcun dubbio due delle persone più gioiose del pianeta. Questo libro, nato da un incontro nell'aprile 2015 a Dharamsala, in India, è un'occasione per ascoltare dalla loro viva voce esperienze, insegnamenti e profonde riflessioni: confrontandosi infatti sia con le grandi tradizioni filosofiche e religiose di ogni tempo sia con le più recenti scoperte delle neuroscienze e della psicologia, i due prestigiosi interlocutori affrontano tutti gli ostacoli che possono frapporsi tra noi e il raggiungimento della piena felicità. E ci insegnano così che è solo dopo aver conosciuto e imparato a controllare il dolore, come dimostrano le battaglie combattute da entrambi per la libertà dei loro popoli, che diventa possibile trasformare la gioia da fugace emozione di un momento a costante della nostra vita: perché non c'è luce senza ombra, e non c'è gioia per sé se non si crea gioia anche per gli altri.
"Storia delle idee contemporanee. Una lettura del processo di secolarizzazione" è un libro originale, frutto di alcuni anni di insegnamento della storia delle idee degli ultimi due secoli a un pubblico multiculturale.
L’autore assume come filo conduttore il processo di secolarizzazione per esporre quelle idee principali che configurano la cultura odierna. È una secolarizzazione che presenta due facce: una forte, identificata con l’affermazione dell’autonomia assoluta dell’uomo; e una seconda, denominata sclericalizzazione, che si manifesta nella crescente consapevolezza dell’autonomia relativa del temporale.
Partendo da queste distinzioni, il libro guida il lettore attraverso i principali movimenti storici e culturali del XIX e XX secolo, corredando l’esposizione con molte riflessioni tratte dalla letteratura, dalla filosofia, dalla storia politica e dalla storia della Chiesa. Questo aspetto conferisce al testo un carattere aperto e interdisciplinare in grado di rivolgersi a un pubblico molto ampio, interessato a conoscere le radici intellettuali della cultura contemporanea.
Cosa significa celebrare da cristiani la liturgia nell'età secolare? La liturgia per essere realtà evangelizzante e al tempo stesso realtà umanizzante è chiamata anch'essa a divenire trasparenza del vangelo. Solo una sempre maggiore qualità evangelica potrà, infatti, fare della liturgia una realtà realmente evangelizzante, nella consapevolezza che solo il vangelo evangelizza.
Tesori d'Italia
Fidenza, "figlia" di San Donnino
Intervista a Anna-Maria Cernea
Islam e comunismo, rovina dell'Occidente
Intervista all'On. Souad Sbai
Immigrazione, la strategia suicida
Mostra su Benozzo Gozzoli
Tutto secondo provvidenza
Dossier
Luter, impossibile rivalutarlo
Dialogo sulla fede nasce da un incontro storico preciso: la visita (31 ottobre 2016) di papa Francesco a Lund, in Svezia, per la celebrazione ecumenica in vista del V centenario della Riforma luterana. La visita riannoda i fili di un dialogo lungamente spezzato e che il lavoro dell’ecumenismo ha cercato di ricucire nell’ultimo secolo.
La voce di Lutero e quella del papa si alternano e si confrontano sui temi chiave del cristianesimo: la fede, la speranza, la carità, la Chiesa, lo Spirito Santo, il Padre Nostro…
Una parola del Riformatore, tratta dalle sue molte opere, è accostata a una del Papa, così da offrire al lettore la possibilità di avvicinarsi a uno dei momenti decisivi della storia cristiana. Un libro per scoprire qualcosa di più del pensiero e della spiritualità di Lutero e per capire quali sono gli spazi del dialogo ecumenico tra cattolici e protestanti.
Prefazione di mons. Buzzi.
... C'era tra questi preti che guardavano a don Mazzi, più sofferente e più insofferente di tutti, don Bruno Scremin. Veniva da una modesta famiglia operaia proprio di Bassano del Grappa, "la culla dei preti", e per decenni come racconta don Luigi Maistrello nel prezioso "Lo scontro. II Vescovo Principe e il prete ribelle", scritto "a quattro mani" ("quelle di "don" Bruno e le mie"), era stato un seminarista, un prete, un teologo, un docente "senza grilli per la testa". Finché, appunto, l'inquietudine per le contraddizioni di una certa Chiesa clericale preconciliare finì per diventare incontenibile. E sfociò, inevitabilmente, in uno scontro frontale con quel vescovo che come forse nessun altro rappresentava il mondo che lui si illudeva di poter cambiare. Scontro destinato a diventare la sintesi delle spaccature del "piccolo mondo antico" vicentino, dove la religione era spesso velata di quella ipocrisia perbenista e vuota di fede vera che sarebbe stata canzonata da Pietro Germi nella gemella Treviso di "Signore e signori"... (dalla Prefazione di Gian Antonio Stella).
Una ricostruzione storico-sociale del movimento delle crociate che sconvolse l'intero bacino del Mediterraneo dal 1096 al 1291. Per i papi che lo promossero la giustificazione era "Deus lo vult"; per Hegel era lo Spirito della Storia che spingeva l'Europa verso l'Oriente; per altri furono la prova generale del colonialismo ottocentesco; per altri ancora furono feroci guerre d'aggressione i cui semi nefasti continuano a produrre ancora oggi atroci frutti. Gad Lerner rivisita questa pagina storica sottolineando come la stessa Chiesa abbia condannato con un importante "mea culpa" quel tragico periodo.
Introducing charity as a social principle valid not only for the micro-relationships like the family or friendship but also for the macro-relationships like the economy or politics, poses a challenge, because charity, as the central message of the Gospel and the distinguishing Christian virtue, is not a directly applicable social program. It requires the mediation both of a correct political philosophy and of a social organization based on legal justice. However, charity is difficult to handle in organizations because the exigencies of charity go beyond justice and are difficult to predict. Love (charity, benevolence, etc.) gives without return, without calculation. Love transcends the loving person and therefore cannot be forced into a socio-legal structure that needs regularity and predictability in order to function. This then is the challenge for Christians striving to evangelize the society in general and the economy in particular: Charity is the hallmark of Christian ethics, but is not fit to function as an immediately applicable social principle. Christians therefore struggle to find the way that charity can manifest itself institutionally in a free market economy. This book is a result of such an endeavor. We ask in which way the big social principles of human dignity, solidarity and subsidiarity as they have been developed in centuries of Catholic social thought and magisterial teaching express charity as a principle in society, and how solidarity is compatible with freedom and spontaneity.