Il libro biblico attribuito a Salomone, celebre lamento sulla vanità di tutte le cose materiali, presentato nella personalissima prospettiva di una grande scrittrice: Doris Lessing. "Fin dai primi versetti di Qohélet" scrive l'autrice nell'introduzione "si è trascinati da una corrente di suoni... le orecchie sono incantate, ma nello stesso tempo si è estremamente vigili". Consulenza generale di Paolo De Benedetti. Appendice storico-critica di Agnese Cini Tassinario.
Il popolo a cui Dio, in Ezechiele, si rivolge non vede, non crede, non si converte, appare come paralizzato sotto i colpi della storia e dell'assenza di Dio. Primo tra i profeti ad operare fuori dalla Terra promessa, dopo che il popolo vi si era insediato, Ezechiele - anch'egli emigrante - svolse tra gli esiliati una missione simile a quella di Geremia tra coloro che erano rimasti nella terra. La parola di entrambi si formula in oracoli di giudizio, condanna e sinistri avvertimenti di morte. Dopo la caduta della città il messaggio di Ezechiele cambia però radicalmente. Il suo compito è quello di infondere speranza ai deportati, annunciando che il Signore si prepara alla ricostruzione.
Le pagine del volume non hanno altro scopo che far apprezzare la poesia essenziale di alcuni racconti biblici: il Dio vasaio, che crea e distrugge; la danza di Davide e la sterilità di Mikal; la Pasqua, cioè la morte del protagonista e l'incontro con lui sulla strada e nel giardino. Il linguaggio della Bibbia è concreto, esponenziale, evita il dogmatismo e non cede alla tentazione di adottare un tono moralistico o sentimentale. Per questo è abbastanza facile discutere sui problemi di oggi a partire da un brano della Scrittura. La narrazione non impone verità o esigenze morali, propone piuttosto e lascia ampio spazio alla libertà.
"Non c'è nulla di certo nella Bibbia, ma bisogna fare un percorso per capirlo. Mi sono valso di tante voci importanti... è un elenco lungo che va da Mosè a monsignor Ravasi. Mi ha aiutato Paolo Ricca." (Roberto Benigni)
Filo conduttore di questo corso di "lectio divina" tenuto a Camaldoli nel luglio 1999, ora trasformato in un libro, è una lettura attenta del personaggio di Paolo, presentato dall'autore degli Atti alla luce del personaggio Mosè. Il testo prosegue dal capitolo 9 la lettura del libro degli Atti avviata nel primo e secondo volume. Sono i brani dedicati alla conversione di Paolo sula via di Damasco, al discepolo Anania, alla persecuzone delll'Apostolo, ai sui sogni e alla sua estasi nel tempio di Gerusalemme.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.