Comprendere un po meglio il senso dell'Eucaristia e valutare la sua importanza per la nostra vita di fede nella Chiesa: ecco l'oggetto di questo libro
Il volume ricorda le circostanze in cui i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento sono stati scritti, e riassume il contenuto e i principali intenti religiosi di ciascuno di essi.
IL VOLUME METTE IN LUCE IL RAPPORTO TRA IL MISTERO TRINITARIO E LA BIOGRAFIA SPIRITUALE DI FRANCESCO D ASISSI E DI CHIARA. L ANALISI E`CONDOTTA SULLA BASE DEI LORO SCRITTI. EDIZIONE 1993.
Poter amare ed essere amati è una meta irrinunciabile per la persona, un'esigenza radicata nello stesso amore di Dio che costituisce il cuore della vocazione e della comunità cristiana, come si legge nel Vangelo di Giovanni: "Da questo tutti sapranno che siete miei amici, se avrete amore gli uni per gli altri" (13,35). Amare non è facile; tante forze contrastano, sviano e talora bloccano questo appello profondo. Nel volume l'autore si sofferma sulla sessualità intesa come capacità di amare e di rapportarsi con gli altri, con l'intento di individuare alcuni punti di riferimento per orientarsi nella maturazione sessuale e affettiva in ogni stato di vita. Il punto di vista prospettico della ricerca è di carattere psico-pedagogico.
I territori della mistica si presentano talmente ampi e indeterminati da apparire a prima vista refrattari a qualunque tentativo di ricostruzione sistematica. Con la storia della mistica occidentale Kurt Ruh offre la prima sintesi complessiva di questo ambito di conoscenza del divino, strettamente correlato alla teologia e alla spiritualità. L'esperienza di Dio propria dei mistici avviene nel rapimento, nella visione, nell'estasi d'amore; posto in tal modo dinanzi ai "misteri che - afferma san Paolo - non è dato all'uomo di proferire", il mistico avverte tuttavia l'urgenza di comunicare ciò che ha provato, consegnandolo a un testo scritto. Nasce così una tradizione di straordinaria ricchezza, anche letteraria: "Ci sono lingue della mistica cristiana occidentale, c'è la lingua dei mistici, e c'è il linguaggio mistico". A questo riguardo la svolta decisiva si compie nel Medioevo centrale, quando, grazie soprattutto alla mistica femminile, avviene il passaggio dal latino ai volgari. La lingua e il linguaggio si forgiano invece nei secoli precedenti: sforzandosi di dire l'indicibile, i grandi "fondatori" creano categorie, una terminologia e uno stile destinati a durare nella storia religiosa dell'Occidente cristiano. In questo primo volume viene appunto ricostruito il percorso che da Dionigi Aeropagita a Agostino giunge, attraverso Gregorio Magno e Giovanni Eriugena, sino alle grandi scuole del XII secolo: i certosini; i cistercensi, con Bernardo di Clairvaux...
Il libro celeste delle sacre lezioni di Dio
Albert Schweitzer, teologo protestante e musicista, partì missionario e in un appassionato sforzo di imitazione di Cristo si diede alla cura della popolazione africana fondando un ospedale (a Lambaréné, nel Congo francese). Divenne, nel mondo, simbolo della generosa dedizione ai malati di lebbra. Fu a causa di questo fascino che un grande romanziere di formazione cattolica come Gilbert Cesbron volle dedicargli questo dramma teatrale. Nei tre personaggi del dramma (il dottore, il costruttore, il missionario) si esprimono tre modi di intendere la promozione umana e l'esito della carità. La figura di padre Carlo emerge per maggiore umiltà e ragionevolezza. Nell'amicizia e nella differenza tra lui e Schweitzer è proposto il tema profondo dell'opera.
Evagrio Pontico (345 ca.- 399) è un padre spirituale e di questo occorre tenerne conto. Della copiosa dottrina di Evagrio il volume presenta un aspetto spirituale che sembra tuttora attuale: la presentazione dell'accidia. Di questo vizio altri ne hanno parlato, ma una specifica "teoria" dell'accidia si trova però solo in Evagrio stesso e dopo di lui tutti, più o meno abilmente, ne fanno la parafrasi. L'intento dell'autore non è di tracciare una descrizione storica esauriente del fenomeno "Akèdia", ma di rendere nota una dottrina spirituale molto precisa che può ancora essere utile all'uomo moderno. In questo saggio l'attenzione è rivolta ai soli scritti di Evagrio. Tanto più che lui non ci dà mai un sapere puramente libresco, da erudito, ma attinge sempre al proprio vissuto, e anche l'accidia, come egli ammette, fa parte della sua esperienza personale.