La spiritualità delle persone consacrate può essere pensata, recepita e vissuta come una progressiva configurazione a Cristo. L'opera plasmante e trasformante dello Spirito agisce nella persona in felice simpatia con il suo particolare carisma e nel rispetto della sua libertà. Questo libro vuole inoltre sottolineare che la vita spirituale è responsabilità propria di ogni singola persona in quanto essere unico, perciò portatore di una missione che è originale e insostituibile per il compimento della storia della salvezza.
Il libro presenta gli atti del convegno 2014 (9-12 dicembre) promosso, come ogni anno, dall’Istituto di Teologia della Vita Consacrata «Claretianum» di Roma. Titolo del convegno: "La gioia del Vangelo nella Vita Consacrata".
Il popolo dei superiori di comunità religiose, sia maschile che femminile, è molto numeroso e variegato. Lo testimonia anche la grande varietà di nomi con cui ne viene indicato il ruolo: abate, priore, preposito, ministro, guardiano, rettore, presidente, decano, responsabile, coordinatore, padre, madre, fratello (sorella) maggiore, arciprete. Altrettante sono le modalità con cui la loro funzione viene esercitata. Alcuni nutrono di sé un concetto così alto che non è più possibile vederlo a occhio nudo, altri vivono l'incarico come un peso opprimente, altri ancora sono capaci di trasmettere la loro vitalità in modo costruttivo e gioioso a tutta la comunità. Siamo certi che il superiore ognuno a modo proprio - fa onestamente quello che può, gestendo in modo diverso limiti e opportunità. Questa convinzione di fondo permette all'autore di scrivere questi "pensieri in libertà", dove prevale, sulla critica, il buonumore e il sorriso. Il libro, frutto di molte osservazioni e di alcune esperienze concrete, propone una riflessione divisa in tre parti: la prima mette a fuoco una "galleria di ritratti" o di modi diversi di concepire e realizzare il compito di superiore; la seconda indaga su alcuni documenti della Chiesa e delle Congregazioni che descrivono funzioni e ruolo del superiore; la terza parte, infine, propone qualche suggerimento pratico per orientarsi nell'esercizio quotidiano dell'autorità.
L'amore di Dio non rimane nascosto e trabocca in ogni aspetto della vita relazionale. Come esso rielabora il modo di collocarsi dei cristiani, in particolare nell'ambito della carità e dell'impegno? Le organizzazioni e le strutture sociali sono impermeabili a tale amore? Il libro affronta il tema della vocazione diaconale, talvolta ridotta ad attività caritative o sociali, considerate appendici operative della fede, e presenta in modo nuovo le ragioni teologiche che motivano la presenza dei cristiani nella società e il loro impegno nella solidarietà sociale. Per i diaconi, in particolare, è uno strumento per approfondire identità e vocazione oltre che un completamento del manuale pastorale di Alphonse Borras Il diaconato, vittima della sua novità?, pubblicato da EDB nel 2008. "L'obiettivo di questo libro - spiega nella prefazione il cardinale Roger Etchegaray - è quello di ricordare, sulla scia dell'enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, che la diaconia della Chiesa non costituisce una sorta di attività annessa che possa essere subappaltata a cristiani particolarmente generosi o devoti. In realtà, essa concerne tutta la Chiesa, ogni cristiano e l'intera comunità".
Racconti di uomini e donne che hanno "osato" offrirsi, per amore, alla causa dell'umanità e del Vangelo scegliendo la vita della consacrazione totale a Dio. Dai benedettini alle domenicane, dalle suore ospedaliere di San Paolo alla Comunità Fraternité Eucharisterin ai Gesuiti e alle Carmelitane: più di ottanta testimonianze da tutto il mondo che hanno come leit motiv la gioia e nelle quali l'impegno religioso appare, di volta in volta, una lezione di umiltà, un'offerta di vita a servizio del prossimo, una testimonianza d'amore. In esse traspare un progetto di vita ambizioso animato da una ricerca di Assoluto e sottintende implicitamente che il dono di una vita possa cambiare il mondo. Contiene: Inno alla Gioia messaggio di Papa Francesco, Inno alla speranza di Padre Albert Longchamp,gesuita. Testimonianze di oltre ottanta consacrati e religiosi/e di tutto il mondo.
In questa epoca di mutamento del volto di Chiesa, come cambiano l’identità e il ruolo dei preti? In questo saggio agile e sintetico, i teologi del Seminario della Diocesi di Milano, illuminati anche dalla loro esperienza educativa, offrono una riflessione originale. Due sono i cardini attorno a cui ruota il loro ripensamento: la dimensione comunionale del servizio dei preti col vescovo (il presbiterio) e la centratura della loro spiritualità attorno alle coordinate del ministero pastorale.
Quelli descritti in questo libro sono solo alcuni tra i preti che ho conosciuto nella mia vita e che hanno seminato in me il desiderio di rispondere alla vocazione del Signore. Vantano in ogni modo la loro diversità, ognuno con una vera personalità, uomini maturi che sono una benedizione per le loro comunità. Figli del proprio tempo, con sensibilità diverse, che creano un arcobaleno di speranza e fedeltà alle promesse sacerdotali. Non un esercito di funzionari del sacro, ma una fraternità di pastori del gregge. Ciascuno di costoro ha colorato un tratto del mistero del sacerdozio. Ciascuno è una sfumatura dell'infinita ricchezza di colore e fantasia che il ministero a servizio del regno di Dio può essere. Ciascuno è una sfumatura dell'Eterno Sacerdote che nessuno di noi può pretendere di ingabbiare nei propri schemi e modi di vita. Ciascuno di loro è una sfumatura della vita della chiesa. 50 ritratti di preti di oggi, per riflettere sulla figura dei pastori e imparare ad amare le loro... sfumature.
Seconda parte di Vieni e seguimi!, pubblicato nella stessa collana dedicata alla Vita Consacrata, in questo volume Maurizio Bevilacqua si sofferma sui temi di povertà e castità. Nel corso della sua storia, la vita consacrata ha spesso ripensato la povertà, cercando nuove forme per concretizzarla nella propria esperienza. Il celibato rappresenta l'aspetto più specifico di questa vocazione. Tanti sono gli esempi, nei secoli, di consacrati che hanno testimoniato che ci si può affidare a Dio liberando il proprio cuore da tutto, per Amore. Al termine di tale percorso ogni consacrato di oggi potrà individuare gli elementi che gli sembrano più caratteristici della sua storia e riscoprire, tra questi, la promessa di una vita piena fatta dal Signore nel momento del loro sì. Un libro che interroga e aiuta a ritrovare le radici della propria scelta vocazionale.
"Ma è possibile che io riconosca nella Scrittura il senso della mia storia qui e ora?" si chiede l'autore. Questo libro è un'occasione per provare a farlo, seguendo un filo rosso di personaggi dell'Antico Testamento, che sono stati scelti dal Signore. Adamo, Caino e Abele, Abramo e Sara, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe, il popolo d'Israele, Geremia. La libera iniziativa di Dio è evidenziata in diverso modo in ogni testo di elezione. A volte è un fatto puntuale, immediato, altre una progressiva rivelazione che si serve di mediazioni umane. Così avviene anche oggi nella vita di ogni consacrato. Un testo per ricordare che, da sempre, le chiamate di Dio scaraventano nell'arena e sbaragliano gli incerti. Ma promettono vittoria: la sua, e a modo suo. Ed è così che si forma un profeta.
Prefazione di Nunzio Galantino.
Fu una domenica straordinaria il 16 maggio 2004. Quel giorno san Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma, celebrava la santa Messa per la canonizzazione di sei beati; tra questi sant'Annibale Maria Di Francia. A distanza di 59 anni dall'inizio dell'inchiesta diocesana, la Chiesa additava al mondo intero la santità del sacerdote messinese noto come "padre degli orfani e dei poveri", "apostolo della preghiera per le vocazioni" e che, dopo la morte, l'amico e compagno di canonizzazione san Luigi Orione aveva definito il "san Vincenzo de' Paoli del sud". Già il 1o giugno 1927, nella città e nelle contrade di Messina, tanti avevano esclamato: "È morto un santo, il Santo della carità; si è chiusa la bocca che non disse mai no". Aveva speso quasi cinquant'anni della sua vita e del suo sacerdozio a servizio degli orfani e dei poveri, cogliendo nel Vangelo e diffondendo nella Chiesa e nel mondo il comando di Gesù: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!" (Mt 9,37-38), ossia la preghiera che chiede al Signore gli "operai del Vangelo", i sacerdoti, le vocazioni. Queste pagine ti faranno scoprire la figura poliedrica di padre Annibale, la cui personalità di uomo, cittadino, sacerdote, santo si impose per la grandezza della sua statura morale.
Negli ultimi decenni, vi è stata una forte crisi dell'identità sacerdotale, con un apice negli anni 60 e 70, che ha trovato la sua espressione in particolare in una discussione accesa e controversa sul celibato. Aldilà del dibattito sulla prassi disciplinare, vi sono stati anche degli approfondimenti sulla fondazione storica e sui motivi sistematici del celibato, coinvolgendo la cristologia, l'ecclesiologia e l'escatologia. Perciò è conveniente offrire uno studio proprio sugli aspetti dogmatici del celibato sacerdotale. Non si tratta di seguire una modalità apologetica del tema, rispondendo ad obiezioni varie, bensì di affrontare il tema del celibato in maniera positiva e di approfondire i diversi argomenti. Malgrado il numero abbondante delle pubblicazioni sul celibato, esistono soltanto pochi studi sistematici che ne presentano con chiarezza gli aspetti teologici centrali.