Il volume, totalmente rivisto e rinnovato, anche nella grafica, vuole
essere un valido strumento per coloro che si apprestano a sostenere
l’eventuale prova preselettiva, la prova scritta e la prova pratica dei
concorsi pubblici per Collaboratore professionale sanitario – Infermiere.
Il volume tratta tutti gli argomenti corrispondenti alle materie che
solitamente ricorrono nei bandi di concorso delle Aziende ospedaliere e
delle ASL delle diverse Regioni italiane e si divide in due parti:
-la prima parte, contiene informazioni generali sui concorsi pubblici per
infermieri e tecniche e consigli su come affrontare le prove;
-la seconda parte raccoglie oltre 3000 quiz (per la maggior parte,
commentati) a scelta multipla che puntano al ripasso degli argomenti più
svariati:
-- logica e cultura generale
-- discipline scientifiche
-- discipline linguistiche ed informatiche
-- discipline medico-chirurgiche
-- discipline medico-specialistiche
-- discipline infermieristiche
-- legislazione infermieristica e management sanitario.
Il testo contiene esempi di procedure infermieristiche (di base ed
avanzate), per la prova pratica, con numerosi modelli per esercitarsi sulle
specifiche abilita operative necessarie per esercitare la professione.
Completano il volume delle simulazioni delle prove d’esame, con quiz
ufficiali ed una utilissima appendice normativa.
Utilissimo il simulatore online, associato al volume, che permette di
esercitarsi con infinite simulazioni, anche tratte da banche dati ufficiali.
Il drammatico racconto in prima persona di come un medico del bergamasco si sia trovato a fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 nella sua prima ondata ha colpito più che in ogni altra parte del mondo il territorio bergamasco e simbolo di questa tragedia sono state le colonne di mezzi militari che portavano fuori provincia le salme dei defunti. Proprio a Bergamo opera l’Autore di questo libro, medico di famiglia attivo tra la gente di paese. Non si tratta di una denuncia degli errori commessi, della sottovalutazione e della cattiva gestione della pandemia, ma del racconto di una dura prova affrontata operando in condizioni critiche, senza direttive precise, senza protezione e senza la formazione necessaria di fronte a un virus nuovo e sconosciuto. Ma sono proprio gli avvenimenti più duri e dolorosi a rivelare chi siamo, di cosa siamo capaci e, soprattutto, chi amiamo.
Al momento della sua morte nel 1984, all'età di cinquantotto anni, Michel Foucault si era affermato come una delle menti più brillanti del Ventesimo secolo. Per scrivere la biografia definitiva del grande filosofo, Didier Eribon ha attinto alle interviste che gli aveva fatto personalmente e ai resoconti dei testimoni più vicini a Foucault in tutte le fasi della sua vita: la madre, gli insegnanti di scuola, i compagni di classe, gli amici e nemici nella vita accademica e i celebri compagni di attivismo politico, tra cui Gilles Deleuze e Yves Montand. Eribon ha ripercorso le orme del suo soggetto peripatetico, dalla Francia alla Svezia alla Polonia, dalla Germania alla Tunisia, dal Brasile al Giappone, fino agli Stati Uniti. Il risultato è una narrazione che ci avvicina alla verità sulla vita del pensatore che si sostituì a Sartre nel ruolo dell'intellettuale parigino e cosmopolita. E ci spinge a considerare seriamente l'idea che tutti i suoi libri siano davvero, proprio come Foucault disse alla fine della sua vita, "frammenti di un'autobiografia". Una grande narrazione di vita e di pensiero, che ricostruisce il dibattito internazionale culturale, politico e intellettuale dal Dopoguerra alla fine del Novecento. È la storia di un uomo e del suo secolo.
Esiste un tempo dell'esperienza, scandito dalla memoria e dal desiderio. Esiste un tempo delle grandi distanze cosmiche. Ed esiste un tempo dell'infinitamente piccolo. Chrónos è un mistero, e non solo per i fisici. Lo era per i primi uomini e continua a esserlo per noi oggi. Ma da sempre chi comprende le leggi dello scorrere del tempo domina il mondo. Da Newton ad Amleto, da Einstein a Dalí, il tempo è stato protagonista di metamorfosi vertiginose, affascinanti e mostruose. Esiste? Si può fermare? E se ne può invertire il corso? Guido Tonelli ci guida lungo la tortuosa via d'accesso alla comprensione di una realtà molto diversa da come crediamo che sia. In cui il ritmo regolare del nostro tempo, la sua periodicità quasi perfetta, nasce da un insieme intricato e complesso di zone turbolente, fenomeni caotici, immani catastrofi, interi sistemi solari sbriciolati da esplosioni di supernove, galassie devastate da nuclei galattici attivi. Quei mondi lontani sono una sfida alla nostra immaginazione, così come lo sono le particelle elementari, con le loro esistenze effimere e le loro vite eterne. Quando le distanze sono così vaste o guardiamo all'infinitamente piccolo, il concetto di "adesso" e l'idea della simultaneità perdono qualunque consistenza. Il tempo è uno strumento formidabile per sopravvivere nel nostro ambiente, ma ci inganna appena cerchiamo di capire come funziona il mondo al di fuori del nostro piccolo pianeta. E toccare con mano questa impossibilità ci turba profondamente. Ne nasce un viaggio che ci costringe ad abbandonare ogni certezza, e per il quale dovremo fare ricorso alla fantasia non meno che alla ragionevolezza. Un viaggio in cui il mito, l'arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Il saggio della Weil sui partiti politici e sulla loro aspirazione totalitaria, che risulta oggi di grave attualità, viene proposto nella traduzione e con il commento del grande sociologo Franco Ferrarotti, che per primo scoprì e propose in Italia questo testo.
Mentre il nostro immaginario è infarcito di amore - una versione romantica e fasulla, veicolata da romanzi, film e pubblicità -, la nostra società si comporta come un amante dal cuore spezzato: è cinica e sprezzante nei confronti dell'amore, considerato un sentimento stupido, inutile o noioso, una fantasia per adolescenti, un ripiego per chi non sa stare solo, un lusso per pochi. Questa contronarrazione è il frutto pericoloso dell'individualismo capitalista, un sistema che mentre stigmatizza la solitudine e colpevolizza chi la vive come indegno d'amore, ci vuole sempre più soli, divisi e in competizione fra noi. Concentrati su noi stessi, ci vediamo rubare il tempo che potremmo usare per coltivare le relazioni con gli altri, amore compreso. Ma il rimedio a questa crisi dell'amore esiste. Nell'epoca in cui le relazioni si basano sullo scambio, sull'utilità, sulla convenienza, sulla compatibilità, lasciare spazio invece a un amore incondizionato e libero, capace di passare dal singolo alla comunità, può essere una delle azioni più antisistema, rivoluzionarie e coraggiose che possiamo fare per cambiare la nostra società: un vero atto di resistenza in questi tempi sempre più divisi.
Il mondo è alla vigilia di una svolta storica. Il capitalismo sembra davvero aver raggiunto la sua fase finale, persino coloro che l'hanno sempre difeso ora sono pronti ad ammetterlo. Per questo John Elkington, imprenditore inglese e autorità indiscussa a livello internazionale nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa, ha dedicato la sua vita lavorativa e le sue ricerche allo studio di un nuovo paradigma finalizzato all'elaborazione di un manifesto per il cambiamento del sistema mondiale, teso a servire le persone e il Pianeta, ma al tempo stesso anche a generare profitti. Grazie alle numerose iniziative in cui è stato coinvolto, alla lunghissima esperienza sul campo come consulente e alle letture che lo hanno influenzato, John Elkington ha potuto forgiare il concetto di "Cigno Verde" rappresentato da quelle "soluzioni sistemiche alle grandi sfide globali" che offrono "un progresso esponenziale sotto forma di creazione di ricchezza ecologica, sociale e ambientale". Se i Cigni Neri ideati nel 2007 da Nassim Nicholas Taleb sono problemi che portano esponenzialmente al collasso, i Cigni Verdi descritti da Elkington sono soluzioni che conducono esponenzialmente verso una svolta. Sono eventi rigenerativi, in gran parte pianificati e non improvvisi, che instaurano cicli virtuosi, sviluppano la resilienza, sono a favore delle generazioni future e sono ovviamente sostenibili. Sono mutamenti straordinari e profondi che nascono all'interno del sistema come ad esempio la rapida diffusione dell'ambientalismo, la crescita delle energie rinnovabili, l'ideazione delle vetture elettriche, i green bond, la "Transizione verde" della Danimarca, il Green Deal europeo... Questo libro disegna, insomma, per le persone come per il Pianeta, un quadro ottimistico del futuro, e si impone come una lettura imprescindibile per i leader di aziende grandi e piccole che vogliono aiutare le loro imprese a sopravvivere al prossimo inevitabile cambiamento e per chiunque sia interessato ad assumere un ruolo positivo e costruttivo a sostegno di questo momento delicatissimo e decisivo.
Quando diciamo: «Prima gli italiani!» cosa intendiamo? Chi ha la cittadinanza italiana o chi in Italia ci abita? Chi parla italiano? Chi ha genitori italiani o chi in Italia ci è nato? E non è la prima volta che ci poniamo questa domanda: ha cominciato Dante con la 'serva Italia'; poi d'Azeglio con gli 'italiani da fare'; e ancora, i 'santi, poeti e navigatori'; gli 'italiani nuovi' fascisti o 'gli italiani brava gente'. Urliamo questo slogan in un paese dai confini incerti, diviso tra nord e sud, est e ovest, città e campagna. Un paese che ha faticato a parlare la stessa lingua, che racconta a sé stesso una storia composta di micromemorie di parte. Un paese in cui i momenti più divisivi della vita pubblica sono proprio le feste nazionali. Ora questa identità frammentata è messa ulteriormente sotto stress dalle generazioni di ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori 'forestieri'. E negli stadi, con la realtà attorno a smentire l'ennesimo precario schema identitario, si grida: «Non ci sono negri italiani».
Una mattina di primavera del 2022, al termine di una lunga riunione del Consiglio dei ministri, i giornalisti vengono convocati a Palazzo Chigi per una conferenza stampa. Li attende un primo ministro tecnico che ha finalmente avviato il Recovery Plan, ha delineato le riforme necessarie, ha tamponato in parte la grave crisi economica e sociale, ma che si rende conto che, malgrado gli sforzi, l'Italia riesce a spendere solo una piccolissima parte dei fondi Ue. In apertura il primo ministro mostra ai giornalisti stupiti una scena del film di Buñuel, "L'angelo sterminatore", in cui un gruppo di borghesi, ospiti in una villa per cena, per qualche misterioso motivo non riescono più a uscirne. Comincia così questo libro, dallo stile narrativo e surreale, in cui Marco Ruffolo spiega come (non) funzionano organismi pubblici come la Conferenza Stato-Regioni, la Conferenza di servizi, la Corte dei Conti, i Tar, l'Anac. Sovrapposizioni di poteri, controlli asfissianti e inutili, scarsa competenza, leggi farraginose, gare d'appalto complicate: alla fine una grande tenaglia impedisce allo Stato di funzionare. L'immaginario premier ha molto più di qualche idea su come uscire dallo stallo. Ma la sua strada è disseminata di trappole.
«Dire senso di nazionalità, significa dire senso di individualità storica. Si giunge al principio di nazione in quanto si giunge ad affermare il principio di individualità, cioè ad affermare, contro tendenze generalizzatrici ed universalizzanti, il principio del particolare, del singolo. Per questo, l'idea di nazione sorge e trionfa con il sorgere e il trionfare di quel grandioso movimento di cultura europeo, che ha nome Romanticismo.» (Federico Chabod)
Di un'edizione in italiano corrente di quella che, con ogni probabilità, è la più importante opera italiana di filosofia politica, quale è la Filosofia della politica di Antonio Rosmini (1839), si avvertiva da tempo l'esigenza. Concorre a colmare tale vuoto la presente pubblicazione, destinata sia alla divulgazione, sia al pubblico degli addetti ai lavori. La scelta di offrire una selezione di testi tratti dall'opera integrale, con segnalata omissione di alcuni capitoli, obbedisce proprio al duplice criterio di fornire, da un lato, un testo maggiormente accessibile rispetto a quello che è il più voluminoso testo originale, dall'altro lato di restituire al meglio, con la debita evidenziazione, i capisaldi del pensiero politico di Rosmini. La "Filosofia della politica" è uno dei testi fondamentali dell'intera articolazione dei saperi elaborata da Antonio Rosmini e, all'interno del sistema rosminiano, nella sua in sé compiuta originalità e organicità, si colloca al crocevia delle scienze giuridiche, della filosofia, della pedagogia, della teologia e delle stesse scienze politiche. Il cruciale dibattito tra l'articolato percorso storico-teorico della dottrina sociale della Chiesa e il differenziato liberalismo dell'Occidente trova una felice soluzione nel "liberalesimo" rosminiano - singolare declinazione del "cattolicesimo liberale" - che viene delineato dal Roveretano principalmente in quest'opera. Nota Editoriale: Raimondo Cubeddu.
L'amore umano come dramma è al centro dell'opera di Paul Claudel. La sua attrattiva spalanca le porte al desiderio di pienezza e di compimento della persona, che si realizza solo nell'apertura dell'io al tu che promette di colmare un bisogno inesauribile. Ma la comunione dell'io e del tu è sempre segnata dal limite: l'altro non basta mai, rimanda a una attesa ancora più profonda, totale, che sta al di là di ogni nostro possesso e di ogni nostra misura. La ricerca non si può fermare: spalanca al respiro di un Assoluto che ci oltrepassa, a una risposta ultima e definitiva che ci introduce nel vortice di una salvezza dilatata fino ai confini estremi del cosmo. Hans Urs von Balthasar ha inserito questi temi nella sua visione appassionata dell'eterno intreccio dei rapporti tra Dio e la storia dell'uomo: si è lasciato affascinare dall'arte di Claudel, lo ha tradotto e studiato fin dagli anni della giovinezza, indicandolo come un maestro da seguire. Ora si offrono per la prima volta tradotti in lingua italiana gli scritti a lui dedicati.