"Con zampe felpate il gatto si insinua nel cuore di grandi e piccini. Un animale enigmatico, dallo sguardo impenetrabile. Ma quando lo si capisce, può diventare l'amico più tenero e affettuoso." Un manuale ricco di consigli pratici per comprendere che cosa pensa, sente e desidera il vostro micio.
L'Oceano di plastica racconta la scoperta da parte di Charles Moore di una vera e propria isola di rifiuti galleggiante nell'Oceano; Moore vi incappò con il suo catamarano nel 1997 e da quel momento ne ha denunciato l'esistenza agli enti preposti alla salvaguardia dell'ambiente, alle accademie scientifiche, al mondo intero, e per farlo è dovuto ritornare più volte in loco e raccogliere quante più evidenze scientifiche possibili perché la sua denuncia fosse presa seriamente. Questa isola fluttuante, chiamata Great Pacific Garbage Patch, ha l'estensione del Canada. È fatta di rifiuti plastici, alcuni integri, altri ridotti a "zuppa" per l'azione dei raggi UV e dei processi chimici; insomma, ridotti a molecole, ma molecole sintetiche! E intorno a questo pezzo di "oceano di plastica" nuotano e vivono pesci, che si nutrono di quella zuppa plastica, che a loro volta vengono mangiati da altri pesci. Gli effetti sulla catena alimentare marina sono devastanti. Con questo libro Moore ci racconta la sua incredibile scoperta e disvela la vita segreta e le nascoste proprietà della plastica. Dai cartocci del latte alle molecole di polimeri, piccole abbastanza da penetrare la pelle umana o da essere inavvertitamente inalate, la plastica è sospettata di contribuire a una serie di malattie gravi tra cui infertilità, autismo, disfunzione della tiroide e alcune forme di cancro. Un libro che è un invito alla mobilitazione ecologista radicale.
Avrete sicuramente sentito dire che "un cane educato è un cane felice". Simone Dalla Valle, invece, è dell'idea che "un cane felice è un cane educato": un cane sereno e soddisfatto della propria vita infatti è molto più predisposto a imparare e collaborare con noi. Per questa ragione, il primo obiettivo del percorso educativo che ci propone è proprio quello di imparare a conoscere davvero il nostro amico a quattro zampe, quali sono i suoi bisogni, come comunica con noi e con i suoi simili, qual è il suo modo di apprendere e quindi qual è il metodo migliore per insegnargli qualcosa. Grazie alla sua esperienza sul campo, poi, Simone Dalla Valle ci guida con sorriso aperto e mano ferma nel training del nostro cane, attraverso una serie di esercizi spiegati e illustrati passo passo. Il nostro cane acquisirà così un bagaglio di competenze da applicare nelle occasioni di tutti i giorni: dal momento della pappa alla passeggiata al guinzaglio, dalla discesa dall'auto all'interazione con gli altri cani, fino a quelle situazioni in cui non possiamo occuparci di lui perché siamo presi da altri impegni. Seguendo il metodo di Simone, profondamente rispettoso della natura di ciascun animale e contrario a ogni forma di violenza, potremo instaurare una relazione veramente appagante con il nostro migliore amico e impostare una gestione della nostra vita insieme che garantisca il benessere di entrambi.
Scontrosi o docili, bastardi o purosangue, volubili, bizzarri o fedelissimi, sono stati i cani il grande amore di James Herriot, il leggendario veterinario scozzese autore di best seller sugli animali che continuano ad appassionare milioni di lettori in tutto il mondo. Questo volume raccoglie alcune tra le sue storie più indimenticabili: quella del tenace pastore tedesco Jock, del buffo labrador Brandy, di Roy, dolcissimo golden retriever, o Tricki Woo, capriccioso come solo un pechinese viziato sa essere. Piccoli racconti da un mondo ormai perduto, dominato dall'amore per la natura e le sue creature.
Una miscellanea dal sapore vintage ricca di illustrazioni ricercate, cronache, citazioni, aneddoti e curiosità che riguardano l'affascinante mondo dei gatti: com'erano considerati nell'antico Egitto, come facevano a essere i migliori amici dei topi nel Medioevo, di quali film imperdibili sono stati protagonisti e di che libri? "Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto: trattieni gli artigli e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli, misti d'agata e metallo". Lo scrisse Baudelaire e assieme a questa, arricchiscono le pagine del "Piccolo libro dei gatti" molte altre frasi affettuose e ironiche di illustri appassionati dei nostri amici a quattro zampe: Lewis Carroll, Pablo Neruda, Mark Twain...
Anno 2019. La tempesta sismica iniziata a Sumatra nel 2004 ha già distrutto Catania, Los Angeles, Istanbul, Osaka, uccidendo milioni di persone. Nel 2016 il supervulcano di Yellowstone è esploso, ricoprendo di cenere gli Stati Uniti. I ghiacci polari sono spariti, il livello del mare si è alzato e Venezia, New York, Londra sono state sommerse. Il clima è impazzito, con estati bollenti e picchi di gelo invernale, e tempeste, uragani e alluvioni. I nove miliardi di uomini hanno sempre più fame, le terre da coltivare non bastano e molto di quanto producono ingrassa animali che diventeranno bistecche. In mare nuotano solo meduse. L'acqua è diventata una merce e per controllarla si combattono guerre feroci. Il petrolio è finito, e le energie alternative non sono sufficienti. Quando esplode il reattore nucleare di Osaka, e dopo qualche mese altre centrali in Slovenia e Slovacchia, si innesca una reazione a catena che porta al blakout planetario e alla contaminazione radioattiva totale. Gli uomini, fiaccati e impreparati, non ce la fanno. Ne sopravvive uno solo, che chiuso in un rifugio racconta come tutto questo sia stato possibile. Uno scenario fantascientifico? Tutt'altro, ci spiega Mario Tozzi. È solo la proiezione immaginifica di quanto la scienza ci prospetta come il nostro futuro. Ma noi preferiamo ignorarlo, senza modificare il nostro stile di vita. Il pianeta è stanco di noi ma non sarà a causa sua che spariremo. Se continuiamo così, ad annientarci ce la faremo benissimo da soli.
Negli anni Trenta del Novecento erano considerate i tre grandi problemi insoluti delle Alpi: le pareti nord di Cervino, Crandes Jorasses e Eiger. E, a causa delle vicende spesso drammatiche legate alla storia della loro "conquista", hanno mantenuto fino a oggi un fascino e un interesse che va ben oltre la cerchia degli specialisti. Sono diventate il simbolo di un periodo di rapidi cambiamenti e innovazioni nella storia dell'alpinismo e, al tempo stesso, hanno contribuito ad avviare un'accesa discussione sul significato dell'arrampicata nelle sue forme più estreme. Nell'agosto del 1931 i fratelli Franz e Toni Schmid, di Monaco di Baviera, salirono l'elegante e sinuosa parete nord del Cervino, alta 1100 metri. Da quel momento si sviluppò una vera e propria competizione per la prima salita della nord delle Grandes Jorasses: il traguardo più estremo per gli alpinisti di punta di quegli anni. Rudolf Peters e Martin Meier, anche loro di Monaco, furono gli artefici di questo grande successo, ottenuto sullo Sperone Croz. Dopo una serie di incidenti particolarmente tragici, nell'estate del 1938 anche l'imponente parete nord dell'Eiger, 1800 metri, fu "conquistata". I nomi dei primi salitori tedeschi e austriaci, Anderl Heckmair, Ludwig Vörg, Fritz Kasparek e Heinrich Harrer, fecero il giro del mondo. Infine anche gli alpinisti italiani, altrettanto forti, apposero la loro firma a una grande impresa: Riccardo Cassin, insieme a Gino Esposito e Uso Tizzoni, salì lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses.
Le ville di Roma, capolavori come Villa Borghese, Villa Doria Pamphilj, Villa Madama, Villa Giulia, la Farnesina, sono parte integrante dell'immagine della città, anch'esse meta in tutte le epoche di visite ammirate, fonte di ispirazione per innumerevoli dipinti, oggetto di imitazione e spesso scenario di ambientazioni letterarie. Gli studi sulla loro storia sono stati molteplici, ma hanno riguardato, in particolar modo, i periodi di maggior splendore quali il Rinascimento e il Barocco. Si tratta di studi oramai datati, superati negli ultimi decenni da un fiorire di ricerche talvolta parziali, ma comunque utili per una conoscenza più approfondita di questo importante patrimonio di arte e natura. Altro limite degli studi, anche recenti, finora condotti sui giardini romani è costituito dalla scarsa attenzione per periodi storici considerati di minore interesse, quali il Medioevo, di fatto ignorato, o la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Questo volume si propone di affrontare l'argomento da un punto di vista innovativo, con un triplice obiettivo: rileggere la storia del giardino a Roma dal Medioevo al Novecento, arricchendola del portato delle nuove ricerche sviluppate negli ultimi anni; mettere in luce la specificità di ogni periodo storico, presentare le interrelazioni tra i vari complessi delineando la linea di sviluppo delle ville e dei giardini romani in connessione con la peculiarità della città.
Ha quasi cinque milioni di fan su Facebook e ogni volta che mette in rete una nuova foto riceve almeno cinquantamila "mi piace". Ma non è un attore, non è un cantante e non fa il calciatore. È Boo! Il cane più carino del mondo. Boo è un volpino di Pomerania con un look da orsacchiotto che ti conquista. La sua padrona gli ha creato un profilo su Facebook tre anni fa e in men che non si dica è diventato il cane più amato dalla rete. Oggi è un vero e proprio vip: partecipa a serate mondane e campagne pubblicitarie, è adorato dalle star di Hollywood, ha un sito web tutto suo, boothedog.net, e un profilo su Twitter che aggiorna costantemente. "Boo. La vita del cane più carino del mondo" è la biografia per immagini di questa piccola star pelosa.
I danni al paesaggio ci colpiscono tutti, come individui e come collettività. Uccidono la memoria storica, feriscono la nostra salute fisica e mentale, offendono i diritti delle generazioni future. L'ambiente è devastato impunemente ogni giorno, il pubblico interesse calpestato per il profitto di pochi. Le leggi che dovrebbero proteggerci sono dominate da un paralizzante 'fuoco amico' fra poteri pubblici, dai conflitti di competenza fra Stato e Regioni. Ma in questo labirinto è necessario trovare la strada: perché l'apatia dei cittadini è la migliore alleata dei predatori senza scrupoli. E necessario un nuovo discorso sul paesaggio, che analizzi le radici etiche e giuridiche della tradizione italiana di tutela, ma anche le ragioni del suo logoramento. Per non farci sentire fuori luogo nello spazio in cui viviamo, ma capaci di reagire al saccheggio del territorio facendo mente locale. La qualità del paesaggio e dell'ambiente non è un lusso, è una necessità, è il miglior investimento sul nostro futuro. Non può essere svenduta a nessun prezzo. Contro la colpevole inerzia di troppi politici, è necessaria una forte azione popolare che rimetta sul tappeto il tema del bene comune come fondamento della democrazia, della libertà, della legalità, dell'uguaglianza. Per rivendicare la priorità del pubblico interesse, i legami di solidarietà che sono il cuore e il lievito della nostra Costituzione.
Anche se vivete in città e il vostro spazio all'aperto è molto ridotto, non è impossibile creare un piccolo orto: basta scegliere le piante giuste e seguire poche semplici regole. Un manuale pratico e funzionale per imparare a coltivare in vaso ortaggi, piante aromatiche e officinali, con consigli erboristici sui possibili utilizzi e sui metodi di conservazione.
All'inizio degli anni Settanta del Novecento, il lupo in Italia era pressoché scomparso. Solo pochi branchi residui venivano segnalati tra la Sila e i Monti Sibillini. Sembrava che l'estinzione fosse ormai inevitabile. Poi il vento è cambiato. Favorito dal progressivo spopolamento delle montagne, dal rilascio di animali a scopo venatorio e dall'entrata in vigore di una nuova legislazione di tutela, il lupo ha trovato le condizioni per riprodursi e rioccupare gli antichi territori. È da quel momento, ormai quarant'anni fa, che dalle vallate sopra Visso, tra Umbria e Marche, il lupo indisturbato si è messo in cammino verso nord. Il percorso seguito tra le montagne è oggi una fascia di territorio selvaggio, larga qualche decina di chilometri, che segue la dorsale appenninica. Marco Albino Ferrari ha seguito la "via del lupo", ha ripercorso le tappe di un viaggio in luoghi marginali e misteriosi e racconta storie di uomini e animali, antiche leggende e appassionanti avventure di ricercatori, impegnati a contrastare le diffidenze (e a volte le minacce) degli allevatori danneggiati dal lupo. L'altopiano di Castelluccio di Norcia, le Foreste Casentinesi, l'Appennino Parmense, le Apuane, le Alpi Liguri, le Marittime, il Parco del Gran Paradiso, e ancora più in là, sull'arco alpino. Oggi, gli ultimi branchi sono stati avvistati in Veneto: da lì il lupus italicus si incontrerà con altri esemplari in arrivo dalla Slovenia. Un incontro atteso, che forse completerà fino in fondo la via.