Theodore Dalrymple, uno de los comentaristas más incisivos y menos políticamente correctos de nuestros días, desenmascara el sentimentalismo oculto que asfixia la vida pública. Bajo la guisa de esfuerzos encomiables como la correcta educación de los niños, la atención a los desfavorecidos, la ayuda a los menos capacitados y el bien en general, estamos consiguiendo todo lo contrario: el sentimentalismo destruye el sentido de responsabilidad, debilita las relaciones humanas y en realidad está muy cerca de la agresión y la violencia. Al hilo de su perspicaz y en ocasiones incómodo comentario de temas sociales, políticos, populares y literarios muy diversos, Dalrymple nos muestra las consecuencias perversas que tiene abandonar la lógica en favor del culto a los sentimientos.
Dalla primavera all'autunno: nella magnificenza delle stagioni più rigogliose Francois Cheng scrive queste sette lettere che mettono in risonanza paesaggi del presente, tradizioni di pensiero orientali e occidentali, ricordi di una giovinezza in Cina, affetti ritrovati. La destinataria è un'amica ricomparsa a distanza di decenni, un'artista che gli confessa di essersi accorta tardi di possedere un'anima, invitandolo a parlarne insieme. Dapprima esitante di fronte alla parola desueta «anima», Cheng risponde all'appello con la stessa grazia con cui in passato si è sporto su altri concetti abissali, come la bellezza e la morte. La «temerarietà» di accostarsi, oggi, a un simile argomento, si rivela una benedizione, per lui, per la sua interlocutrice e per i lettori, perché lascia riaffiorare in ciascuno qualcosa che sembrava perduto da tempo, il «sentimento intimo di un'autentica unicità e di una possibile unità». Agli occhi di Cheng, ancora pieni di meraviglia dopo una lunga esistenza, null'altro è l'anima se non il «segno indelebile» di quell'unicità incarnata, che sfugge al rigido dualismo corpo-mente e partecipa dell'universo vivente. Nel suo procedere a lieve arabesco, la scrittura indugia su taoismo e patristica, buddhismo e Simone Weil, ma si concede anche gli abbandoni della memoria: tutto - dottrine, filosofie e sprazzi di storia personale - converge verso l'anima, inesauribile aspirazione alla vita.