Il volume ricostruisce gli eventi del famoso "processo della collana" a partire dagli interrogatori del processo e dai numerosi studi condotti sull'argomento. Uno scandalo che ha affascinato memorialisti e romanzieri, drammaturghi e saggisti, storici ed eruditi.
Apparsa per la prima volta nel 2005, "Due punti" è l'ultima raccolta in versi della poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996. La singolarità di queste poesie risiede nella densità e nello spessore della riflessione sulla vita e sulla morte. Una riflessione che contrassegna tutto il volume e che prende corpo in liriche di straordinaria concretezza ed efficacia.
Scritti fra il 1934 e il 1936 e subito raccolti in volume, i racconti di Angelici dolori irrompono nel panorama letterario dell'epoca con tutta la forza della loro conturbante eccentricità: "Io vedevo allora tutto il mondo come una stranezza e una meraviglia quasi non sopportabili, ove non si desse loro una espressione, una voce ordinata" spiegherà anni dopo la Ortese. E non è difficile immaginare con quale stupore i lettori accogliessero, da parte di una scrittrice poco più che ventenne e sconosciuta, le fiammate di ribellione contro la "terribile e invadente Civiltà" nemica dei sogni e della libertà; e la metamorfosi di Napoli in città "estatica", dove miracolosamente è dato vedere il quartiere pezzente del Pilar "scintillare di cupole colorate sul cielo d'oro, e i campanili con le bocche aperte, e i balconi delle case-streghe fioriti d'erba e fanciulle"; e la violenza inaudita di una passione che è gioia spaventosa, dolce morte, adorazione mistica, e che per la radicale sproporzione fra il valore totale dell'essere amato e quello irrisorio dell'amante sembra attingere alla lirica provenzale; e, più in generale, il clima di fantasmagorica réverie che ammanta scenari e personaggi, umani e angelici, traducendo in irrequietezza visionaria la più segreta ambizione della giovane Ortese: afferrare un'immagine e riprodurla "viva, grande, colorata, con tutti i caratteri precisi della realtà e tutti i deliziosi ondeggiamenti dell'irreale".
Con questo libro, il suo più personale sino a oggi, Oliver Sacks apre le porte della grande casa edoardiana di Londra in cui viveva un ragazzino timido e introverso con la passione per la chimica: di fronte al multiforme e al caotico, all'incomprensibile e al crudele, la purezza del metallo ha per il piccolo Oliver un valore simbolico, quasi la materializzazione di "idee chiare e distinte" e di un ordine stabile. Il tramite naturale verso questo mondo fantastico è Dave, zio Tungsteno, quello che fabbricava le lampadine. Guidati dai filamenti di luce, seguiamo l'evoluzione di quel ragazzino curioso e appassionato: e sarà come ricapitolare alcune tappe essenziali nella storia della scienza.
Individuata una meta possibile, l'isola di Papua (Nuova Guinea), Osborne parte per un viaggio che sarà diverso da qualsiasi altro, e più di qualsiasi altro sgangherato e divertente. Comincerà con un'esplorazione di altrove molto contaminati (la Dubai che gli sceicchi stanno trasformando in un immenso parco a tema, le Andamane semidistrutte dallo tsunami e in procinto di essere ricostruite come le nuove Maldive, la Thailandia vista attraverso l'enorme città della salute e del fitness dove l'autore trascorre due surreali settimane) e si concluderà in un'immensa isola tra cieli verdi, fiumi fucsia e vulcani attivi, dove, si ritroverà nudo, cosparso di grasso suino e felice nel pieno di un'orgia tribale.
Nessuno può sottrarsi allo charme di Myra Henshawe: né gli "amici artisti", né gli "amici ricchi", che subiscono rassegnati il suo sarcasmo fulmineo. Adorabile e imperiosa, Myra sembra avere proprio tutto. Anche un marito devoto, il quale non può scordare che Myra, per sposarlo, ha rinunciato a un'immensa fortuna. Ma crepe sottili percorrono la superficie di questa perfezione. Solo l'occhio incantato e perspicace di una ragazzina riesce a scorgerle; ed è come se nella casa degli Henshawwe, dove regnano spensieratezza e buone maniere, penetrasse uno spiffero gelido, suscitando un misterioso terrore.
Sarà perché è l'indomani del giorno dei Morti o perché mancano due anni alla pensione, ma il commissario preferirebbe starsene a chiaccherare nel suo ufficio con una vecchia conoscenza, Grégoire Brau. E invece gli tocca occuparsi dell'assasinio del direttore di un biscottificio prossimo al fallimento, in una casa che in passato è stata lussuosa e dove ora ogni cosa è sporca e rotta e Maigret prova subito una "sensazione di irrealtà". Inoltre, la famiglia, ripiegata su se stessa, si chiude subito in un silenzio ostile, opponendo all'indagine un muro di omertà.
Siamo tra Mississippi e Missouri, nel pieno della Grande Depressione e del proibizionismo. Una casa "buia, desolata e meditabonda" persa tra boschetti di cedri e prati inselvatichiti, nasconde una distilleria clandestina gestita da una banda di magnaccia e sbandati. Qui un pomeriggio, con un accompagnatore già ubriaco, irrompe come un'aliena Temple Drake, studentessa diciassettenne "non più proprio bambina, non ancora donna". "Dritta come una freccia nel vestitino succinto", il cappellino spinto all'indietro a sprigionare "quel che di licenzioso", Temple innescherà un tragico domino di perversione e di morte. Momento fatale sarà l'incontro tra i suoi occhi "tutti pupilla" e quelli, simili a "due grumi di gomma", del capobanda Popeye, dal volto perennemente contratto nella smorfia supplice di chi si accende una sigaretta dietro l'altra - un volto corrotto che porta incisa la perdita dell'innocenza di un intero Paese. Dopo aver freddato un suo scagnozzo e deflorato la ragazza tra le mura sventrate del fienile, Popeye riuscirà a segregarla in un bordello di Memphis e a far incolpare del delitto uno dei suoi uomini; ma un beffardo contrappasso si abbatterà su di lui, lasciando il lettore scosso e attonito perché "forse è nell'istante in cui ci rendiamo conto, in cui ammettiamo che nel male vi è un disegno logico, è allora che moriamo".
Il libro di Onians vuole avvicinarci alle radici del nostro essere. E la via che propone è quella dell'indagine lessicale: l'analisi delle parole, per lo più greche e latine, con cui è stato dato nome alla vita, allo spirito, all'anima, al corpo, alla sorte fin dagli inizi di quella civiltà composita, sfaccettata, innovatrice che, a un certo punto (tardo) della sua storia, fu chiamata "europea". Quest'opera è un compagno indispensabile per quanti vogliono sapere di che cosa stanno parlando quando parlano di se stessi.
Destrieri meccanici in volo per i cieli dell'Oriente e splendide principesse insidiate da perfidi vecchiacci, principi intrepidi e sovrani ora crudeli ora gabbati. Harem in cui regine fedifraghe, ancelle e schiavi-amanti intrecciano giochi d'amore che costeranno la vita a troppe innocenti. Bazar dai profumi di spezie in cui si aggirano ladroni in vesti di mercanti, astute schiave agili nella danza e dal pugnale facile, giovani ingenui e belli. Età di lettura: da 5 anni.