Il libro analizza il ruolo del narcisismo nei suoi aspetti normali e patologici: considerato dapprima nella sua dimensione di normalità, successivamente è affrontato il narcisismo patologico, che nasconde, invece, la fuga dal vero amare. Quest'ultima forma di narcisismo nasconde la carenza affettiva ed evolutiva del mancato rispecchiamento, nonché la rabbia, il disprezzo, l'invidia e l'insaziabilità incontenibili che ne derivano. Sono passate in rassegna le teorie più recenti e sono esaminati gli aspetti costitutivi e qualitativi del disturbo, nonché gli strumenti di valutazione.
La Prima guerra mondiale non fu una guerra di religione, ma ognuno degli Stati belligeranti diceva di avere Dio dalla propria parte. Il connubio di religione e nazionalismo animò ovunque la propaganda, rafforzò la disposizione alla guerra e contribuì alla sua lunga durata. L'autore propone la prima storia complessiva, molto documentata, della simbiosi di religione e nazionalismo nella Grande Guerra. Particolare risalto viene dato ai fattori sociologici, culturali, politici, teologici e ideologici di eventi che cambiarono il mondo.
Gli stereotipi sulla figura dell'assistente sociale e la difficoltà a comprendere una sua specifica funzionalità in ambito sanitario contribuiscono a rendere ulteriormente sfumato il suo ruolo all'interno di un'istituzione, qual è l'ospedale, che ha un compito estremamente chiaro: la cura. Quando lavora nel contesto ospedaliero, l'assistente sociale fa o non fa parte del "corpo curante" e quindi è in qualche modo un "curante"? Oppure è solo una figura professionale che supporta la cura? E ancora, ha un senso oggi il lavoro sociale in ospedale? Il testo cerca di riflettere su questi e altri interrogativi con la collaborazione di diversi assistenti sociali che lavorano in ambito ospedaliero in tutte le regioni italiane e che hanno approfondito, attraverso focus group telematici, varie questioni relative alla professione in tale contesto. Il volume non intende fornire soluzioni agli interrogativi posti, ma offrire occasioni di riflessione a chi riveste ruoli diversi sulla scena della cura, a chi svolge una funzione di governance del "sistema ospedale", ma anche ad assistenti sociali, tirocinanti, supervisori e docenti di servizio sociale.
Prima di essere un libro, il Corano è stato un insieme di messaggi trasmessi da Muhammad. Ma come sono divenuti un libro? A questa domanda, oggi viene normalmente data una risposta semplice: sotto il califfo 'Uthmân (r. 644-656), raccogliendo tutti questi messaggi, è stato composto un libro che ha acquisito lo statuto di Rivelazione. Eppure, gli storiografi musulmani dei primi secoli suggeriscono che la redazione del testo coranico conobbe una storia ben più complessa, che si concluse solo nel X secolo. In questo libro Alfred-Louis de Prémare affronta le origini del Corano alla luce dei metodi propri all'attuale ricerca sulla letteratura religiosa.
Fino a circa trent'anni fa il mondo filosofico americano guardava a Hegel con sospetto. Esoterico, faticoso da comprendere e irrimediabilmente metafisico, Hegel - come ha scritto Terry Pinkard - era agli occhi di quel mondo l'emblema di "come molte cose potessero andare storte in un sistema di pensiero". In tempi più recenti si è potuto tuttavia assistere a una decisa inversione di rotta: pensatori di grande calibro hanno riportato il filosofo tedesco alla ribalta infondendo nuova linfa alle sue idee e coniando strumenti concettuali volti a rileggerne i testi in chiave contemporanea. Questo libro introduce al lettore cinque dei più importanti filosofi "hegeliani" d'oltreoceano (Wilfrid Sellars, John McDowell, Robert Brandom, Robert Pippin e Terry Pinkard), fornendo una prospettiva d'insieme tanto sul loro pensiero, quanto sulle rispettive interpretazioni hegeliane. Affrontando temi come la filosofia della percezione, l'epistemologia e la filosofia dell'azione, il volume traccia un percorso storico-teoretico attraverso un ambito fondamentale della filosofia americana contemporanea e mostra in che modo Hegel sia tornato ad essere una figura cardine del panorama filosofico odierno.
Dalla corretta integrazione tra la conoscenza del cristianesimo e quella della società antica, dunque dal raccordo tra fonti letterarie e documentarie (epigrafi, papiri, monete e altre ancora), nasce un nuovo modo di concepire la vicenda degli antichi cristiani, per ricostruirne gli eventi e conferire loro un nuovo significato, anche rispetto ai nuovi interessi e alle domande provenienti dal nostro contesto contemporaneo. Il volume, nato dal convegno "Realia Christianorum" promosso dalla cattedra di Storia del cristianesimo dell'Università di Napoli "L'Orientale" e dall'associazione "Archeologiattiva", costituisce un contributo originale e, per molti versi, pionieristico, per avviare la ricerca nella direzione giusta e conferirle gli strumenti più adeguati.
Qual è l'attendibilità storica dei vangeli? Come si sono formati e su quali informazioni si basavano? Come si è arrivati ai diversi racconti orali e scritti della straordinaria vicenda di Gesù? Per rispondere a queste domande, nella prima parte del libro gli autori propongono una teoria critica della memoria e della tradizione; nella seconda, invece, suggeriscono una lettura antropologica dei testi, alla quale si accompagna un esame storico. L'intento è riscoprire le tracce degli eventi, incorporate ma spesso nascoste nelle testimonianze dei vangeli. Sulla figura di Gesù, subito dopo la sua morte, vi fu una molteplicità di informazioni trasmesse da gruppi che avevano conoscenze parziali ed erano dislocati in zone diverse della Terra di Israele. A partire da questo dato, gli autori ricostruiscono la mappa dei luoghi da cui provengono le fonti su cui si basa ciascun vangelo.
Le comunità ebraiche nell'Italia moderna erano numerose e per la maggior parte, a partire dal 1516 con il prototipo di Venezia, erano rinchiuse in un ghetto, "invenzione" della Controriforma cattolica. In nessun altro paese europeo la Chiesa e il papato riuscirono a conseguire un simile successo, che indica la persistenza di una politica di esclusione, ma che ebbe anche l'esito paradossale di mantenere una identità precipua rimasta sempre, tra varie oscillazioni, sostanzialmente compatta. Le vicende delle comunità italiane possono essere ben comprese solo entro un più vasto sistema relazionale europeo, anzi mondiale, di popolazioni ebraiche, trattandosi di una storia fatta di immigrazioni; una storia da analizzare inoltre all'interno della rete di relazioni con il contesto non ebraico. Ben prima dell'emancipazione tardosettecentesca e ottocentesca e della fine del sistema dei ghetti, infatti, si realizzarono legami, scambi, interazioni tra società ebraica e società cristiana. La vicenda degli ebrei italiani fa dunque parte integrante della storia d'Italia e dei suoi snodi ed è significativa di una realtà oggi attualissima: quella della difficile convivenza di religioni e culture diverse e dei problemi legati al rapporto con le minoranze e con le alterità.
Che cosa sono la malattia e la salute? Come sono cambiati nella storia i problemi medico-sanitari? Quali idee hanno guidato gli sforzi compiuti per spiegare, prevenire e trattare le patologie umane? Il libro suggerisce alcune coordinate per orientarsi nell'evoluzione delle strategie di categorizzazione degli stati di sofferenza e di benessere, con particolare attenzione per le teorie e i modelli utilizzati per spiegare e manipolare la realtà empirica delle patologie, delle situazioni cliniche e dei rischi sanitari.
Nella società contemporanea il lavoro educativo è interessato da molti cambiamenti, in particolare per quanto riguarda i destinatari, gli obiettivi, le metodologie, le direzioni di senso. Tutto ciò ha comportato anche modifiche nel vocabolario composto da parole attinenti a discipline diverse. Nell'attuale panorama editoriale esistono molte riflessioni sull'educare e sull'educatore, ma non è ancora presente un testo di approfondimento delle parole chiave che connotano l'intervento educativo. Questo dizionario costituisce quindi un'importante novità editoriale e anche un prezioso strumento di riflessione. Il testo comprende oltre 90 lemmi e contributi di circa 70 autori (pedagogisti, docenti universitari, educatori professionali) appartenenti a diverse aree disciplinari e d'esperienza.