Questo libro è la storia di un disagio. Il disagio del ventenne G. L., la cui vicenda dagli esiti purtroppo tragici viene ripercorsa da Fabrizio Benedetti alla luce della cosiddetta "medicina narrativa". Attraverso una serie di lettere indirizzate al suo medico - che si alternano a capitoli di descrizione scientifica - è G. L. stesso a farci entrare nel suo mondo e nel suo malessere. Le cui ragioni profonde, al di là di un'apparente depressione e melanconia, si svelano a mano a mano che procediamo nella lettura. Il fascino di questo caso è tutto nel perché G. L. arrivi all'autodistruzione e nel messaggio che ne scaturisce: le dinamiche della mente sono spesso imperscrutabili e solo mediante l'introspezione e l'ascolto del paziente possiamo capire a fondo il significato del suo disagio.
Vagabondi, stranieri, anziani incapaci di lavorare, individui affetti da malattie e da menomazioni fisiche, donne sole, bambini e bambine lasciati a se stessi, uomini privi di un mestiere, sottoccupati: una folla che le fonti di età moderna collocano sotto l'unica etichetta di poveri. Ma chi sono davvero? Come sono percepiti? Quali sono gli orientamenti caritativi e gli interventi attuati per fronteggiare il fenomeno del pauperismo? L'autrice, con gli strumenti dello storico, risponde a queste domande fornendo utili spunti di riflessione su un fenomeno che, sebbene abbia assunto forme nuove, non è certo scomparso nel nostro paese.
La lingua che parliamo influenza il modo in cui pensiamo? Che cosa vuol dire avere concetti relativi alla propria lingua madre? Si può fare matematica senza termini numerali, e si possono percepire i colori per cui non abbiamo parole? Il volume, nel rispondere a queste e altre domande, traccia una breve storia del relativismo cognitivo, passando in rassegna le varie ipotesi alla base dei nuovi programmi di ricerca. Presenta inoltre un'analisi critica della letteratura sperimentale nel campo dei concetti di colore, spazio e tempo, oggetti e numeri, fornendo una chiave di lettura del dibattito contemporaneo sul relativismo in filosofia della mente e psicologia.
Dopo la pubblicazione del primo volume (De natura iuxta propria principia -Ad Felicem Moimonam iris), si arricchisce di un nuovo tomo la collana delle ristampe anastatiche di tutte le opere di Bernardino Telesio (Cosenza, 1509-1588), promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita. In questo volume, gli studiosi e i lettori del filosofo cosentino troveranno gli opuscoli filosofico-scientifici, pubblicati a Venezia nel 1590 dal fedele discepolo Antonio Persio (De cometis et lacteo circulo, De iis quae in aere fiunt, et de terraemotibus, De iride, De mari, Quod animai universum ab unica animae substantia gubernatur, De usu respirationis, De coloribus, De saporibus, De somno). All' introduzione di Miguel A. Granada si accompagna un dettagliato indice analitico con le parole chiave del lessico telesiano. Premessa di Nuccio Ordine.
I racconti delle origini del mondo abbracciano una realtà universale di cui non vogliono indicare gli inizi cronologici, ma intendono spiegare il significato esistenziale. E così in apertura della Bibbia il popolo d'Israele ha condensato nel libro della Genesi una sua visione della realtà e di se stesso. Il giardino dell'Eden è essenziale non per viverci dentro, ma per esserne espulsi verso paesaggi geografici storicamente percorribili e abitabili. Il tema del rapporto tra i due generi di tempo, quello dei primordi e quello della storia, resta implicito in ognuno dei saggi raccolti nel volume, raggruppati sotto due prospettive diverse. La prima si colloca nell'ambito del tempo storico e valuta la possibilità stessa della sua misurazione. La seconda è dedicata invece al tema delle origini della civiltà in alcune sue espressioni più significative, come la nascita della città ad opera di Caino e la diffusione dei popoli sulla terra.
Nell'Europa del Cinquecento prende forma un sistema politico destinato a durare tre secoli o più. Le guerre d'Italia diventano lotta per l'egemonia sul continente; l'impero di Carlo V, prima potenza mondiale moderna, riesce a contenere la Francia e, con maggior fatica, l'espansione ottomana. La crisi religiosa della Riforma favorisce guerre civili e alimenta le tensioni tra Stati protestanti e cattolici, ma anche le speranze di una Cristianità di nuovo unita, o il desiderio di liberare gli Stati dai legami confessionali. Intanto la diplomazia permanente diviene la normale modalità delle relazioni tra Stati; la gestione di una massa sempre più densa di informazioni e l'emergere di un'amministrazione strettamente collegata alla politica modificano l'esercizio del potere, le esigenze belliche promuovono l'incremento (pur mai uniforme o lineare) della potenza dello Stato. Attento alle peculiarità dei vari Stati, il volume ne individua dei tratti comuni nella concezione patrimoniale del potere, nello sviluppo di una società di corte, nella costruzione sempre precaria di identità collettive, restituendoci gli interrogativi di un'epoca inquieta - come la nostra - per la fragilità della politica.
Nella lunga e complessa trama storica delle tradizioni costituzionali è determinante l'incontro con le tradizioni religiose. Se è noto il percorso che, durante duemila anni, si è sviluppato fra cristianesimo, nelle sue varie denominazioni, e costituzionalismo occidentale, sicuramente meno conosciuta, se non attraverso stereotipi che contribuiscono a renderla oscura, è la storia che si impone da quasi 1400 anni nel contesto culturale islamico. Il volume, che apre la Serie "Religioni e Costituzioni", mette in luce come in realtà i due itinerari si siano intrecciati in modo complesso, con accelerazioni e ritorni, contrasti ma anche reciproche influenze: essi si sono affermati attraverso una storia reale, primariamente ed eminentemente relazionale. Ripercorrerli, nella prospettiva di creare ponti, può portare a scoperte e a sorprendenti analogie che, superando antichi e duraturi stereotipi, possono favorire il dialogo fra queste due grandi aree geopolitiche.
Una nuova storia dell'Inquisizione in Italia dall'istituzione del Sant'Uffizio nel 1543 per opera di papa Paolo III alla fine del XVIII secolo. Le procedure, le vittime, i processi più significativi, il fenomeno della censura e il confronto con l'Inquisizione spagnola vengono ripercorsi in questo libro che non ha mancato di suscitare accesi dibattiti in Italia e all'estero - con particolare attenzione all'ingombrante sistema di comando. Partendo da alcuni casi emblematici, Christopher Black racconta in modo vivace e coinvolgente quale sia stato il ruolo che questa famosa - per alcuni famigerata istituzione ha svolto nella vita religiosa e sociale italiana, sfatando alcuni pregiudizi legati alla "leggenda nera" che ancora circonfonde l'immagine vulgata dell'Inquisizione.
"Un concetto è una qualità della sostanza fonica" (Saussure): è la definizione più rivoluzionaria da Aristotele ai nostri giorni nell'ambito della linguistica, della psicologia, della filosofia; il volume ne spiega il significato e il perché dell'importanza. L'interesse che Saussure continua a suscitare negli studi è testimoniato dal fatto che nell'"International Encyclopedia of Linguistics" - la raccolta più autorevole di articoli nelle discipline linguistiche - rimane tuttora l'autore più citato nelle bibliografie. Il casuale ritrovamento di migliaia di carte di sua mano, avvenuto a Ginevra nel 1996, ha dato inoltre avvio a un imponente lavoro di archiviazione e rilettura della sua opera ancora in corso. Il testo, alla sua terza edizione riveduta e aggiornata, offre una guida rigorosa ed essenziale alla vita e al pensiero linguistico di Saussure, mostrando inoltre, nell'ultimo capitolo, l'attualità della terminologia e dei concetti saussuriani nel contesto degli studi linguistici di questo primo decennio del XXI secolo.
Il senso più profondo dell'asilo-nido è il suo essere luogo di relazioni. Il nido non è la prima scuola del bambino, non è concepito per l'apprendimento precoce né per l'insegnamento in senso formale e tradizionale. Ciò non significa che non si richieda un'alta qualificazione psico-pedagogica degli operatori, anzi, il contrario. Al centro dell'intervento educativo del nido si pone sviluppo di relazioni significative tra adulti e bambino e tra i bambini. Il volume, attraversando le tematiche cruciali del servizio - quali le aspettative e i pregiudizi, l'organizzazione dello spazio, il gioco, l'ambientamento, rapporto con le famiglie - intende porre le emozioni al centro della riflessione e dell'azione educativa. Vengono approfondite le dinamiche emotive dei piccoli, degli educatori e dei genitori. La pedagogia dell'ascolto, degli affetti e delle relazioni viene così a fondare la professionalità e la pratica degli asili-nido.