L'opera del filosofo e sociologo tedesco Jürgen Habermas (n. 1929) è assai conosciuta: è stata, infatti, tradotta in molte lingue e su di essa è disponibile una vasta letteratura secondaria. Il volume intende offrire al pubblico italiano un'introduzione breve, ma relativamente completa e aggiornata, del suo pensiero. Sono oggetto di attenzione la sua teoria dell'agire comunicativo; la valutazione che Habermas ha fornito di autori classici e contemporanei; la sua tesi della razionalizzazione e colonizzazione del mondo vitale e le conseguenze di questi processi per l'agire comunicativo; la sfera pubblica come fonte di legittimazione; la ricezione, infine, della sua opera. Diversamente da altre introduzioni, si è preferito evidenziare la continuità tematica del suo pensiero, piuttosto che suggerire la presenza di fasi di sviluppo. Si sono inoltre privilegiati gli aspetti sociologici della sua riflessione, piuttosto che quelli filosofici.
Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo volume Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell'era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella "battaglia per le Sacre Scritture" di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani.
Il volume si inserisce nel dibattito sul significato della società globale, nella prospettiva di una teoria della comunicazione che permetta di analizzare la globalizzazione, le strutture socioculturali che la determinano e le narrazioni dei suoi significati. Ha la forma di un glossario, costituito da voci intese come parole chiave: nell'insieme, queste voci consentono di comprendere i significati della comunicazione nella società globale, della cultura europea che ha promosso il processo di globalizzazione, delle caratteristiche di questo processo, dei tentativi di governarlo e dare forma a una società mondiale stabile, e infine delle prospettive future ipotizzabili a partire dal fallimento di questi tentativi.
In questo libro Ehrman offre un quadro interessante delle prime forme di cristianesimo e mostra come alla fine esse vennero soppresse, riformate o dimenticate. Tutti questi gruppi sostenevano di seguire gli insegnamenti di Gesù e dei suoi apostoli e tutti si fondavano su scritti che convalidavano le loro affermazioni, libri attribuiti ai seguaci stessi di Gesù. L'indagine archeologica moderna ha recuperato un certo numero di testi-chiave e queste scoperte spettacolari, come mostra Ehrman, rivelano una grande diversità religiosa. L'autore prende in esame varie "Scritture perdute", nonché le fedi di sette come gli Ebioniti giudeo-cristiani, i Marcioniti anti-ebraici e vari gruppi gnostici.
Molti adulti e moltissimi bambini pensano che la punteggiatura serva soprattutto a indicare le pause del respiro. In realtà, i segni di punteggiatura hanno anche altre importanti funzioni spesso trascurate dalla didattica tradizionale. Questo libro propone alcune attività e itinerari didattici che - attraverso spunti ludici e divertenti - rispondono all'obiettivo di far riflettere gli allievi di diversi ordini scolastici sulle funzioni della punteggiatura e sul suo rapporto con la costruzione del testo.
Il volume raccoglie le riflessioni di studiosi di diversa formazione sulle nuove dimensioni della corporeità umana prospettate dall'avvento delle converging technobgies (nanotecnologie, bioinformatica, robotica), delle neuroscienze e della biologia sintetica. Si tratta di sviluppi tecno-scientifici in grado di rendere possibili il controllo e la modificazione della materia organica a livello delle sue componenti strutturali di base, nonché il cambiamento in profondità, da un lato, delle prestazioni fisiche e intellettuali dell'uomo e, d'altro lato, del rapporto dell'uomo con l'ambiente e le risorse naturali. Il testo affronta così gli aspetti etici e bioetici, giuridici, economici e sociali dello human enhancement (che secondo alcuni condurrà ad una dimensione "post-umana", realizzando una vera e propria rivoluzione antropologica) e propone, ma anche sollecita, una riflessione sul nuovo statuto del corpo umano. A tal fine, viene utilizzata una metodologia scientifica interdisciplinare che muove da diverse prospettive d'indagine: biologica, psicobiologica, neurofisiologica, medica, fisica, ingegneristica e bioingegneristica, filosofica, bioetica, psicologica, storica, giuridica, economica, culturale e comunicativa.
Il "Cligès" è forse il capolavoro di Chrétien de Troyes: letteratura classica e contemporanea, scienza, politica, libero arbitrio e rivalutazione della donna, tutto è armonicamente amalgamato in una costruzione rigorosa impostata secondo i dettami della più avanzata retorica poetica. La narrazione scorre fluida e piacevole ma richiede una lettura attenta ai particolari celati nel testo, e la traduzione cerca di restituirne la profondità psicologica, l'ironia e l'eleganza compositiva, mantenendone, nei limiti del possibile, anche alcuni significativi artifici retorici.
La ricerca sui processi cognitivi ha visto negli ultimi vent'anni uno sviluppo impetuoso. Ma quali sono le più avanzate frontiere degli studi in materia? Quali ambiti e prospettive si vanno consolidando in tale affascinante orizzonte scientifico? E quali i più proficui metodi e strumenti d'indagine? Dal rapporto tra scienze cognitive e filosofia alla dimensione sociale dei processi cognitivi, dalle dinamiche del ragionamento, al ruolo delle emozioni: questi gli argomenti del libro, espressamente pensato per la più qualificata didattica universitaria.
Fin dalla sua apparizione sulla scena letteraria, verso la fine del XII secolo, il Graal si presenta come un oggetto inafferrabile, in continua trasformazione: grande piatto contenente un'ostia, vaso in cui Giuseppe di Arimatea raccolse il sangue di Cristo, pietra discesa dal cielo. Ma le metamorfosi del Graal non finirono con la sua storia medioevale. Dopo una lunga eclisse, il mito fu recuperato in maniera originale da alcuni autori ottocenteschi e in particolare dal suo "inventore" moderno, Richard Wagner: il suo Parsifal è all'origine di un nuovo, vastissimo "ciclo del Graal", che comprende opere teatrali, narrative, storiche (o pseudostoriche), cinematografiche e altro, un ciclo al quale appartengono anche recenti successi come "Il Codice da Vinci" di Dan Brown. Sintesi di un ventennio di ricerche sulla letteratura cortese e cavalleresca e sui grandi miti che essa lasciò in eredità alla cultura europea, il volume offre una panoramica sull'evoluzione del mito del Graal nel medioevo e sul suo contesto letterario e religioso, proponendo anche un'indagine critica sulle sue riscritture e interpretazioni moderne e su molti luoghi comuni che circolano al suo riguardo nella letteratura commerciale e nei mass media.
Creare artificialmente la vita - un'utopia che ha sempre alimentato l'immaginazione umana - è divenuta una concreta realtà a partire dal Settecento, quando la scienza ha cominciato a investigare il meccanismo della generazione. In questo libro Emmanuel Betta ricostruisce la storia della riproduzione artificiale dell'uomo, dai primi esperimenti dell'abate Spallanzani alla messa a punto di soluzioni efficaci tra Otto e Novecento, fino agli sviluppi più recenti dell'ingegneria genetica, con particolare attenzione alla realtà italiana che ha avuto un ruolo importante in questa vicenda.