Si può affermare che non ci sia un’altra nazione come il Giappone. Tra tutti i paesi dell’Estremo Oriente è quello che negli ultimi secoli ha più affascinato l’Occidente, con le suggestioni del suo intrigante passato e del suo ultratecnologico presente. Sushi e sake, anime e manga, ikebana, shintoismo, ninja, kimoni, ronin e imperatori: la cultura giapponese parla in modo diverso a ciascuno di noi da quasi diecimila chilometri di distanza. Scoprire percorrendo le sue strade e viaggiando sui suoi treni quale sia il Giappone autentico – quello di Kyoto? quello delle Alpi giapponesi o delle isole di Okinawa? – è forse però l’unico modo per mettere in discussione tutti i nostri stereotipi sul paese del Sol levante. Non resta che partire.
• Prenotate per tempo e a febbraio prendete parte allo Yuki Matsuri, la famosa festa della neve di Sapporo, Hokkaidō
• Percorrete le antiche vie di pellegrinaggio del Kansai e immergetevi nell’acqua calda delle sue sorgenti termal
• Shibuya non sarà lo specchio del paese e neppure il quartiere più bello della capitale, eppure è dove tutti a Tokyo s’incontrano
Sono decenni che gli italiani lo sanno: il debito pubblico è un problema spaventosamente grande, tanto che sembra troppo enorme per essere affrontato. Solo Carlo Cottarelli può riuscire a raccontare in termini chiari e trasparenti come stanno davvero le cose, spiegando i concetti fondamentali senza tecnicismi e utilizzando una miriade di esempi che nascono dalla sua esperienza di dirigente al Fondo monetario internazionale e di commissario per la Revisione della spesa. Dopo il successo conseguito con «La lista della spesa», Cottarelli torna quindi a illuminare i conti pubblici italiani, puntando l'attenzione sul debito: come si forma? Perché è così difficile ridurlo? Come mai è così importante per l'economia delle nazioni? Ci si può convivere, e in che modo? Cottarelli ha avuto esperienza diretta di molte crisi generate dal debito pubblico, come quella italiana che portò alla caduta dell'ultimo governo Berlusconi e quella greca degli ultimi anni, e può quindi illustrare rischi e opportunità delle varie, possibili soluzioni del problema: da quella più combattiva (non ti pago!) a quella più ortodossa (l'austerità), fino al cauto ottimismo di una possibile via di buon senso, fatta di credibilità, crescita e attenzione al lungo periodo.
Dalla penna di uno scrittore tra i più apprezzati dell’ultima generazione, la traduzione del grande classico di Verne, emotivamente sottolineata dagli straordinari disegni ottocenteschi di de Nauville e Riou. Scritto nel 1870, il romanzo di Jules Verne è stato poi ripreso da innumerevoli adattamenti televisivi e cinematografici, non ultima la saga di Matrix. Pensato come il primo volume di una trilogia composta da I figli del capitano Grant e conclusa da L’isola misteriosa, fin da subito il romanzo accese l’immaginazione dei suoi contemporanei, per la straordinaria visionarietà di un sottomarino in grado di esplorare il fondo dei mari.
"Non nascerà mortale più bello di lei" così profetizza Zeus, mutatosi nel cigno che feconda Leda; e così, con la nascita di Elena la Splendente, inizia questo romanzo che racchiude in sé tutto il cosiddetto "Ciclo Troiano". Storie che arrivano da lontano, da teogonie e miti antichissimi, che cantano il destino comune di dei e uomini per narrare una parabola funesta e accecante: il passaggio dall'età dell'oro a quella del ferro, la fine del tempo degli eroi. Storie che si intrecciano proprio in virtù della bellezza di Elena, la più desiderata, la più contesa e imprendibile. Ma Cesare Sinatti non si limita a riattualizzare i miti, allontana gli dei dal mondo degli uomini e attenua il loro controllo sui destini individuali, intrecciando con sapienza i modi dell'epica a quelli della tragedia (quella antica e quella moderna, da Euripide a Shakespeare), portando prepotentemente in scena l'umanità dei sentimenti e delle passioni dei protagonisti. Tolti alla fissità del mito, Odisseo, Agamennone, Menelao, Achille e Patroclo, ma anche Epipola, Clitemnestra, Penelope, Palamede e molti altri ancora, emergono da queste pagine con estremo nitore, nutriti della sensibilità di un loro coetaneo di oggi. Nei ventiquattro capitoli che compongono il romanzo - tanti quanti i libri dell'Iliade e dell'Odissea - Sinatti tesse le loro storie, passando dai toni lirici degli amori alla feroce vividezza delle battaglie cruente.
Ogni sera, alla stessa ora, l'intero paese si ferma e si mette in ascolto davanti alla radio. Mentre nelle case si diffondono le prime note della sigla musicale, nel piccolo studio di calle Caspe, a Barcellona, cala il silenzio, una luce comincia a lampeggiare e due labbra dipinte di rosso si avvicinano al microfono per augurare la buona notte agli ascoltatori. Sono le labbra di Aurora, la presentatrice di uno dei programmi radiofonici più popolari nella Spagna degli anni settanta: "La posta della señorita Leo". Quando Aurora inizia la sua collaborazione con la radio, non può certo immaginare quanto quel lavoro le cambierà la vita. Per molte persone la señorita Leo è una vera e propria ancora di salvezza, una confidente, un'amica via etere. Persone come Germán, un rappresentante di biancheria intima che ogni sera ascolta quella voce calda e rassicurante sognando di trovare l'amore; Sole, che non ha il coraggio di affrontare il marito violento; ed Elisa, un'adolescente solitaria e tormentata. Nelle lettere che riceve, Aurora trova sogni, speranze e paure, ma quando scopre che l'emittente censura la maggior parte delle missive perché il programma deve mantenere un tono frivolo e scanzonato, decide di fare di testa propria. Dopo anni di remissiva ubbidienza e anonimato, avrà una missione nella vita: salvare le lettere della gente comune e dare voce alle storie del cuore, che meritano tutte di essere ascoltate.
Non ci sono ricette sicure per trovare il vero amore: amare ed essere amati, così come amare senza essere ricambiati, dipendono in buona misura dalla sorte. E, tuttavia, non è utile restare passivi di fronte alla sorte, soprattutto quando ciò che porta non rende felici.
È necessario, piuttosto, guardare in faccia il sentimento che vi ha reso immuni al senso di realtà!
Montse Barderi, con grande senso pratico e un punto di vista originale che mescola psicologia e filosofia, vi porterà a ragionare con lucidità sulla relazione che state vivendo e a sbarazzarvi di ciò che vi spinge a perpetuare rapporti nocivi. Troverete un nuovo modo di interagire con voi stessi così da poter costruire legami di coppia sani e duraturi.
Lasciarsi alle spalle un cattivo amore, se è necessario, è l’occasione per iniziare una nuova vita e crescere come individui.
Questo libro è un elogio della libertà di esplorare mondi possibili. Essere aperti al mondo significa trovarsi nella condizione di sperimentare costantemente una molteplicità infinita di incontri possibili con il mondo stesso e scoprire, al contempo, il valore inestimabile della sua incompletezza. Sono due le figure che fanno da guida lungo questo percorso alla scoperta del senso della possibilità: l’esploratore di connessioni e il coltivatore di memorie. Il primo va alla ricerca di verità e di validità e s’imbatte in un ventaglio di alternative, mentre il secondo ha lo sguardo rivolto al passato, repertorio sconfinato di possibilità. La tensione tra queste due figure spalanca una consapevolezza: l’utopia è un mondo sociale possibile, costruito con i materiali del mondo attuale. “I frammenti di un discorso utopico ci invitano a esplorare lo spazio delle possibilità, entro i confini che il mondo ci concede.” In un confronto serrato con i più grandi pensatori della filosofia occidentale, Veca dimostra che il senso della possibilità si nutre di incertezza e di incompletezza e si oppone a ogni dittatura del presente, tutelando invece lo spazio per gli esercizi dell’immaginazione, e dunque per la visione politica e per la libertà. Un saggio necessario per riconquistare il futuro senza arrendersi mai nella ricerca incessante della giustizia sociale.
Alejandro Jodorowsky ha esposto nei saggi "La danza della realtà" e "Psicomagia" la base teorica di una tecnica di guarigione da lui creata e sviluppata. In questo "Manuale pratico di psicomagia", analizza in ottanta punti le possibili criticità nella vita di un individuo, dai problemi più comuni a quelli più complessi, e mette insieme oltre trecento consigli (azioni psicomagiche) per aiutare tutti coloro che desiderano curarsi, liberarsi o semplicemente migliorarsi, proponendo un avvio al processo di guarigione attraverso atti simbolici di grande impatto. Sono consigli pratici che aiutano a sbarazzarsi delle idee nocive e delle influenze negative. Possono aiutare a risolvere problemi di lavoro, di salute, di sesso, della vita di coppia come di quella da single, e insegnano ad affrontare sentimenti come l'odio, la gelosia, l'insicurezza, il senso di fallimento o di inferiorità, il pessimismo, l'abbandono e molti altri ostacoli che possono affliggere la vita.
Quando era ancora un bambino, Daniel Pennac passava le vacanze a La Colle-sur-Loup, in Costa Azzurra. Sole, piante di fichi e un gran pergolato sotto il quale si gioca alla pétanque. Qui, con suo fratello Bernard, incontra per la prima volta Jean e Germaine: lui, alto e calvo, tipo airone; lei, magra, rosea e felice. Sempre di buon umore, due che intrigano per la loro gioia di vivere. Niente bambini, niente lavoro, Jean e Germaine vivono il loro amore senza intermediari, un amore sedentario, un amore esemplare. Come spiega nell'introduzione, Pennac si è chiesto a lungo come raccontare questa storia d'amore per la vita e per i libri, così meravigliosa da sembrare inventata. Dubitava che un romanzo o un film potessero restituire Jean e Germaine come erano veramente. E poi ha pensato a Florence Cestac e alla sua impareggiabile capacità di raffigurare le persone come sono nella vita. E si sono dati appuntamento in un caffè parigino...
Sudafrica. In un ipotetico futuro scoppiano disordini di tale entità da costringere i bianchi alla fuga. Bam e Maureen Smales con i loro tre figli, alla disperata ricerca di una via di fuga, accettano il suggerimento del loro servitore nero, Luglio, e si rifugiano nel suo villaggio. Separati all'improvviso da tutto ciò a cui erano abituati, capovolti integralmente i rapporti di forza, per cui sono gli Smales a dipendere integralmente da Luglio, si vedono costretti a prendere di nuovo le misure del mondo, a rapportarsi in modo completamente inaspettato con se stessi e con gli altri.