A partire dalla seconda metà del Novecento, la storia quotidiana del Medioevo è diventata punto di riferimento per indagini sul modo di vivere, di vestire, di viaggiare, di lavorare, di divertirsi, di abitare, di lavorare, di morire. In questo volume, l'autore fornisce un racconto complessivo di tutto ciò, componendo un affresco in cui sono rappresentati i caratteri del paesaggio agricolo e urbano, il mondo dei giovani, degli uomini, delle donne, degli anziani, visti quando si divertono, quando sono al potere o quando si abbandonano alla disperazione, quando cucinano, mangiano o amano. Il panorama che ne risulta è vario e intrigante e costellato di particolari inconsueti che si rivelano utili per chi voglia esplorare l'età medievale muovendosi da una prospettiva inusitata.
La quindicenne Izzy Brannick è stata addestrata a combattere i mostri. Per secoli la sua famiglia ha dato la caccia a creature magiche. Quando però la sorella maggiore di Izzy, impegnata in una missione, scompare senza lasciare traccia, la mamma decide che è il momento di prendersi una pausa. Izzy e sua madre si trasferiscono perciò in un'altra città, decise a iniziare una nuova vita, ma lasciarsi il passato alle spalle si rivela più arduo del previsto. Alcuni fantasmi, infatti, infestano il liceo locale, e Izzy è determinata a indagare. Inoltre per lei assumere le sembianze di un'adolescente comune è un'impresa tutt'altro che semplice. È sempre stata una ragazza solitaria e ritrovarsi improvvisamente a dover stringere amicizie e magari innamorarsi le provoca un po'di turbamenti... E, poi, fino a che punto è bene fidarsi dei suoi nuovi amici? A volte lasciarsi alle spalle il passato è molto più difficile di quel che sembra.
1608. Michelangelo Merisi da Caravaggio, il più grande artista del suo tempo, viene espulso dall'Ordine dei Cavalieri di Malta per un crimine misterioso. La sua colpa deve restare un segreto gelosamente custodito. 2014. In una galleria d'arte di Londra vengono ritrovati i cadaveri dei proprietari, i gemelli Weir. La scena è raccapricciante: i corpi, nudi e legati insieme da una corda, presentano segni di tortura e oscene mutilazioni. Chi può aver commesso un crimine tanto brutale? E perché? La polizia brancola nel buio, ma l'investigatore privato Gil Eckhart, esperto d'arte, potrebbe avere una pista: il delitto Weir ricorda un altro raccapricciante duplice omicidio avvenuto a Berlino anni prima e un filo rosso pare collegare le vittime, galleristi di successo, con due capolavori del maestro Caravaggio scomparsi in circostanze misteriose. Costretto a confrontarsi con un passato che pensava di essersi lasciato alle spalle per sempre, Gil seguirà gli indizi lungo un percorso che porta dalle prestigiose gallerie di New York fino alle buie catacombe di Palermo e scoprirà che nel mondo dell'arte il bene e il male sono dipinti con lo stesso pennello intinto nel sangue.
Le origini dell'uomo moderno sono davvero così recenti? La teoria dell'evoluzione è così scientificamente documentata e inattaccabile? Una recente interpretazione archeologica condotta da due ricercatori dimostrerebbe il contrario. Secondo Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, a dispetto delle più consolidate teorie scientifiche, le origini dell'uomo moderno non risalirebbero a 100.000 anni fa, ma a ben tre milioni di anni fa. I siti archeologici che producono tali evidenze, non solo sotto forma di reperti paleontologici, ma anche di manufatti, vengono dettagliatamente descritti e interpretati in questo saggio affascinante e provocatorio. L'intento divulgativo di questo studio non smorza tuttavia i toni di accusa contro il mondo scientifico, che secondo gli autori avrebbe ignorato e occultato le prove più scomode, con l'obiettivo di mantenere saldo lo "status quo" della teoria evolutiva. Ciò che emerge è che con ogni probabilità non è esistita un'evoluzione del genere umano dall'Australopiteco all'Homo Sapiens, ma che al contrario uomini e ominidi hanno da sempre coesistito sulla Terra e che quindi la teoria evoluzionista della vita sul nostro pianeta, su cui si basano le odierne scienze naturali, non hanno alcun fondamento certo. Introduzione di Graham Hancock.
Come ha potuto uno straniero (Hitler era austriaco), la cui ideologia era condivisa solo da una minoranza e che non era neppure riuscito a diplomarsi, diventare cancelliere della Germania, giungendo a dominare i tedeschi e gran parte dell'Europa? E una volta raggiunto un simile potere, come ha fatto a perderlo in modo così drammatico, fino ad essere costretto al suicidio? Con "L'ascesa di Adolf Hitler" Eugene Davidson, uno dei maggiori studiosi di questo periodo, ha fornito le risposte alla prima domanda. Questo nuovo volume si occupa adesso di dare una spiegazione al secondo quesito. "La disfatta di Adolf Hitler" analizza infatti quegli aspetti della vicenda politica e umana di Hitler che dal suo arrivo al potere lo condussero fino alla caduta e al suicidio: in che modo costruì intorno a sé il consenso dei tedeschi? Come ne risollevò il morale umiliato dalla sconfitta della prima guerra mondiale e dalle pesanti clausole imposte dai vincitori? Come riuscì a fare della Germania distrutta una potenza economica e militare? E infine, quali fatali errori di calcolo lo portarono a sottovalutare la forza della coalizione schierata contro il Reich?
Il Medioevo è stato finalmente riconosciuto come una fase storica fondamentale, ricca di cambiamenti e di vivaci sviluppi in tutti i campi. I secoli che vanno dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente all'alba del Rinascimento hanno visto nascere infatti, in una vastissima area che si estende dalla punta più settentrionale delle Isole Britanniche fino alle steppe dell'Asia centrale, movimenti e idee da cui ha preso origine il mondo moderno. Il volume, scritto da uno dei medievalisti più autorevoli, narra tutti gli eventi, i personaggi e le leggende della "Media Aetas" che oggi sempre più la letteratura, il cinema e le grandi mostre riportano al centro dell'attenzione.
Poche opere hanno avuto la fortuna della "Vita dei Cesari", tra le prime a essere riprodotta a stampa, diffusa e tradotta in tutte le lingue. Quest'opera contiene le vite degli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia e Flavia, secondo uno schema in parte riconducibile alla biografia alessandrina (famiglia, nascita, adolescenza, inclinazioni, attività pubblica, vita privata, aspetto fisico, morte). In quest'ottica l'attenzione di Svetonio non è diretta tanto all'imperatore quanto all'uomo, di cui evidenzia debolezze e difetti, per attirare un pubblico avido di curiosità e pettegolezzi.
Cupole, obelischi, archi trionfali, ma anche piante e animali, dal mitico fico ruminale, sotto il quale approdò la cesta con Romolo e Remo, alle salamandre sulla facciata di San Luigi dei Francesi. Tutta Roma è una costellazione di simboli che attraversano tre millenni di storia, spesso celati in monumenti che sembrerebbero pure decorazioni: come la fontana delle Tartarughe che idealmente raffigura il motto coniato da Augusto, "Festina lente" ovvero "Affrettati lentamente", ispirato a una massima di Aristotele secondo la quale si deve rapidamente mettere in pratica ciò che si è deliberato, ma soltanto dopo aver riflettuto lentamente. Alfredo Cattabiani, studioso di simbolismo e di tradizioni popolari, ricostruisce in questo libro la mappa dei simboli fondamentali di Roma rivisitando anche i miti ad essi collegati, da quelli della fondazione della città fino alle leggende medievali. Ma non vi è mito senza mistero: come ad esempio quello della Lupa che allattò i gemelli o l'altro del nome segreto di Roma, mai svelato nonostante l'illusione di chi, come Giovanni Pascoli, credeva fosse Amore. L'autore, senza pretendere di sollevare il velo che li nasconde, tenta alcuni percorsi interpretativi per illuminarne alcuni aspetti. Sfilano così sulla scena personaggi antichi e moderni, divinità e santi, elefanti sapienti accanto a gatti enigmatici, una Befana che assume le sembianze della lunare Anna Perenna, e infine cardinali e gesuiti attenti ai fiumi carsici delle tradizioni romane.
C'è una Roma nascosta, di cui si sono perse le tracce tra le anse del Tevere, i vicoli del centro e dei quartieri popolari. È una città lontana da quella di oggi, dove i segni del suo glorioso passato si sono mimetizzati, e vanno cercati con grande attenzione tra il tessuto urbano moderno. È la Roma dei fasti dell'impero ma anche del cupo Medioevo, passata attraverso il Rinascimento, le inquietudini del Risorgimento, fino alle guerre mondiali e al dopoguerra. Scopriremo così una città insolita, dalle usanze ormai perdute: i giochi da osteria, i rimedi popolari, le ricorrenze più curiose, le origini del romanesco e i personaggi che hanno dato un carattere deciso alla città. Andremo alla ricerca del suo lato oscuro ed esoterico, per conoscere poi la Roma industriale, fiumarola, quella nascosta nelle viscere della terra, quella malavitosa o perduta tra peccati, cortigiane, omicidi e intrighi di palazzo.
Sotto il suolo bimillenario di Roma, esiste una città ancora più antica di quella che sì può ammirare restando in superficie: un mondo misterioso e sommerso dove l'archeologia si intreccia con la storia e dove vestigia sepolte dall'incedere del tempo svelano un patrimonio di tesori preziosi ma molto spesso assolutamente ignorati. Con competenza e passione, Leonella De Santis invita il lettore a scendere sotto la Roma conosciuta da tutti per scoprire i segreti delle catacombe cristiane ed ebraiche, ammirare i miracoli degli antichi acquedotti, visitare i vetusti luoghi di sepoltura, ritrovare fossili appartenenti ad altre ere geologiche, esplorare i cunicoli delle vecchie carceri e godere dell'arte conservata nelle numerose basiliche sotterranee della capitale. Dalla tomba di Paolo sulla via Ostiense fino al rifugio antiaereo dell'EUR, il libro della De Santis svela i segreti di un territorio dove il presente e il passato si compenetrano fino a diventare una cosa sola, gettando una nuova luce sul fascino immenso della città eterna.