Il telefono squilla nella notte. Papà è un pompiere e a lui non piace proprio tirarsi indietro, anche se l’incendio che l’ha buttato giù dal letto è scoppiato a Chernobyl, alla centrale nucleare. La piccola Marija è nella sua stanza, ma le voci dei genitori che discutono la svegliano. Mamma è arrabbiata: «Non andare, non è il tuo turno. La centrale è pericolosa!». Ma papà la tranquillizza: gli impianti sono sicuri, i sistemi di intervento tra i più avanzati del mondo. Con quelle parole esce di casa, per sempre.
Un’altra voce, anni dopo, rompe il silenzio della notte. Due bambine sono costrette a svegliarsi. «Tu, tu! Prendete le vostre cose! Si parte!». Spaventate, incerte, intontite dal sonno, le piccole raccolgono le loro poche cose. Non sanno dove le porteranno. Non sanno cosa accadrà. Le compagne d’orfanotrofio le salutano attonite. Senza una spiegazione, le bambine vengono inghiottite dal buio della steppa. Un lungo tragitto in autobus, e poi l’aeroporto. Tra chi sale sul volo charter c’è anche Natasha, quasi sei anni, spaurita e già provata dalla vita. Tra poche ore scoprirà che almeno da quel viaggio non ha niente da temere. La pista d’atterraggio è quella di Cagliari, Sardegna, Italia. Là l’attendono il sole, il caldo, la luce. E soprattutto Annalisa, che l’accoglie a braccia aperte e la colma delle carezze e delle attenzioni che Natasha non ha mai avuto.
I destini di Marija e Natasha si svolgono paralleli e contrari. Dalla stessa tragedia, il terribile scoppio del reattore numero 4 di Chernobyl, nascono vita e morte, solitudine e calore umano. E perfino una nuova speranza.
Solo a scorrere le prime pagine dei giornali e le rassegne stampa internazionali ci si accorge di come sia in atto, fin dagli inizi del pontificato di papa Ratzinger, un attacco alla Chiesa, al papato e, in particolare, alla figura dell’attuale Pontefice. Un attacco dimostrato dal pregiudizio negativo, pronto a scattare su qualsiasi cosa il Papa dica o faccia, pronto a enfatizzare e creare «casi internazionali»: le polemiche suscitate dal discorso di Ratisbona; il caso clamoroso delle dimissioni dell’arcivescovo di Varsavia Wielgus, che aveva collaborato con i servizi segreti comunisti; le critiche mosse alla pubblicazione del documento che liberalizza l’uso della messa antica; la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani, coincisa con la diffusione dell’intervista negazionista di uno di loro; la crisi diplomatica per le dichiarazioni sul preservativo durante il viaggio in Africa; il dilagare dello scandalo degli abusi sui minori.
C’è una strategia orchestrata dietro questo attacco? O piuttosto un’assenza di regia e di strategia comunicativa? E questo attacco ha origine solo fuori della Chiesa o nasce anche all’interno degli ambienti ecclesiali?
Due autorevoli vaticanisti svolgono un’inchiesta a tutto campo, che documenta tutto ciò che è avvenuto, facendo parlare i protagonisti e gli osservatori più qualificati, raccogliendo carte e testimonianze inedite, che aiutano a ricostruire quanto accaduto nei sacri palazzi, e più in generale nella Chiesa, durante le crisi di questi primi cinque anni di pontificato.
Il 21 dicembre 2012 è ormai visto come un’ineluttabile scadenza, come una data di non ritorno. C’è chi paventa la fine del mondo, chi invece parla di una nuova era; c’è chi predice la fine della vita sulla terra a causa di una catastrofe ambientale e chi invece preconizza una terza guerra mondiale che annienterà l’umanità.
Tra i mille profeti di sventura, gli autori di questo libro sono una voce fuori del coro che mette in guardia dai falsi allarmismi, indicando la prospettiva corretta nella quale collocare i “segni dei tempi” che sono sotto gli occhi di tutti e che fanno presagire un imminente cambiamento. Si tratta anzitutto di capire che quello della fine del mondo è un argomento vecchio quanto il mondo stesso, una tesi che periodicamente ritorna e che non ha alcuna seria conferma scientifica. Tale ricorrente predizione è anzi sintomo di quel catastrofismo che è la vera malattia del terzo millennio, una fobia diffusa ad arte da chi detiene il potere dell’informazione per creare smarrimento e nichilismo.
L’antidoto è il ritorno all’esperienza cristiana, l’unico avvenimento religioso nella storia che permette di guardare alla realtà in tutti i suoi fattori e di affrontarla con uno sguardo positivo. L’unica esperienza in cui la certezza e l’attesa della fine dei tempi illumina il futuro dell’umanità di una nuova speranza ed esalta la responsabilità degli uomini a lavorare per costruire un mondo migliore, più degno dell’uomo.
Inghilterra, 1373. John Thoresby, arcivescovo di York, è prossimo alla fine dei suoi giorni. Mentre le dinastie più influenti del regno si danno già battaglia per decidere chi gli succederà in quell’alta carica, con mente lucida l’arcivescovo assiste impotente al lento spegnersi del suo corpo, sfibrato dall’età e dai malanni. A nulla vale la forza dello spirito, che si ostina a estorcere alle membra un respiro, e poi un altro ancora: quasi un soffio disperato su braci ormai spente.
Owen Archer, capitano delle guardie e uomo fidato dell’arcivescovo, fa di tutto per garantire serenità al suo signore negli istanti che lo separano dal trapasso. Ma non può opporsi al volere della principessa Giovanna, madre del giovanissimo erede al trono, decisa a incontrare Thoresby al suo capezzale per chiedergli un ultimo, prezioso consiglio, di vitale importanza per le sorti della Corona.
Troppi sono gli interessi in gioco, e sfuggenti le vere intenzioni di chi si appresta a vegliare sulle ultime ore dell’arcivescovo. E così, come temuto dal capitano, l’arrivo del corteo reale è accompagnato da una scia di eventi funesti. Prima, uno degli ospiti perde la vita dopo una caduta da cavallo apparentemente accidentale; poi, un messaggero che recava missive urgenti per Thoresby viene trovato impiccato nei boschi.
A Owen Archer il compito di districare quella trama di mistero, affinché la morte colga l’arcivescovo per volontà divina, e non per mano di un assassino.
La Misteri & Affini è all'Hotel Miliòn, dove i cuochi più famosi della città si sfideranno a colpi di tartine, dolci e soufflé. Ma all'improvviso un mostro sbucato dalle cucine si avventa sul premio, un cucchiaio tempestato di pietre preziose, e lo porta via. Un nuovo caso da risolvere per Scooby e i suoi amici. Età di lettura: da 7 anni.
Come può un neocattolico vivere la fede nel mondo contemporaneo?
Tornato alla fede cristiana, Alessandro Meluzzi si pone da alcuni anni un ingombrante interrogativo che si staglia con urgenza nell’orizzonte cattolico: si può essere cristiani nel 2010? E può il contenitore della Chiesa cattolica di oggi accogliere la fede che ci è stata trasmessa dai nostri padri? Non sono questioni scontate. E altrettanto poco scontate le risposte. «Perché da persone formate fra gli anni ’70 e ’90 – sostiene il celebre psichiatra e opinionista televisivo – abbiamo la mente colma di preconcetti e sovrastrutture figlie della postmodernità che fanno sembrare talvolta il cattolicesimo anacronistico». Per essere davvero cattolico devo dissimulare – si chiede Meluzzi – o magari vivere con imbarazzo una labile identità che riduce la fede a un fatto privato o intimo per stare al passo con i tempi? O non è piuttosto tempo di profezia e testimonianza scomoda e faticosa?
Le riflessioni conducono tutte a una sola domanda: che ne è della fede tradizionale in questo inizio di terzo millennio? Come si è trasformato quel sentimento universale di fratellanza e di solidarietà che ha saputo infondere tante energie nelle civiltà e nei popoli dell’Occidente? E soprattutto ha offerto un incontro personale e comunitario con Cristo? C’è un intimo desiderio nell’autore: quello di percepire nuovamente il soffio dello Spirito Santo nella Storia.
Perché al mondo ci sono tanti imbecilli? E perché gli stupidi prosperano, riuscendo spesso a raggiungere posizioni di successo? La risposta è semplice: l'intelligenza non serve più. L'uomo se l'è lasciata alle spalle, come i peli che gli ricoprivano il corpo o la camminata a quattro zampe. Il segno più caratteristico dell'essere umano, quello che gli ha permesso di elevarsi dalla specie animale e, in una certa misura, di dominare il mondo, non è più necessario. Chi ha qualche dubbio, dia uno sguardo a ritroso, ai geni del passato, a Leonardo, a Michelangelo, a Einstein, e li paragoni con quello che ci offre il mercato. La conclusione è triste, ma inevitabile: gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande.
Olanda del Nord, 1610. Un uomo fugge lungo la diga di un lago artificiale, nei pressi di Amsterdam, nel tentativo di mettersi in salvo. Alle calcagna, quello che sarà il suo assassino. 2008. Tim Paltzer, dipendente della società che gestisce le risorse idriche del paese, scompare, dopo aver telefonato alla fidanzata per chiederle di distruggere tutti i file presenti sul suo computer. Pochi giorni dopo, il corpo senza vita dell’ingegnere Berend Adriaans, direttore della società, viene rinvenuto, decapitato, nei pressi di una diga. Il caso vuole che proprio lì, qualche mese prima, fosse stato ritrovato un teschio risalente al XVII secolo. Coincidenza o pista da seguire? Due detective indagano sull’omicidio Adriaans e sull’eventuale connessione con l’antico teschio. La tesi sembrerebbe assurda, eppure tutti gli indizi portano proprio a un delitto avvenuto nel Seicento e a un misterioso patto stretto all’epoca tra alcuni ricchi mercanti per assicurarsi il controllo della maggiore risorsa del paese: l’acqua. A distanza di quattrocento anni, la storia sembra ripetersi e l’Ordine dei 15 – la loggia massonica sorta da quell’oscuro patto – è ancora disposta a tutto pur di non perdere il potere.
E' il pomeriggio del 31 dicembre, e mentre Muskrat City si prepara a festeggiare il nuovo anno, la Banda dei Puzzoni trama un attacco a sorpresa al Soprasuolo. Questa volta, però, il disegno architettato da Blacky Bon Bon è davvero... abominevole! Nella notte di Capodanno, infatti, un esercito di pelosi ratti delle nevi "ripulisce" le banche e le gioiellerie della metropoli, per poi prendere in ostaggio Torbiera Derattis, sindaco di Muskrat City. La situazione è critica, ma niente è impossibile per i Supererei! E a questo grido di battaglia, Supersquitt, Magnum e Yo-Yo, affiancati dall'affascinante Lady Blue, si lanciano intrepidi nella mischia, liberando la città e ricacciando la sgangherata Banda dei Puzzoni nelle profondità delle fogne. Una super-avventura, scandita da battute, inseguimenti e colpi di scena, con un lieto fine... entusiasmante! Età di lettura: da 6 anni.