Uno dei massimi storici dell’arte rinascimentale racconta l’irripetibile stagione della Roma di Paolo III, Michelangelo, Giulia Farnese, prima dell’avvento letale della Controriforma. Massimiliano Panarari, “Il Venerdì di Repubblica”
Con una narrativa avvincente e appassionata che non cede all’acquiescenza culturale – e parla anche dell’oggi, cosa credete? – il restauratore e studioso racconta come, a metà del ’500, franino le aspirazioni a una cristianità meno avida di potere qual era quella spietata e perversa dei papi. Un affresco accurato e accorato per rammentarci come non si possa mai dare per assodato l’essere uomini liberi. Stefano Miliani, “l’Unità”
Con vivace vena narrativa e sapiente ricostruzione storica, che sintonizza il segreto della creatività su trame biografiche anche affannate e misere, Forcellino fa rivivere, in 1545, figure di artisti, letterati, nobildonne, e voci popolari di sberleffo. Giuseppe Amoroso, “Corriere della Sera”