Il presente volume si può a buon diritto definire un romanzo storico, essendo liberamente ispirato alla testimonianza scritta dell'Arcidiacono Tommaso Spalatino, contemporaneo di Francesco di Assisi, che lo ha ascoltato a Bologna nell'anno 1222. Il valore eccezionale delle sue brevi note è stato sufficiente a motivare fra Bernardin a realizzare questa opera letteraria. Il romanzo è simile ad una sinfonia che già nell'introduzione annuncia il fondamentale motivo melodico che tutta l'attraversa: la situazione di guerra tra le città e i comuni della Penisola e la pacificazione delle persone attraverso le parole profetiche del mite, povero, e a prima vista ignorante predicatore, Francesco di Assisi. Da questa matrice storica l'autore sviluppa, negli incontri di un gruppo ristretto di amici del circolo universitario di Bologna, le questioni inerenti la pace in quelle terre e in Europa tutta. In questo modo emerge gradualmente il contesto culturale, sociale, ecclesiastico, filosofico, teologico e legale di quel tempo. Tutto però confluisce verso il vero costruttore della pace, verso Francesco di Assisi e la sua venuta a Bologna; lui piccolo ed esteriormente poco attraente, ma pieno di Spirito Santo e profetico testimone di Cristo. Francesco è diventato dapprima uomo di pace in se stesso e poi un entusiasta propagatore di pace per tutti gli uomini.